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Procacciatore d'affari internazionale

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  • Procacciatore d'affari internazionale

    Le norme italiane prescrivono l'iscrizione nei ruoli degli agenti del procacciatore d'affari anche occasionale, per godere del diritto alle provvigioni.
    Nel caso in cui un italiano qualunque svolgesse l'azione di mediazione per la conclusione d'un affare tra impresa italiana e una estera, come funzionerebbe?
    Se venisse firmato un contratto nel quale le parti riconoscessero la provvigione, mi pare che la Cassazione l'avesse comunque negata qualche tempo fa, non considerando la prevalenza dell'accordo tra le parti, rispetto la normativa di settore.
    Se tale contratto si riferisse alla normativa del Paese estero, la Cassazione potrebbe negarla per analogia.
    Rimarrebbe dunque solo l'accordo per un compenso di consulenza generica, o potrebbe esservi un'altra soluzione?
    Quanto sopra varrebbe ovviamente per un eventuale diniego dell'impresa italiana, dopo la conclusione del contratto, poiché quella straniera sarebbe tenuta al rispetto degli accordi sottoscritti.


  • #2
    Dovresti usare società estera, sottoscrivendo il contratto nella propria giurisdizione.

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