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Riscossione Sicilia S.p.A.

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    Non essendo siciliano, mi rendo conto solo ora (me lo hanno ricordato) che la sicilia continua a fare storia a se per quanto riguarda le riscossioni.
    Infatti in tutto il resto d'Italia la riscossione è nelle mani della nuova "Agenzia delle Entrate-Riscossione", mentre in Sicilia spetta a "Riscossione Sicilia S.p.A.".

    Cercando velocemente mi appare:
      Un aereo da 12 milioni di euro è rimasto fermo per quattro anni all'interno di un hangar dell’aeroporto di Catania. Apparteneva a una signora che gestiva un bar a Maletto, un paesino della provincia etnea. È stato pignorato pochi mesi fa. La proprietaria aveva eluso il fisco per centinaia di migli...

    Il grande fallimento di Riscossione Sicilia

    Spese esagerate, lussi incomprensibili, contrasti politici e casse vuote: il crac dell'ente siciliano preposto alla riscossione delle tasse
    In Riscossione Sicilia lavorano 702 persone
    Si chiama Riscossione Sicilia. Ma l’ironia è già nel nome. Perché questa agenzia di riscossione non riscuote granché. Anzi. I numeri sono deprimenti. Nel 2014, a fronte di 5,7 miliardi da incassare, la Sicilia ha portato nelle sue casse appena 481 milioni. L’otto per cento. Per i redditi più alti, quelli superiori a 500 mila euro, la quota era ancora più bassa: il 3,66 per cento. Cifre un poco migliorate nell’ultimo anno. Ma ancora imbarazzanti.Eppure per il presidente della Regione Rosario Crocettaquell’azienda è un fiore all’occhiello.

    È questo il risultato di anni in cui la riscossione in Sicilia è stata terra di abusi e sprechi, di ingenti e repentine ricchezze ma anche di ombre e malaffare. A cominciare dagli anni in cui a gestire l’esattoria a Palermo e in 75 Comuni siciliani erano i cugini Nino e Ignazio Salvo, imprenditori di Salemi, paesino del Trapanese, legati a Cosa nostra. Non a caso entrambi finirono sul banco degli imputati del Maxiprocesso: Nino morì prima della sentenza, mentre Ignazio fu condannato a tre anni di reclusione.
    Negli anni novanta, arriva la Montepaschi-Serit, società che fa capo all’Istituto di credito. Nel 2010 la Regione siciliana acquista le quote in possesso a Monte dei Paschi di Siena con un’operazione su cui restano molti dubbi, soprattutto per il valore attribuito alle quote dei privati: la Regione siciliana pagò circa 400 milioni di euro, un prezzo «assolutamente esoso» denuncia Fiumefreddo: «Ma la cosa più grave» aggiunge «è che non l’ha deciso nessuno, anzi l’ha deciso chi vendeva». Ombre del passato su una società che oggi affonda.

    Last edited by ubiquo; 08/07/2017, 16:06.
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