Ai paesi sono stati concessi due anni per attuare queste modifiche, con scadenza dei termini il 10 gennaio 2020.
La maggior parte degli Stati UE non ha rispettato la scadenza per l'introduzione dei registri pubblici dei beneficiari effettivi, misura chiave per la lotta al riciclaggio. Questo è quanto risulta da un analisi di Global Witness.
L'obbligo si pose in risposta allo scandalo dei Panama Papers, che mise a nudo l'esteso utilizzo a livello mondiale delle società offshore.
A due mesi dalla scadenza, e due anni dall'impegno dei governi ad implementare un pubblico registro, gli analisti di Global Witness hanno scoperto che solo sei paesi hanno effettivamente implementato il pubblico e totale accesso ai registri secondo quanto stabilito dalla direttiva UE.
Questi paesi sono : UK, Danimarca, Estonia, Lussemburgo, Slovenia, Bulgaria.
Queste nazioni forniscono accesso gratuito e completo a tutti i dati aziendali. Beneficiari ultimi compresi.
Belgio, Croazia, Portogallo, Svezia e Grecia richiedono registrazione per poter accedere ai registri. Tale registrazione è però limitata ai residenti e/o cittadini di alcune nazione EU. La Grecia inoltre avvisa i beneficiari finali se vengono avviate ricerche sulla società.
Polonia e Portogallo richiedono il tax id di una società per poter effettuare ricerche sulla stessa.
Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda e Svezia richiedono un pagamento per poter effettuare ricerche.
Malta rende le informazioni disponibili a pagamento, a condizioni che vengano usate esclusivamente per fini di due diligence bancaria.
17 nazioni, tra cui l'Italia, non si sono ancora dotate di un registro dei beneficiari effettivi contravvenendo alla 5th Direttiva EU.