Società all'estero e esterovestizione

[gigi0000]

Ricordiamo che ricevere dei soldi su un proprio conto corrente non è proibito e non si deve giustificare proprio nulla (se non parliamo di milioni ovvio).

Non sto facendo le pulci a Multiplo, poiché non avrebbe senso, ma frequento il forum soprattutto per imparare e talune affermazioni mi sembrano contrarie allo spirito espresso.
Che ricevere soldi sul proprio conto corrente non sia vietato, è assolutamente vero, ma che tali versamenti non debbano essere giustificati, mi sembra blasfemia.

Come sempre, il riferimento sono i numeri: con alcuni si possono prevedere soluzioni con strutture anche non complessissime e costosissime; con cifrette, le considerazioni di Banzai giustificherebbero metodi alternativi ed una fatturazione "molto esternalizzata" potrebbe essere interessante.
Come incassare i quattrini è però uno dei problemi non semplicissimi da risolvere, non dico nel rigore della legge, ma almeno senza rischiare davvero grosso, o addirittura commettere reato.

poi, come sostiene Andy, la faccenduola dev'essere condotta con la massima rigorosità, per non finire nei casini e, magari fatturare "consulenza informatica" quello che nasconderebbe attività ben diverse.

[Banzai]

Come incassare i quattrini è però uno dei problemi non semplicissimi da risolvere, non dico nel rigore della legge, ma almeno senza rischiare davvero grosso, o addirittura commettere reato.

Io mi rivolgo anche sempre a un commercialista o qualcuno che sa di cosa parla. Una consulenza da 30 € costa molto meno che costituire un'azienda.

[gigi0000]

Se invece utilizzi un servizio come sopra, allora puoi fare una vita da sempre 660 Euro mensili con un fatturato annuale di circa 10.000 Euro in tutta legalità.

"in tutta legalità" è un grosso eufemismo.

Comunque diamo magari per buono che l'AdE non s'accorga dei bonifici ricevuti per detti importi, o che non voglia sprecare tempo a rincorrere i piccoli evasori, ma la cosuccia non permetterebbe di dormire sonni assolutamente tranquilli.
Spero che il tuo commercialista non t'abbia suggerito tale comportamento, poiché avresti sprecato i 30 euro.

Il giochino della fatturazione di cui si tratta, va benissimo per un freelancer appunto, soprattutto se lavoratore occasionale, ma non per cifre superiori, dato ché comporterebbe dei rischi colla ricezione dei bonifici e ricariche varie, mentre, nel caso di conto irrintracciabile, non avrebbe molto senso.

[Banzai]

Il giochino della fatturazione di cui si tratta, va benissimo per un freelancer appunto, soprattutto se lavoratore occasionale, ma non per cifre superiori, dato ché comporterebbe dei rischi colla ricezione dei bonifici e ricariche varie, mentre, nel caso di conto irrintracciabile, non avrebbe molto senso.

E chi ha detto qualcosa di diverso? Il servizio è utile per chi vuole fare impresa ma non può, perché non ha i presupposti economici per aprire azienda.

[Andy Fratton]

poi, come sostiene Andy, la faccenduola dev'essere condotta con la massima rigorosità, per non finire nei casini e, magari fatturare "consulenza informatica" quello che nasconderebbe attività ben diverse.

Anche senza andare nel penale, se la tua società fattura ad un ipotetico cliente "X" un servizio ed il freelance di turno fa na cavolata o peggio non esegue la prestazione ... chi risponde? Tu.

Tirando in ballo il penale invece ne abbiamo finchè si vuole, truffa in primis, ma anche riciclaggio.
Se io fossi dall'altra parte della barricata, non avrei difficoltà a mettere insieme una bella accusa di riciclaggio internazionale ai danni di una agenzia di fatturazione conto terzi.

[Modesto]

Ho sempre trovato questi servizi tipo "noleggia una società" molto interessanti. Il fatto è che ci vuole uno sforzo di fiducia decisamente grande sia da parte del cliente, ma soprattutto da parte della società.

In Spagna qualche anno fa avevano messo in piedi qualche servizio simile, con tanto di pubblicità su internet en in TV (!!!). Si basava su una "cooperativa di lavoro", ove ogni socio lavoratore paga una minima quota annuale di facciata, presta la sua opera e riceve delle remunerazioni dalla cooperativa in proporzione alla sua apportazione.
La cooperativa fatturava ai clienti (solo a lavoro avvenuto), pagava delle tasse irrisorie rispetto a quelle che avrebbe pagato un'azienda (quel tipo di cooperativa gode di particolari vantaggi fiscali per fomento della microimpresa) e girava il compenso netto di tasse e "spese di gestione" al lavoratore/socio, che di fatto risparmia tutta la parte previdenziale, le spese di azienda e in alcuni casi anche l'IRPF personale per introiti intorno ai 20k annui (e per altri casi solo un 2%!).

Ho semplificato un po', ma serve per fare un esempio reale.

La struttura sulla carta era perfetta, di fatto rispondeva esattamente alle prerogative di una "cooperativa di lavoro associato", ma nella pratica è stata smantellata rapidamente e con grandi batoste per i "poveri associati"... L'AdE locale ha stabilito che per la larga scala, l'elevata eterogeneità dei servizi, etc. etc. la cosa supponeva evasione. E non ci sono stati santi! I procedimenti in tribunale sono tutt'ora in corso, alla faccia del "senza pensieri"!

Secondo me questi servizi sono davvero utili nel caso di nomadi digitali reali, che magari non hanno proprietà e possono fondere tranquillamente le posizioni fiscali e/o bancarie in qualche paese, e con un turnover che non giustifica gli oneri sia economici che amministrativi di una strutturazione societaria.
Fermo restando che io avrei un terrore matto di fatturare per conto terzi, e sono uno che il pelo sullo stomaco lo ha....

[Multiplo]

Comprendo le vostre preoccupazioni e moniti.

Ma finché una società privata potrà decidere chi sono i propri collaboratori e per questi instaurare ulteriori rapporti di lavoro con altre società private lo farà.
Diversamente il commercio non esisterà.

[paperone rothschild]

In Spagna qualche anno fa avevano messo in piedi qualche servizio simile, con tanto di pubblicità su internet en in TV (!!!). Si basava su una "cooperativa di lavoro", ove ogni socio lavoratore paga una minima quota annuale di facciata, presta la sua opera e riceve delle remunerazioni dalla cooperativa in proporzione alla sua apportazione.
La cooperativa fatturava ai clienti (solo a lavoro avvenuto), pagava delle tasse irrisorie rispetto a quelle che avrebbe pagato un'azienda (quel tipo di cooperativa gode di particolari vantaggi fiscali per fomento della microimpresa) e girava il compenso netto di tasse e "spese di gestione" al lavoratore/socio, che di fatto risparmia tutta la parte previdenziale, le spese di azienda e in alcuni casi anche l'IRPF personale per introiti intorno ai 20k annui (e per altri casi solo un 2%!).

¿Per caso era FACTOO?

[Multiplo]

La gran parte di queste aziende Factoo, winglio, ecc si occupa(va) di factoring e vanno a scontare le fatture in banca. Se le fatture non vengono pagate l'emettitore e il collaboratore sono responsabili in solido.

[Banzai]

Quando si leggono queste argomentazioni, si capisce che avete dimenticato le difficoltà iniziali vostre, a meno che non siete stati finanziati da papà. Ma per voi non esiste il sincero interesse di vivere per conto proprio?

Perché da quando c'è mondo e da quando c'è la costituzione, è sacrosanto diritto di ognuno di lavorare, e per quanto so è perfino considerato il buon senso nella costituzione. E questo include di sapersi gestire nel migliore dei modi e nelle possibilità dati dalla circostanza. E in tutto questo comportamento non c'è niente di illegale o illecito.

[Modesto]

¿Per caso era FACTOO?

Esattamente. Factoo era la più grande, ma ne erano nate diverse... Tra le più conosciute c'erano Free Autónomos, Freelance qualcosa.. ecc...