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Esistono ancora paesi indipendenti fiscalmente dall'europa dittatoriale?

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  • Esistono ancora paesi indipendenti fiscalmente dall'europa dittatoriale?

    Salve a tutti, come sempre seguo tutte le discussioni con enorme piacere ed attenzione. Ancora non entro completamente nel mondo offshore, società o simili, ma è un mondo interessante e vista la situazione in Italia...credo sia un'ottima scelta, compreso cambiare residenza. Ora, il mio primo e piccolo passo sarebbe quello di sapere se esistono, ancora, paesi indipendenti e quindi non obbligati a fornire informazioni ai vari paesi di appartenenza dei vari clienti ( anche in materia di diritto di famiglia, quindi in caso di divorzio e simili). Il concetto iniziale sarebbe quello di mettere da parte risparmi e al sicuro, in quanto, personalmente, ho davvero paura per il mio futuro ( no lavoro, tasse sempre più alte, lavorare per non far mangiare i miei figli ma uno stato di ladri ecc ecc). Leggevo di Slovenia, Ungheria, Svizzera, Irlanda, Malta ecc ecc ma tutti, credo, devono per via delle leggi europe, avvisa ad esempio il fisco italiano che tizio ha aperto un conto presso di loro. Vi invito e vi prego di delucidarmi le idee quanto più possibile, ringraziandovi anticipatamente per il vostro tempo.

  • #2
    Una buona pianificazione patrimoniale ti consente un futuro sereno a prescindere dal fatto che qualcuno faccia domande sul tuo stato patrimoniale e a chi, davvero strano vero??

    Noi italiani siamo degli asini con i paraocchi.
    E' meglio perdere una casa o averla al sicuro perché intestata ad una società?
    E' meglio correre il rischio di controlli [redditometro?] o avere un c/c all'estero con il quale togliersi qualche sfizio?
    E' meglio avere una società in Italia o avere una società in Austria o Slovenia con aliquota unica al 20%?
    Potrei continuare ma lasciamo stare.

    Tranquilli, sono domande retoriche.

    ...

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    • #3
      Se fosse così, nessuno dovrebbe avere conti o società aperte all'estero. Penso, nella mia ancora piccola ignoranza in materia, che chi apre società all'estero, con tutti gli annessi e connessi, lo faccia per delle semplice ragioni, agevolazione fiscale, meno burocrazia, meno perdite di tempo, meno tangenti e sicuramente meno rotture di organi maschili. Ma per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ed io, personalmente, preferisco non sputare sangue per il resto della mia vita per gente che di grande ha solo il sedere sulla sedia. Detto questo, gradirei nuovamente avere delucidazioni sulle normative europee, comunicazioni o meno riguardo l'apertura del conto corrente. Grazie infinite a tutti e rinnovo la mia stima personale per " oblige", leggo sempre con piacere le tue risposte.

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      • #4
        Apri un CC allo IOR e sei praticamente nel paradiso in terra, perché fin quando non hai nulla, nessuno ti caga (scusa il termine) e quando hai tanto, è il Vaticano a proteggerti dagli accessi troppo curiosi. Cioè potenzialmente è tutto consultabile, ma praticamente ci sono vincoli insormontabili perfino per il più accanito funzionario fiscale, quale ad esempio il famoso muro di gomma.

        Comunque sia, se hai tanto da perdere, ti converrebbe a pensare come investire questi soldi in modo che siano sia al sicuro che lontano. Se avessi tanto, andrei a esplorare il terzo mondo, dove esiste sì tanta incertezza, ma mai abbastanza per non trovare chi utilizza il surplus in modo sensato che che ti fa rendere l'investimento in modo sorprendente. Nella norma, i paesi del terzo mondo hanno tante risorse, ma sono incapaci a farle fruttare, perché manca la fantasia e perché mancano i soldi, e in più, molto spesso volutamente tenuti a secco dagli investitori grandissimi, perché vogliono tutto per niente. Se cominci invece a investire e muovere soldi e materiale, il tutto diventa un tornaconto molto interessante, che può raggiungere diverse decine di %, se non a volte anche centinaia. Dipende quanto sai fare te. E a questo punto sono convinto che qualunque altra alternativa non ti interesserà più ... quindi prendi e comprati qualche biglietto aereo e di treno e comincia a viaggiare ... l'appetito vien mangiando

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        • #5
          Grazie per l'ottima risposta. Avevo letto degli ottimi investimenti da fare nel continente africano e soprattutto leggevo degli ottimo risultati da tre anni a questa parte. Lei, sicuramente più esperto di me, ha già toccato con mano qualcosa li? Saprebbe indicarmi più o meno quale zona si presterebbe meglio a tali investimenti? Può scrivermi anche in privato. Grazie di nuovo.

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          • #6
            E' dal '97 che non viaggio più, ma di allora sarebbe stato possibile di prelevare in Nicaragua un'ingente quantità di oro a un prezzo ridicolo, che si avrebbe potuto vendere con grossi guadagni a 4% sotto il fixing di Londra a qualunque banca Svizzera in totale legalità. Il progetto non è andato in porto, perché le persone con i capitali a disposizione si sono ritirati, nella speranza di poter fare senza di noi e non sono però riusciti a stabilire i contatti che noi avevamo. Alla fine, non abbiamo più voluto rimetterci assieme, perché quando sono in corso le furbizie di un certo genere, preferisco fare da me, ma forse molto più tardi, oppure anche mai.

            Il capitale iniziale sarebbe stato US$60000, con una rendita di 30% per ogni carico, con un potenziale di 10-14 carichi all'anno. Il tutto ovviamente con il beneplacito del governo Nicaraguense, delle società incaricate per il trasporto, le raffinerie e infine governo e banche Svizzere.

            L'esperienza è servito a capire che nonostante uno sia un Pinco Pallino qualunque, quando vuole può parlare con il presidente di un paese e parlare di affari internazionali, e avere successo. Ed è quell'esperienza che al mio ritorno mi ha reso tanto resistente quanto versatile di fronte a qualunque problema.

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            • #7
              Davvero molto molto interessante, anche se adesso, per avere l'esclusiva di estrazione su un territorio, si spenderebbe molto di più, almeno per la Nigeria, Ghana e simili..Penso che investire in questo ambito sia senza dubbio profittevole. Mi piacerebbe e non posso indirizzarmi anche su questa via ma in senso pratico e non acquistando azioni di aziende già operative..

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              • #8
                L'estrazione dell'oro sarebbe stato fatto dalla popolazione locale, e si avrebbe insegnato loro come raffinare l'oro, allo scopo di ridurre l'impatto dei "bianchi". Infatti il nostro interesse (io e un altro organizzatore/manager) era di coinvolgere la popolazione e pagarla. Quindi abbiamo ottenuto il consenso di un intero paese al confine dell'Honduras, e sono state fissate le quote, alla luce di tutto. Sapevano perfino i nostri guadagni, ma anche i problemi. Quindi ci hanno messo in contatto con i vari capo-tribù fino a risalire al presidente Nicaraguense, ai direttori di banca, alle raffinerie.

                Gli investitori invece non hanno potuto penetrare il muro di gomma nei loro confronti, perché sebbene avevano i soldi, non avevano le stesse intenzioni e volevano le miniere in concessione esclusiva. E gli Indios non sono interessati in un tale affare. Loro dignità e loro senso di famiglia e di natura mi ha veramente molto impressionato, ma più che altro mi hanno insegnato che sanno fare molto bene i conti e sono tutt'altro che "indigeni" ignoranti.

                Considera anche che per entrare in contatto, ho rischiato la vita, basta una parola sbagliata e ti tagliano la testa. La palizzata attorno al paese mi era ammonimento. Ci sono stato in visita per qualche giorno, dove ho però anche costatato, che i pacchi un po' più pesi sono trasportati dai ragazzi con la stessa svogliatezza come da noi

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                • #9
                  Molto interessante e non nascondo l'entusiasmo che mi hai trasmesso nel leggere i tuoi racconti. Comunque, dovrò studiare questi territori africani e vedere dove potenzialmente potrò operare. Per concludere anche la discussione, tornando al punto di partenza, IOR e stop in EU?

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                  • #10
                    Nel terzo mondo cattolico, lo IOR è un'opzione alle banche locali, ma preferirei operare all'estero con le banche estere. Dipende ovviamente dal volume di affare e dalle "concessioni". Nei paesi puramente islamici, lo IOR non ha sede, per cui bisogna trovare alternative, ma appena vedono lucciccare qualcosa, si trovano subito. Sono a corto di contante, ed è questo il motivo per cui è facile concordare contratti molto vantaggiosi, oltre a ottenere la massima segretezza bancaria.

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                    • #11
                      Anche perchè ormai in Europa.. http://www.ilsole24ore.com/art/finan...a-183622.shtml

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