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Flag Theory

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  • Flag Theory

    Flag Theory, ossia la teoria delle bandiere. Non sappiamo con esattezza quando questa sia nata, si dice iniziata negli anni ’60 con l’uscita dei film di James Bond e del mito della vita delle spie internazionali.

    Oggi la Flag Theory ha particolare seguito nell’ambito della pianificazione fiscale internazionale.

    Le “bandiere” menzionate nella teoria corrispondono a diverse nazioni. Una nazione diversa per ogni settore di questa affascinante teoria.

    I settori individuati, le bandiere quindi, sono sette :
    • Cittadinanza ( passaporto )
    • Residenza
    • Entità legale / società
    • Banche
    • Asset / proprietà
    • Sicurezza Digitale
    • Asset Digitali

    Ad ognuno di questi punti, si andrà ad abbinare una bandiera. Non è indispensabile suddividere l’intero gruppo, già con 4-5 bandiere su 7 settori possiamo dirci in una situazione ottimale.

    Perché utilizzare la Flag Theory

    Disperdere i nostri interessi vitali su più nazioni ci garantisce maggior tranquillità e sicurezza contro eventi potenzialmente dannosi contro la nostra persona ed il nostro patrimonio.

    Pensiamo ad un normale cittadino italiano, residente in Italia. Un imprenditore come tanti raggiunto dalla crisi.
    Come abbiamo più volte letto sui quotidiani, si arriva ad un punto in cui iniziano il blocco dei conti, i pignoramenti, le aste giudiziarie. Questo avviene perchè avendo tutte le proprietà in un unica nazione, queste sono facilmente aggredibili.

    Ora pensiamo allo stesso imprenditore, che però ha il conto della sua azienda il un paese terzo ( supponiamo Austria ), ed il suo conto personale in UK o meglio ancora offshore. Già con questa impostazione a fronte di un tentativo di pignoramento conti, aggressore farà un buco nell’acqua.

    Questa è già una piccola Flag Theory dove abbiamo diviso i nostri interessi su 3 nazioni.

    Ora pensiamo a qualcosa di più complesso:

    il nostro imprenditore (italiano), investe in una seconda cittadinanza economica e si assicura così un secondo passaporto (diciamo ad Antigua e Barbuda).
    Sposta poi la sua residenza fiscale in un nazione nazione come Malta, Cipro, Irlanda o negli Emirati.
    Se ha un attività fisica in Italia ovviamente continuerà ad utilizzare una SRL, le cui quote saranno però in mano ad una holding appositamente creata ( diciamo Irlanda ).
    Il conto bancario della società italiana lo apriamo invece in Austria, mentre il conto holding in UK.

    A livello personale il nostro imprenditore avrà uno o più conti in nazioni diversa da quelle di residenza e da quelle di cittadinanza.

    Ora, a fronte di qualsiasi problema di carattere fiscale, personale, lavorativo, nessuno sarà mai in grado di danneggiare in maniera significativa il patrimonio del nostro imprenditore.

    Questo riportato è solo uno degli esempi, anche molto semplice, dell’utilizzo che si può fare della teoria delle bandiere.

  • #2
    Flag Theory, ossia la teoria delle bandiere. Non sappiamo con esattezza quando questa sia nata, si dice iniziata negli anni '60 con l'uscita di James Bond.

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    • #3
      Gentilissimo Sig. Fratton seguo con piacere i Suoi posts su questo forum. Inerente alla spiegazione data poco sopra posso chiedere una valutazione invece di un percorso che si snoda in questo modo per mettere al sicuro i miei beni mobiliari. Prendo una casa (acquisto o affitto) in Austria. Risiedo legalmente li con regolare iscrizione Aire, e in Austria apro conto bancario e canalizzo tutto il contante ed investimenti mobiliari. Ora domanda..... sarei al riparo da patrimoniale? Per altri advisors ascoltati la risposta e' Si in questo caso saresti al riparo da eventuale patrimoniale purchè la residenza sia genuina e non fittizia cioè 183 0 184 gg anno almeno fuori dall'Italia.. più anche meglio. In attesa di un Suo riscontro ed idea porgo i miei più cordiali saluti.

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      • #4
        Buongiorno, sì certo è senza dubbio al sicuro da patrimoniale. Il discorso dei 183 giorni è relativo, ciò che importa è mantenere la residenza austriaca ma non è un problema.

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