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Problema AIRE e scambio informazioni

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  • #31
    aggiungo una nota, valuteri attentamente con un abogado la possibilità di incularti ( passami la parolaccia adm) a sangue la banca perche in assenza di trattati e di richieste di indagini penali ( che pur dovevano transitare per altre vie) questo branco di cabrones si è permesso di inviare tue informazioni riservati del tuo conto
    non scrivetemi perche no me ne frega niente.

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    • #32
      la prescrizione, nel caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, se non ricordo male, dovrebbe essere 7 anni a decorrere dall'anno in cui si sarebbe dovuta presentare, quindi, in pratica, 8 anni da quello di produzione del reddito.

      Ma la cosa mostruosa è la presunzione di residenza basata sul nulla, che, purtroppo, anche l'OCSE condivide.
      Puoi comunque documentare la tua reale residenza in loco e mandare a quel paese AdE e perditempo vari, a cui sarebbe il caso di chiedere i danni per il tribolare.

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      • #33
        mitico Hero, ti ho visto anche su altro forum. eri tu. ?

        I termini di prescrizione
        IVA, imposte sui redditi, IRAP, registro, successioni: 10 anni
        Sanzioni tributarie: 5 anni
        Contributi previdenziali e assistenziali e relative sanzioni: 5 anni
        Diritti camerali: 10 anni
        Interessi fiscali: la maggior parte della giurisprudenza ritiene che la prescrizione sia di 5 anni;
        Tributi locali (Imu, Tasi, Tari): 5 anni
        Contributi consortili: 5 anni
        Bollo auto: 3 anni

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        • #34
          Posso chiederti come mai non hai inviato i soldi a tuo padre dal tuo conto personale?? Sarebbero passati come semplice donazione figlio-padre, esentasse...


          Sent from my iPhone using Tapatalk

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          • #35
            Ripeto la Ade del conto business non mi ha chiesto nulla. Il conto business ha un cambio forex migliore e invii gratuiti all´estero. Il personale no. A me la Ade chiede il resoconto degli introiti che percepisco come manager della mia impresa depositati dalla stessa nel mio conto personale. È sul conto personale che si sono impegnati, non su quello corporativo. Ma allo stato attuale di estratti conti e info sul conto business zero nada zero.

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            • #36
              Giusto per chiarezza, non certo per fare il fenomeno:

              I termini di decadenza dell’accertamento fiscale
              Omessa dichiarazione dei redditiSe il contribuente non presenta affatto la dichiarazione dei redditi, i termini di decadenza per i controlli fiscali sono i seguenti:
              • per i periodi di imposta precedenti al 2016, l’accertamento fiscale deve essere notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi;
              • per i periodi di imposta successivi al 2016, l’accertamento fiscale deve essere notificato entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione


              Dunque, nel caso in esame, gli eventuali accertamenti oltre tali termini non avrebbero effetto.

              Ma tornando al tema: l'inversione dell'onere della prova impone la dimostrazione della reale ed incontestabile residenza all'estero, che farebbe cadere qualsiasi altra richiesta dell'AdE, non essendovi più alcun presupposto di imposizione fiscale italiana.

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              • #37
                vi aggiorno. la ade al principio vedeva mio padre come un legame consono alla residenza fiscale in italia da parte mia, questo perchè nei miei ritorni in Patria la passo a casa del mio vecchio, e non in un indirizzo mio.. al che il commercialista ha chiesto all´ade se è logico che uno debba dover spendere e farsi un affitto a breve termine solo per vedere il padre in Italia. Botta e risposta alla fine all´ade siamo riusciti a parlare con la direttrice locale, e molto gentilmente chiarendo le cose dice che parte delle richieste da parte dell´agenzia sono stata dovute per la mia residenza in un paese black list , ma che il dover dare onere della prova non necessariamente prevede che sia colpevole di alcun che e che a guardare bene tutte le info apportate dal mio commercialista e da me inclusi tutti gli estratti conti emessi dalla benedetta banca io sono passibile al momento di multa più pregresso solo ed esclusivamente del periodo di passaggio da residenza italia - AIRe, un un periodo pari a due mesi di imposte per tardiva registrazione dell´ambasciata. Ora. Questo oltre 8 anni fa. Ovviamente il commercialista ha chiarito che accertamenti su un periodo tanto lontano non avrebbero effetto. Mi dicono meglio pagare e chiudere la questione all ade. Tra importi e multe non è molto , e invece di inveire contro l´AIRE che mi dicono è un caso perso, è meglio mettere mano al portafogli. Assumo che si stia schiarendo la situazione , perchè il commercialista sta preparando un documento con tutte le clausole e leggi del cazzo che fanno decadere gli accertamenti per i limiti di tempo.

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                • #38
                  sono felice per il lieto fine.
                  non scrivetemi perche no me ne frega niente.

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                  • #39
                    Grazie. Consiglio a tutti se possibile che quando andate via fatevi l´AIRE . Sempre vi salva la vita e il portafogli, AIRE è il requisito per stare tranquilli, immaginatevi io senza AIRE oggi che avrei patito. Chi vi dice di non farla è pirla !

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                    • #40
                      Ottimo notizia l'aver chiarito in così poco tempo.
                      Anche senza AIRE non avresti patito chissà che, visto che realmente non vivi ne in Italia ne in Europa.
                      Loro si attaccano all'AIRE ma legalmente non ha nessun valore per quanto riguarda la residenza fiscale, prova ne è che puoi benissimo essere iscritto AIRE ma se il centro dei tuoi affari/affetti resta l'Italia... quella resta nel Bel Paese. Viceversa tu avresti comunque dimostrato la tua residenza estera anche senza tale iscrizione.
                      Pure il conteggio dei due mesi citati sostanzialmente è errato. Non è detto che quei due mesi dovevano ricadere nella tassazione italiana, come non è detto che ci si dovesse limitare a quei due mesi. Se, per esempio ti fossi trasferito ad Agosto, con iscrizione AIRE ad Ottobre, tu saresti stato fiscalmente tassabile per tutto l'anno fiscale ( quindi fino al 31/12 di quello stesso anno); di contro se ti fossi trasferito a Gennaio, con Aire da Aprile, nessun mese di quell'anno sarebbe da assoggettare a tassazione italiana.
                      Comunque sia, se la cifra come dici è bassa chiudila lì a stop.

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                      • #41
                        Originariamente Scritto da Afratton Visualizza Messaggio
                        Ottimo notizia l'aver chiarito in così poco tempo.
                        Anche senza AIRE non avresti patito chissà che, visto che realmente non vivi ne in Italia ne in Europa.
                        Loro si attaccano all'AIRE ma legalmente non ha nessun valore per quanto riguarda la residenza fiscale,
                        L’essere iscritto all’anagrafe dei residenti (dunque non essere iscritto all’AIRE) ho letto una volta che è una presunzione assoluta (non ammette prova contraria) di residenza fiscale in Italia.
                        Puoi anche vivere realmente all’estero, ma se non sei iscritto all’AIRE per 183 giorni dell’anno solare, l’Italia ti ritiene fiscalmente residente. L’unica “battaglia” che si può fare, l’unico modo per superare il diritto interno, è chiedere l’applicazione della normativa convenzionale (che deriva da una convenzione, dunque solo se c’è un DTA tra l’Italia e il paese di reale residenza).

                        Modalità di tassazione in Italia dei redditi percepiti in Germania. Lavoro in Germania devo pagare imposte sul reddito in Italia?


                        Iscrizione AIRE nella seconda parte dell'anno nel trasferimento di residenza all'estero. Conseguenze tassazione redditi di fonte estera

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                        • #42
                          Il minore dei mali è probabilmente proprio quello del contentino all'AdE, anche se non non dovuto in questi termini.
                          Il periodo d'imposta è l'anno solare, pertanto, AIRE sì o no, i redditi maturati in tale anno intero avrebbero dovuto essere imputati alla residenza fiscale come determinata,
                          Due mesi di imposte sono un'aberrazione, ovvero il suddetto contentino o tangente da pagare per stare tranquilli.
                          A meno che i due mesi dianzi detti non fossero novembre e dicembre, ma anche in quel caso l'intero anno, di cui 10 mesi trascorsi in Italia, avrebbe dovuto subire l'imposizione italiana.
                          Tutto sarebbe invece corretto se i 2 mesi indicati fossero stati sottratti al fisco italiano e gli altri 10 invece no.
                          Buon per te comunque ed appunto, se l'importo richiesto è ragionevole, evita ulteriori strascichi, probabilmente più costosi.
                          Un augurio anche al tuo babbo, per il suo prossimo espatrio.

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                          • #43
                            Originariamente Scritto da giorg Visualizza Messaggio
                            L’essere iscritto all’anagrafe dei residenti (dunque non essere iscritto all’AIRE) ho letto una volta che è una presunzione assoluta (non ammette prova contraria) di residenza fiscale in Italia.
                            Puoi anche vivere realmente all’estero, ma se non sei iscritto all’AIRE per 183 giorni dell’anno solare, l’Italia ti ritiene fiscalmente residente. L’unica “battaglia” che si può fare, l’unico modo per superare il diritto interno, è chiedere l’applicazione della normativa convenzionale (che deriva da una convenzione, dunque solo se c’è un DTA tra l’Italia e il paese di reale residenza).

                            Modalità di tassazione in Italia dei redditi percepiti in Germania. Lavoro in Germania devo pagare imposte sul reddito in Italia?


                            https://fiscomania.com/ritardata-isc...e-conseguenze/
                            Mi (ci) spiegherai come fai ad essere iscritto all'anagrafe dei residenti se non hai casa e/o domicilio ? Pensi che il Comune o la Polizia Municipale non verifichi se sei o meno in quella casa/appartamento? La "presunzione" si basa quando ci sono i furbi che si tengono casa intestata in Italia e non si iscrivono AIRE per mantenere i privilegi italiani ( leggasi assistenza sanitaria).
                            Non confondete i requisiti per i trasferimenti temporanei per lavoro da chi emigra.

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                            • #44
                              Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio
                              Il minore dei mali è probabilmente proprio quello del contentino all'AdE, anche se non non dovuto in questi termini.
                              Il periodo d'imposta è l'anno solare, pertanto, AIRE sì o no, i redditi maturati in tale anno intero avrebbero dovuto essere imputati alla residenza fiscale come determinata,
                              Due mesi di imposte sono un'aberrazione, ovvero il suddetto contentino o tangente da pagare per stare tranquilli.
                              A meno che i due mesi dianzi detti non fossero novembre e dicembre, ma anche in quel caso l'intero anno, di cui 10 mesi trascorsi in Italia, avrebbe dovuto subire l'imposizione italiana.
                              Tutto sarebbe invece corretto se i 2 mesi indicati fossero stati sottratti al fisco italiano e gli altri 10 invece no.
                              Buon per te comunque ed appunto, se l'importo richiesto è ragionevole, evita ulteriori strascichi, probabilmente più costosi.
                              Un augurio anche al tuo babbo, per il suo prossimo espatrio.
                              Ad voler essere puntigliosi la questione è ancora più complessa e di frequente nascono problemi, in quanto in determinati casi si deve stabilire quando un reddito è stato generato ( e non è così scontato il risultato)
                              A tal proposito consentitemi di segnalarvi il caso che più di frequente si verifica.

                              Imprenditore, piccola-media impresa italiana, senza figli o con questi non interessati a continuare l'attività che decide di andare in pensione.
                              Poniamo che il nostro imprenditore quest'anno decida di "staccare" e con il 31/12 prossimo terminare la sua attività e vendere l'azienda. Il tutto è valutato 1M e l'amico decide che vuole godersi la pensione all'estero ( in questo caso poco importa dove ).
                              Verso fine anno inizia le pratiche di trasferimento ad ai primi di gennaio 2021 ha ufficialmente lasciato l'Italia, AIRE compresa ( così siete contenti ); nel corso del 2020 si è inoltre mosso per vendere l'attività, ed il tutto viene finalizzato a febbraio 2021.
                              A prima vista di direbbe dunque che il reddito percepito del nostro pensionato è riferibile all'anno 2021, ed andrà quindi assoggettato ad eventuale tassazione nel suo nuovo Paese di residenza, ma non è così. Per l'Agenzia delle Entrate il reddito si è sì materializzato nel 2021 ma oggettivamente è stato creato mentre il venditore era fiscalmente residente in Italia e poco importa la data del contratto o dell'avvenuto pagamento.
                              Per questa verifica sul "quando si è generato" un reddito può essere anticipato fino ( se non ricordo male ) a due anni.

                              Allo stesso modo è possibile contestare una residenza estera in qualsiasi momento se il trasferimento ( anche reale ) è momentaneo. ( e sul momentaneo si apre un discorso ancora più vasto ). Vi posso garantire che se pensate di poter uscire oggi dall'Italia, fatturare/incassare qualche milione tax free, e ritornare tra 5 anni residenti, non funziona. Al vostro rientro vi contestano fino all'ultimo centesimo incassato.

                              Per farla breve ADE può benissimo contestare anche 10 anni di residenza estera se da prove oggettive risulta che tale trasferimento è stato pianificato solo ed esclusivamente per benefici fiscali e vi è sempre stata la volontà di rientro in Italia. Ovviamente parliamo di redditi importanti e se in Italia rientrate senza na lira o poco più han poco da contestarvi.

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                              • #45
                                Originariamente Scritto da Afratton Visualizza Messaggio
                                Ad voler essere puntigliosi la questione è ancora più complessa e di frequente nascono problemi, in quanto in determinati casi si deve stabilire quando un reddito è stato generato ( e non è così scontato il risultato)
                                A tal proposito consentitemi di segnalarvi il caso che più di frequente si verifica.

                                Imprenditore, piccola-media impresa italiana, senza figli o con questi non interessati a continuare l'attività che decide di andare in pensione.
                                Poniamo che il nostro imprenditore quest'anno decida di "staccare" e con il 31/12 prossimo terminare la sua attività e vendere l'azienda. Il tutto è valutato 1M e l'amico decide che vuole godersi la pensione all'estero ( in questo caso poco importa dove ).
                                Verso fine anno inizia le pratiche di trasferimento ad ai primi di gennaio 2021 ha ufficialmente lasciato l'Italia, AIRE compresa ( così siete contenti ); nel corso del 2020 si è inoltre mosso per vendere l'attività, ed il tutto viene finalizzato a febbraio 2021.
                                A prima vista di direbbe dunque che il reddito percepito del nostro pensionato è riferibile all'anno 2021, ed andrà quindi assoggettato ad eventuale tassazione nel suo nuovo Paese di residenza, ma non è così. Per l'Agenzia delle Entrate il reddito si è sì materializzato nel 2021 ma oggettivamente è stato creato mentre il venditore era fiscalmente residente in Italia e poco importa la data del contratto o dell'avvenuto pagamento.
                                Per questa verifica sul "quando si è generato" un reddito può essere anticipato fino ( se non ricordo male ) a due anni.

                                Allo stesso modo è possibile contestare una residenza estera in qualsiasi momento se il trasferimento ( anche reale ) è momentaneo. ( e sul momentaneo si apre un discorso ancora più vasto ). Vi posso garantire che se pensate di poter uscire oggi dall'Italia, fatturare/incassare qualche milione tax free, e ritornare tra 5 anni residenti, non funziona. Al vostro rientro vi contestano fino all'ultimo centesimo incassato.

                                Per farla breve ADE può benissimo contestare anche 10 anni di residenza estera se da prove oggettive risulta che tale trasferimento è stato pianificato solo ed esclusivamente per benefici fiscali e vi è sempre stata la volontà di rientro in Italia. Ovviamente parliamo di redditi importanti e se in Italia rientrate senza na lira o poco più han poco da contestarvi.
                                Hai ragione ma il caso da te spiegato palesa l´imposizione Italiana anche senza tanti ragionamenti.

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