Ciao a tutti, complimenti per il forum, davvero molto interessante!
Poniamo il caso di un individuo A che abbia:
business 100% online (che non necessita obbligatoriamente di società EU), seria intenzione di trasferirsi realmente all'estero (in EU o anche fuori EU), no figli, quindi buona agilità di spostamento.
In un futuro più o meno lontano, e salvo imprevisti, A erediterà degli immobili assieme alla sorella B, probabilmente in seguito a due successioni (che devono ancora avvenire, in quanto i genitori di A e B sono ancora in vita).
Fra A e B (comprendendo anche la famiglia di B, quindi anche marito di B e figlio di B) i rapporti sono incrinati da molti anni a causa di invidie e vecchie ruggini, per cui sembra piuttosto complicato giungere ad eventuali accordi.
Gli immobili che presumibilmente cadranno nell'asse ereditario sono costituiti essenzialmente da un edificio indipendente composto da 4 distinti appartamenti di civile abitazione classificati catastalmente A3, con ingresso e area pertinenziale comune, per cui due unità immobiliari -in futuro e salvo imprevisti- spetteranno ad A e due unità a B.
B (con la sua famiglia) abita già in uno dei 4 appartamenti succitati, e ha lavoro, figlio, denari e tutto quanto in Italia.
Va detto che gli immobili, peraltro comodamente divisibili in quanto già oggi costituiscono cespiti immobiliari a sé stante, aventi ognuno la propria particella catastale, giungeranno agli eredi dapprima come quota ereditaria indivisa; toccherà poi accordarsi per assegnare a ciascun erede la titolarità esclusiva di due dei quattro immobili, in quanto inizialmente ciascun erede sarà titolare del 50% *indiviso* della massa ereditaria complessiva.
L'intenzione di A è quella, dopo aver ereditato la propria quota, di venderla quanto prima -anche a costo di stare un po sotto al prezzo di mercato- , eventualmente anche sotto forma di quota indivisa, (seppur è improbabile trovare un compratore interessato ad una quota immobiliare), in maniera tale da:
1) monetizzare;
2) non avere più niente a che fare con B (e relativi famigliari);
3) non avere più nulla in Italia.
L'intenzione di B sarà molto probabilmente quella di ostacolare in qualsiasi modo A (attraverso dispetti e manovre ostruzionistiche varie, scoraggiando eventuali interessati, e quant'altro di peggio possiate immaginare), impedendo così ad A di vendere e quindi di monetizzare, al fine di usufruire ella stessa (con la sua famiglia) di tutto l'edificio, ed evitando così di avere a che fare con dei nuovi vicini di casa.
Per cui con ogni probabilità A dovrà farsi assistere da un legale, e in assenza di accordi potrebbe dover ricorrere alla divisione giudiziale.
Altresì, A potrebbe trovarsi costretto a dover citare in giudizio B (oppure, per ripicca, potrebbe accadere il contrario).Molto dipenderà dal comportamento di B, dal quale non c'è comunque da aspettarsi nulla di buono.
Uno dei rischi è che nella peggiore delle ipotesi la cosa potrebbe protrarsi molti anni.
Una considerazione: se A riuscisse in qualche modo a cedere la propria quota a terzi in tempi brevi, B si troverebbe davanti al fatto compiuto e quindi con le polveri bagnate; in questo modo si eviterebbero probabilmente un po di problemi.
In previsione di quanto detto:
1) A potrebbe schermarsi intestando la propria quota ereditata -in attesa di essere venduta- ad una società (offshore?) onde evitare di essere coinvolto nelle diatribe direttamente come persona fisica?
2) A (o la società che scherma A) potrebbe cedere la propria quota ad una società immobiliare "terza", che successivamente di occuperà di gestirne la vendita in cambio di una percentuale?
3)E' consigliabile che A si tuteli anzitempo attivando polizze di tutela legale a lui intestate, nel caso debba affrontare la guerra come persona fisica?, e/o assicurare i propri immobili contro atti vandalici/incendio, fintanto che non gli abbia venduti?
4)Da residente estero, A dovrebbe tutelarsi nel caso in cui le faccende legate all'eredità si mettano male; è meglio che A abbia almeno il conto personale fuori EU e che ,se residente in EU, è bene che non si intesti nulla (casa, auto) come persona fisica?
5)Volendo giocare un po con le giurisdizioni (di residenza, di conto personale, di società), in linea generale che suggerimenti dareste ad A? Considerando che l'epicentro dei problemi è e sarà in Italia, è preferibile evitare di utilizzare giurisdizioni facenti parte dell'EU?
Grazie
Poniamo il caso di un individuo A che abbia:
business 100% online (che non necessita obbligatoriamente di società EU), seria intenzione di trasferirsi realmente all'estero (in EU o anche fuori EU), no figli, quindi buona agilità di spostamento.
In un futuro più o meno lontano, e salvo imprevisti, A erediterà degli immobili assieme alla sorella B, probabilmente in seguito a due successioni (che devono ancora avvenire, in quanto i genitori di A e B sono ancora in vita).
Fra A e B (comprendendo anche la famiglia di B, quindi anche marito di B e figlio di B) i rapporti sono incrinati da molti anni a causa di invidie e vecchie ruggini, per cui sembra piuttosto complicato giungere ad eventuali accordi.
Gli immobili che presumibilmente cadranno nell'asse ereditario sono costituiti essenzialmente da un edificio indipendente composto da 4 distinti appartamenti di civile abitazione classificati catastalmente A3, con ingresso e area pertinenziale comune, per cui due unità immobiliari -in futuro e salvo imprevisti- spetteranno ad A e due unità a B.
B (con la sua famiglia) abita già in uno dei 4 appartamenti succitati, e ha lavoro, figlio, denari e tutto quanto in Italia.
Va detto che gli immobili, peraltro comodamente divisibili in quanto già oggi costituiscono cespiti immobiliari a sé stante, aventi ognuno la propria particella catastale, giungeranno agli eredi dapprima come quota ereditaria indivisa; toccherà poi accordarsi per assegnare a ciascun erede la titolarità esclusiva di due dei quattro immobili, in quanto inizialmente ciascun erede sarà titolare del 50% *indiviso* della massa ereditaria complessiva.
L'intenzione di A è quella, dopo aver ereditato la propria quota, di venderla quanto prima -anche a costo di stare un po sotto al prezzo di mercato- , eventualmente anche sotto forma di quota indivisa, (seppur è improbabile trovare un compratore interessato ad una quota immobiliare), in maniera tale da:
1) monetizzare;
2) non avere più niente a che fare con B (e relativi famigliari);
3) non avere più nulla in Italia.
L'intenzione di B sarà molto probabilmente quella di ostacolare in qualsiasi modo A (attraverso dispetti e manovre ostruzionistiche varie, scoraggiando eventuali interessati, e quant'altro di peggio possiate immaginare), impedendo così ad A di vendere e quindi di monetizzare, al fine di usufruire ella stessa (con la sua famiglia) di tutto l'edificio, ed evitando così di avere a che fare con dei nuovi vicini di casa.
Per cui con ogni probabilità A dovrà farsi assistere da un legale, e in assenza di accordi potrebbe dover ricorrere alla divisione giudiziale.
Altresì, A potrebbe trovarsi costretto a dover citare in giudizio B (oppure, per ripicca, potrebbe accadere il contrario).Molto dipenderà dal comportamento di B, dal quale non c'è comunque da aspettarsi nulla di buono.
Uno dei rischi è che nella peggiore delle ipotesi la cosa potrebbe protrarsi molti anni.
Una considerazione: se A riuscisse in qualche modo a cedere la propria quota a terzi in tempi brevi, B si troverebbe davanti al fatto compiuto e quindi con le polveri bagnate; in questo modo si eviterebbero probabilmente un po di problemi.
In previsione di quanto detto:
1) A potrebbe schermarsi intestando la propria quota ereditata -in attesa di essere venduta- ad una società (offshore?) onde evitare di essere coinvolto nelle diatribe direttamente come persona fisica?
2) A (o la società che scherma A) potrebbe cedere la propria quota ad una società immobiliare "terza", che successivamente di occuperà di gestirne la vendita in cambio di una percentuale?
3)E' consigliabile che A si tuteli anzitempo attivando polizze di tutela legale a lui intestate, nel caso debba affrontare la guerra come persona fisica?, e/o assicurare i propri immobili contro atti vandalici/incendio, fintanto che non gli abbia venduti?
4)Da residente estero, A dovrebbe tutelarsi nel caso in cui le faccende legate all'eredità si mettano male; è meglio che A abbia almeno il conto personale fuori EU e che ,se residente in EU, è bene che non si intesti nulla (casa, auto) come persona fisica?
5)Volendo giocare un po con le giurisdizioni (di residenza, di conto personale, di società), in linea generale che suggerimenti dareste ad A? Considerando che l'epicentro dei problemi è e sarà in Italia, è preferibile evitare di utilizzare giurisdizioni facenti parte dell'EU?
Grazie
Comment