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Da conto SRL a conto personale

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  • Da conto SRL a conto personale

    Buonasera, sono in cerca di qualche idea su un caso particolare.

    Su un conto di una società SRL ci sono depositati > 500.000 euro di cassa. Questo denaro è stato accumulato nel corso degli anni dalla società che ha prestato diversi servizi di consulenza e raccoglie dei flussi stabili di affitti. La società paga regolarmente tutte le imposte.

    Com'è possibile usufruire di questo denaro personalmente togliendolo quindi dalla società senza pagare le relative imposte che i metodi tradizionali comporterebbero?

    Ad esempio con una classica distribuzione di utili il denaro verrebbe dimezzato.

    Ci sono diversi racconti di alcuni preliminari di cessione immobiliare da società a privato (socio della stessa) fatti scadere che permettono così alla società di fornire un acconto al soggetto privato. Una volta scaduto il preliminare la società dichiara di non essere più interessata a cedere e di conseguenza perde la caparra. In questo modo non andrebbero pagate imposte sul denaro "uscito".

    Avete soluzioni diverse o magari più robuste da proporre?


  • #2
    Regime fiscale di trasparenza per la srl e prelevi quando vuoi ma le tasse le paghi te come persona.

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    • #3
      Costituisci una società schermata in UK, con quella compri un software di gestione affitti roy free e lo rivendi alla tua società italiana per 500k.
      A quel punto i 500k non tassati li hai disponibili offshore e te li puoi reinvestire con la società in UK in immobili, titoli, quello che vuoi insomma.
      Two roads diverged in a wood, and I took the one less traveled by. And that has made all the difference.

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      • #4
        Bell'idea questa, cercavo soluzioni di questo tipo. Grazie

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        • #5
          Originariamente Scritto da fabio Visualizza Messaggio
          Costituisci una società schermata in UK, con quella compri un software di gestione affitti roy free e lo rivendi alla tua società italiana per 500k.
          A quel punto i 500k non tassati li hai disponibili offshore e te li puoi reinvestire con la società in UK in immobili, titoli, quello che vuoi insomma.
          Sì come no. Neanche in contabilità te lo fa mettere il commercialista a meno di non avere a che fare con uno sprovveduto abituato a tenere la contabilità delle shampiste.
          Pensate veramente di aver a che fare con degli idioti?

          Cercherò di essere più chiaro.

          Lato Italia:
          In primis la spesa deve essere relativa all'attività svolta (e fin qui ci siamo);
          secondo, la spesa deve essere coerente con il volume d'affari
          terzo e più importante, il costo del software deve essere a "valore normale". Ciò significa che se tu riesci a comprare il software a 1000 euro con la UK, non puoi rivenderlo a 500k all'Italiana. In questo caso la "libertà di mercato" conta zero, starà a te dimostrare che:
          1) quel software è REALMENTE venduto a 500.000 euro
          2) quel software è sostanzialmente diverso da quelli che trovi a 1000 euro.

          Il concetto di valore normale lo trovi all'art. 14 comma 3 DPR 633/1972 ed ha funzione anti-elusiva.

          3) inserendo in contabilità quel costo per immobilizzazioni immateriali, oltre che a "prelevare" i 500k andrai anche a costituire un costo ammortizzabile con conseguente illecito risparmio fiscale (vedere in seguito)

          Lato UK:

          - Serve VAT
          - Se usi una LLP schermata da offshore, fai poca strada con le banche
          - Se usi una LTD non schermata il tuo nome finisce in prima pagina su Google.
          - In entrambi i casi bastano 2 minuti per far na verifica presso Companies House e capire il trucco.

          PS: vi pare possibile che una società creata oggi, senza nessuna "storia", possa vendere domani un software ad una SRL italiana per 500k ? E visto che le verifiche fiscali nel caso le fanno dopo la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, sarà ancora più semplice vedere che la UK ha avuto un solo ed unico cliente con una sola ed unica transazione.

          Risultato:

          - In Italia finisci diritto nella frode fiscale, ex art. 2 Dlgs 74/2000 "dichiarazione fraudolente mediante uso di fatture per operazioni inesistenti" ( da 3 a 8 anni)
          - Visto che la "cartiera" UK è comunque riconducibile a te rientri pure nell'art.8 dello stesso decreto "emissione di fatture per operazioni inesistenti" ( da 4 a 8 anni)
          - Si potrebbe ipotizzare anche qualche rogna in tema di transfer pricing, ma "comandando" il penale direi che ti basta e avanza quanto disposto nei punti precedenti.

          -- E' discutibile il fatto di rientrare anche nel CP 648 ter 1 (auto-riciclaggio), i pareri sono discordi a riguardo ed il risultato potrebbe variare in base alle operazioni effettuate.
          Se ad esempio utilizzi una UK (indipendentemente se LTD o LLP) detenuta da offshore ed i flussi finanziari sono:

          SRL---> UK--->Offshore è indubbio il reato di riciclaggio in quanto i proventi dei reati posti in essere da SRL+UK finiscono per essere convogliati in una terza società; viceversa se i flussi sono :

          SRL--->UK --(opzionale)--> conto personale offshore, in questo caso il riciclaggio non si realizza in quanto o rimangono sul conto aziendale UK o finiscono sul conto del beneficiario per usi personali.


          Ricapitolando quindi lo scenario più plausibile per una simile operazione è il seguente:

          - poni in essere la transazione
          - metti in contabilità la fattura creando costi fittizi non indifferenti, presentando poi bilanci e dichiarazioni dei redditi/IVA false. (e già qua sei nel penale)
          - Le autorità effettuano una verifica per capire la bontà dell'operazione, per questo ti chiedono documentazione aggiuntiva. (non sei ancora accusato di nulla)
          - Tu fornisci nuovamente la fattura della UK e sicuramente metterai in piedi un sito internet farlocco + documentazione varia creata ad hoc (qua invece cadi nell'art. 3)
          - GdF si mette a scavare (neanche tanto poi, basta na spolverata) e smaschera l'intera costruzione fittizia
          - Finisci a processo per art. 2-3-8 e forse anche 648 ter.
          - C'è poi da vedere come hai gestito la parte UK e se anche loro hanno da ridire sull'operazione.
          Last edited by Andy Fratton; 22/08/2022, 10:28.

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          • #6
            Una via potrebbe essere l'utilizzo di una assicurazione, certo non lo fai in 3 giorni ma ad esempio in 5 anni.

            La SRL sottoscrive una polizza vita per l'amministratore, figura fondamentale dell'azienda senza la quale nulla va avanti. Versa 10k al mese per 48 mesi, allo scadere del 60° mese l'assicurazione da la possibilità di chiudere il contratto e prelevare il capitale versato.
            Se poi non si ha fretta, lasciandoli ulteriore tempo andranno ad accrescere il loro valore. Certo non è garantito, dipende da come vanno i mercati ma a meno di una catastrofe cosmica non vi dovrebbero essere perdite enormi.

            Per 500k ad occhio non vale la pena, ma per cifre superiori si potrebbe anche ipotizzare la costituzione di una captive company dedicata.

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            • #7
              Originariamente Scritto da Andy Fratton Visualizza Messaggio
              Una via potrebbe essere l'utilizzo di una assicurazione, certo non lo fai in 3 giorni ma ad esempio in 5 anni.

              La SRL sottoscrive una polizza vita per l'amministratore, figura fondamentale dell'azienda senza la quale nulla va avanti. Versa 10k al mese per 48 mesi, allo scadere del 60° mese l'assicurazione da la possibilità di chiudere il contratto e prelevare il capitale versato.
              Se poi non si ha fretta, lasciandoli ulteriore tempo andranno ad accrescere il loro valore. Certo non è garantito, dipende da come vanno i mercati ma a meno di una catastrofe cosmica non vi dovrebbero essere perdite enormi.

              Per 500k ad occhio non vale la pena, ma per cifre superiori si potrebbe anche ipotizzare la costituzione di una captive company dedicata.
              Interessante Andy, non conosco bene il mondo delle polizze vita. Conosco le Ramo 1 (primo) dove però queste sono intestate direttamente al contraente. Nel caso che hai posto tu qui sopra come può poi l'amministratore (o eventuali eredi) a quel punto ottenere il capitale che è stato "investito" dalla SRL nella polizza vita in maniera da averlo sul proprio conto corrente (non quello della società) senza pagarne le tasse?
              Credo che mi sfugga qualcosa. Grazie.

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              • #8
                Ciao, posto che andrà verificato se esiste anche in Italia una tipologia simile (io parlo per esperienza diretta in UAE) funziona così (esempio reale del mio piano assicurativo):

                Polizza vita, valore 150.000$

                Pagamento annuale : 10.352$, a cadenza semestrale

                Termine pagamento premio: 5 anni

                Copertura polizza : 51 anni

                In totale verserò 51760$ al fondo, che garantisce 150.000$ ai beneficiari in caso di mia morte fino alla scadenza polizza (a 95 anni).
                Se passo i 95, l'assicurazione rimborserà comunque a chiusura 150.000$

                Da piano assicurativo dal 6° anno posso chiudere polizza e richiedere rimborso verso : a) sottoscrittore, b) beneficiari indicati.
                In questo caso si riceve il versato meno i costi amministrativi e di polizza.

                Sottoscrittore polizza, assicurato, e beneficiari possono benissimo essere persone diverse.

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                • #9
                  Grazie per il chiarimento, provo ad informarmi se questa soluzione è gestibile in italia.

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                  • #10
                    scusate ma 500k$ per una licenza software non si è mai visto da che mondo è mondo

                    Comment


                    • #11
                      Scusate se mi intrometto con ritardo ma una assicurazione sottoscritta da una società a che serve? alla scadenza la liquidazione rientra in società e sarà tassata come differenza tra importo versato e liquidato. Peggio se invece viene liquidata al socio perché in quel caso viene tassata per intero (nota la vicenda delle polizze key management), insomma peggio che pagare il 26% sul dividendo. L'unica soluzione (non certo cristallina) è pagare premio con srl e poi alla scadenza ritirare su conto schermato / offshore non conoscibile dall'ADE, sperando che nessuno se ne accorga. D'altronde l'unica possibilità di recupero sarebbe una verifica che all'attualità per la tipologia di società (immobiliare pura che paga correttamente le imposte sui fitti) potrebbe essere un'ipotesi remota. Però ovviamente bisogna dirlo che si tratta di soluzione che va oltre il seminato anche se magari poco rischiosa

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Andy Fratton Visualizza Messaggio
                        Ciao, posto che andrà verificato se esiste anche in Italia una tipologia simile (io parlo per esperienza diretta in UAE) funziona così (esempio reale del mio piano assicurativo):

                        Polizza vita, valore 150.000$

                        Pagamento annuale : 10.352$, a cadenza semestrale

                        Termine pagamento premio: 5 anni

                        Copertura polizza : 51 anni

                        In totale verserò 51760$ al fondo, che garantisce 150.000$ ai beneficiari in caso di mia morte fino alla scadenza polizza (a 95 anni).
                        Se passo i 95, l'assicurazione rimborserà comunque a chiusura 150.000$

                        Da piano assicurativo dal 6° anno posso chiudere polizza e richiedere rimborso verso : a) sottoscrittore, b) beneficiari indicati.
                        In questo caso si riceve il versato meno i costi amministrativi e di polizza.

                        Sottoscrittore polizza, assicurato, e beneficiari possono benissimo essere persone diverse.
                        Interessante, Andy.Si potrebbe dire il nome della compagnia assicurativa?

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                        • #13
                          Metlife Gulf.

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