Attacco informatico contro UniCredit, violati i dati di 400 mila clienti italiani
La banca: «Non sono stati acquisite password per accedere ai conti o fare transazioni». Prelevati codici Iban e dati anagrafici. La prima intrusione nel 2016, l’ultimo pochi giorni fa
chi sa se qualcuno si prenderà la briga di prenderne almeno uno di questi galatuomini ed appenderlo per i coglioni....
i dati l' indirizzo e le prove glie li ho forniti... poi inutile che si lamentino...
se non hanno voglia di fare un cazzo...
neanche una perquisizione che basterebbe certamente a prenderlo...
comunque a chi ride sulle mie disgrazie... serva di lezione...
è solo questione di tempo... può succedere a chiunque...
La banca: «Non sono stati acquisite password per accedere ai conti o fare transazioni». Prelevati codici Iban e dati anagrafici. La prima intrusione nel 2016, l’ultimo pochi giorni fa
chi sa se qualcuno si prenderà la briga di prenderne almeno uno di questi galatuomini ed appenderlo per i coglioni....
i dati l' indirizzo e le prove glie li ho forniti... poi inutile che si lamentino...
se non hanno voglia di fare un cazzo...
neanche una perquisizione che basterebbe certamente a prenderlo...
comunque a chi ride sulle mie disgrazie... serva di lezione...
è solo questione di tempo... può succedere a chiunque...
Nell'ambito del recente piano industriale Transform 2019 il gruppo UniCredit
sta investendo 2,3 miliardi di euro per rafforzare e rendere sempre più efficaci i propri sistemi informatici. La Banca d'Italia ha elaborato nei mesi scorsi uno studio sul rischio cibernetico nel settore privato italiano. Secondo l'indagine effettuata sulle imprese dell’industria e dei servizi (non finanziarie però), il 30,3% dichiara di aver subito danni a causa di un attacco informatico tra settembre 2015 e settembre 2016. Correggendo i risultati per tenere conto delle intrusioni non individuate o non dichiarate, l’incidenza degli attacchi sale al 45,2% per le imprese e al 56% per gli addetti. Sono più colpite le imprese di maggiori dimensioni, quelle con elevato contenuto tecnologico e quelle esposte sui mercati internazionali.
sta investendo 2,3 miliardi di euro per rafforzare e rendere sempre più efficaci i propri sistemi informatici. La Banca d'Italia ha elaborato nei mesi scorsi uno studio sul rischio cibernetico nel settore privato italiano. Secondo l'indagine effettuata sulle imprese dell’industria e dei servizi (non finanziarie però), il 30,3% dichiara di aver subito danni a causa di un attacco informatico tra settembre 2015 e settembre 2016. Correggendo i risultati per tenere conto delle intrusioni non individuate o non dichiarate, l’incidenza degli attacchi sale al 45,2% per le imprese e al 56% per gli addetti. Sono più colpite le imprese di maggiori dimensioni, quelle con elevato contenuto tecnologico e quelle esposte sui mercati internazionali.
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