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  • #16
    P_N

    COME APRI IL PRIMO LINK TI PRENDI UN VIRUS CAZZZ........ NOD32 MI HA AVVERTITO :

    attenti

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    • #17
      Originariamente Scritto da Non registrato Visualizza Messaggio
      A me invece sembra che su questo forum non ci sia nemmeno l'ombra dei professionisti della fiscalità internazionale. Nessun professionista perderebbe tempo in un forum per condividere idee ed esperienze con persone che nel 99,999% dei casi sono qui per soddisfare alcune curiosità e sfatatare luoghi comuni sui " paradisi fiscali " ( ammesso che esistano ancora ).
      che qui non ci siano professionisti è certo!
      Ma ben venga un forum come questo dove si smascherano i praticoni, i loro altarini e la loro totale ignoranza di una materia così complessa!

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      • #18
        Caro Willy, se posso dare un consiglio per la pianificazione fiscale e societaria del tuo business (ti scrivo con una pluriennale esperienza nella consulenza e formazione di strutture offshore maturata presso studi legali internazionali, non come venditore di società "pezzi di carta" chiavi in mano) è quello di partire da un chiaro business plan, poi rivolgerti al tuo commercialista sperando che abbia sufficiente esperienza nel valutare i pro e i contro del gestire un'import export a livello internazionale. Solo allora potrai avere le idee chiare se l'offshore è la tua risposta. Il secondo (e forse piu importante) consiglio è quello di evitare la situazione dove qualcuno ti propone una società registrata in un paradiso fiscale che in gergo chiamiamo "run of the mill", ovvero basata su un'atto costitutivo standard e vago, per €1500 (quando, generalmente, la registrazione media va dall'Euro equivalente di 150 al massimo di 300) e poi dover fare i conti con l'ufficio imposte per evasione fiscale, indeducibilità dei cespiti e via dicendo... In ogni caso, per una coerente pianificazione fiscale (non evasione!) servono, tra le altre cose, atti costitutivi "su misura" e una struttura che non viola le normative in materia di tassazione internazionale (per esempio, sfruttando le agevolazioni fornite dai trattati internazionali contro la doppia imposizione) e che spesso necessita di piu società e/o holding trusts e di cooperazioni tra i tuoi consulenti italiani e quelli che si occupano di mettere in piedi la struttura nella giurisdizione d'interesse. Un'ultimo punto da considerare è quello dei costi necessari per mettere insieme e, soprattutto, mantenere tale struttura in rapporto al volume d'affari previsto per il tuo business. Se, quando hai messo insieme i criteri di base, prepari un piano di fattibilità, ti renderai conto che, al fine di operare una struttura che presenta vantaggi ficali, avrai bisogno di un fatturato minimo non indifferente. Altrimenti finisci nel risparmiare con una mano e spendere il doppio del risparmiato dall'altra. Per chiudere (perdona la crudezza di quanto segue), se veramente ti avanzano €1500 da dare ai "vnditori di carta stampata", dalli invece alla Caritas e almeno avrai fatto una buona azione.
        Se sei veramente interessato e vuoi sapere di piu (non sulla Caritas ovviamente!), scrivimi.
        In bocca al lupo.
        Amedeo

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        • #19
          Caro Willy, se posso dare un consiglio per la pianificazione fiscale e societaria del tuo business (ti scrivo con una pluriennale esperienza nella consulenza e formazione di strutture offshore maturata presso studi legali internazionali, non come venditore di società "pezzi di carta" chiavi in mano) è quello di partire da un chiaro business plan, poi rivolgerti al tuo commercialista sperando che abbia sufficiente esperienza nel valutare i pro e i contro del gestire un'import export a livello internazionale. Solo allora potrai avere le idee chiare se l'offshore è la tua risposta. Il secondo (e forse piu importante) consiglio è quello di evitare la situazione dove qualcuno ti propone una società registrata in un paradiso fiscale che in gergo chiamiamo "run of the mill", ovvero basata su un'atto costitutivo standard e vago, per €1500 (quando, generalmente, la registrazione media va dall'Euro equivalente di 150 al massimo di 300) e poi dover fare i conti con l'ufficio imposte per evasione fiscale, indeducibilità dei cespiti e via dicendo... In ogni caso, per una coerente pianificazione fiscale (non evasione!) servono, tra le altre cose, atti costitutivi "su misura" e una struttura che non viola le normative in materia di tassazione internazionale (per esempio, sfruttando le agevolazioni fornite dai trattati internazionali contro la doppia imposizione) e che spesso necessita di piu società e/o holding trusts e di cooperazioni tra i tuoi consulenti italiani e quelli che si occupano di mettere in piedi la struttura nella giurisdizione d'interesse. Un'ultimo punto da considerare è quello dei costi necessari per mettere insieme e, soprattutto, mantenere tale struttura in rapporto al volume d'affari previsto per il tuo business. Se, quando hai messo insieme i criteri di base, prepari un piano di fattibilità, ti renderai conto che, al fine di operare una struttura che presenta vantaggi ficali, avrai bisogno di un fatturato minimo non indifferente. Altrimenti finisci nel risparmiare con una mano e spendere il doppio del risparmiato dall'altra. Per chiudere (perdona la crudezza di quanto segue), se veramente ti avanzano €1500 da dare ai "vnditori di carta stampata", dalli invece alla Caritas e almeno avrai fatto una buona azione.
          Se sei veramente interessato e vuoi sapere di piu (non sulla Caritas ovviamente!), scrivimi.
          In bocca al lupo.
          Amedeo

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          • #20
            Un consiglio c'è poco da fidarsi di questa società di pianificazione online.

            Ti vende pure il passaporto per il guiana, il che mi pare già essere stato trattato come truffa.

            Ecco cm da 1 elemento truffaldino si può risalire alle vere intenzioni globali di venditori di carta fumante.

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            • #21
              Avvocati e consulenti

              Il fatto di avere una laurea in legge non significa che uno sia avvocato. Per essere avvocato bisogna sostenere un esame ed essere abilitati dall' ordine degli avvocati. Inoltre un avvocato in Italia non lo è in un altro paese e viceversa. Un laureato in legge può essere consulente legale. Quindi forse avete ragione tutti e due. Ma che c' entra con i paradisi fiscali? Qui mi sembra che entrino per farsi la guerra di insinuazioni tra una ditta e l' altra. Torniamo al punto ed alle questioni fiscali ragazzi!

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