Salve,
ho già scritto in questo forum per chiedere consigli tempo fa e ho ottenuto da voi pregevoli informazioni, torno quindi qui ad approfittare della vostra esperienza.
In sintesi, ho un debito con equitalia che si aggira attorno ai 25000 euro e uno con le banche e finanziarie che si aggira su altrettanta cifra, ho smesso di pagare tutto e tutti (intendo fisco e banche/carte) circa 7 anni fa (se serve posso fornire i dettagli). Ho un avvocato (che sostiene io abbia ragione, fra le altre cose alcune cartelle sono intestate a mio figlio anni prima che nascesse) che segue la cosa dal 7 anni circa ormai, ma ad oggi non è stata fissata neanche la prima udienza... quindi ho semplicemente smesso di sperarci
Attualmente vivo creando prodotti digitali conto terzi (clienti esteri), un attività che frutta dai 12 ai circa 15000 euro annui, ovviamente in nero, anche volendo con queste cifre non posso mettermi in regola (faccio già fatica a campare famiglia e spese per visite mediche) e sopratutto ho paura che, aprendo una regolare P.IVA diventi di nuovo un bersaglio per equitalia e soci.
Volevo andare via dall'Italia, ma qui ho casa di proprietà (non intestata a me) ma sopratutto i genitori anziani che senza di me sarebbero soli, andarmene è praticamente impossibile per il momento, o meglio, potrei ma non riuscirei a stare sereno. Il lavoro che vorrei fare e per il quale ci sono buone possibilità di successo prevede la creazione di prodotti fisici, quindi a lungo andare ho deciso di abbandonare l'idea di aprire un società offshore vivendo in Italia e sto iniziando a valutare l'idea di riaprire un P.IVA in Italia.
Qui la domanda: nella mia situazione, non avendo ancora i conti in ordine, è possibile fare nuovamente impresa dall'Italia? C'è una qualche scappatoia? Soldi per rientrare con il fisco non c'è ne, per banche e finanziarie potrei provare la carta dello stringere i denti e mettere da parte qualcosa per chiedere un saldo a stralcio. Nella precedente attività ho bruciato anche il nome di mia moglie, quindi non posso usare lei per mettere su una nuova società.
Il nodo cruciale, credo, è quello di avere un conto bancario estero, un conto che magari posso dichiarare al fisco ma che non mi venda allo stato italiano in quattro e quattr'otto.
Un grazie anticipato per l'attenzione
ho già scritto in questo forum per chiedere consigli tempo fa e ho ottenuto da voi pregevoli informazioni, torno quindi qui ad approfittare della vostra esperienza.
In sintesi, ho un debito con equitalia che si aggira attorno ai 25000 euro e uno con le banche e finanziarie che si aggira su altrettanta cifra, ho smesso di pagare tutto e tutti (intendo fisco e banche/carte) circa 7 anni fa (se serve posso fornire i dettagli). Ho un avvocato (che sostiene io abbia ragione, fra le altre cose alcune cartelle sono intestate a mio figlio anni prima che nascesse) che segue la cosa dal 7 anni circa ormai, ma ad oggi non è stata fissata neanche la prima udienza... quindi ho semplicemente smesso di sperarci
Attualmente vivo creando prodotti digitali conto terzi (clienti esteri), un attività che frutta dai 12 ai circa 15000 euro annui, ovviamente in nero, anche volendo con queste cifre non posso mettermi in regola (faccio già fatica a campare famiglia e spese per visite mediche) e sopratutto ho paura che, aprendo una regolare P.IVA diventi di nuovo un bersaglio per equitalia e soci.
Volevo andare via dall'Italia, ma qui ho casa di proprietà (non intestata a me) ma sopratutto i genitori anziani che senza di me sarebbero soli, andarmene è praticamente impossibile per il momento, o meglio, potrei ma non riuscirei a stare sereno. Il lavoro che vorrei fare e per il quale ci sono buone possibilità di successo prevede la creazione di prodotti fisici, quindi a lungo andare ho deciso di abbandonare l'idea di aprire un società offshore vivendo in Italia e sto iniziando a valutare l'idea di riaprire un P.IVA in Italia.
Qui la domanda: nella mia situazione, non avendo ancora i conti in ordine, è possibile fare nuovamente impresa dall'Italia? C'è una qualche scappatoia? Soldi per rientrare con il fisco non c'è ne, per banche e finanziarie potrei provare la carta dello stringere i denti e mettere da parte qualcosa per chiedere un saldo a stralcio. Nella precedente attività ho bruciato anche il nome di mia moglie, quindi non posso usare lei per mettere su una nuova società.
Il nodo cruciale, credo, è quello di avere un conto bancario estero, un conto che magari posso dichiarare al fisco ma che non mi venda allo stato italiano in quattro e quattr'otto.
Un grazie anticipato per l'attenzione
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