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La Corte di Giustizia Europea (CGCE) ha emesso il 7 maggio una sentenza pregiudiziale sulla questione se un terzo fornitore di servizi sia tenuto a determinare se la filiale polacca di una società madre sudcoreana sia una stabile organizzazione (PE) ai sensi della direttiva UE sull'IVA.
L'entità madre sudcoreana ha affermato di non avere una PE, dipendenti, proprietà o attrezzature tecniche in Polonia, il che ha fatto sì che la filiale polacca emettesse fatture ai fornitori di servizi senza IVA inclusa.
La Corte di Giustizia Europea ha sostenuto questo: 1) i fornitori di servizi non possono concludere che una società madre abbia un PE in un paese dell'UE sulla base della sola ubicazione della filiale; e 2) la direttiva UE sull'IVA e i regolamenti di attuazione non richiedono ai fornitori di servizi di effettuare ampie indagini sui rapporti contrattuali tra un cliente e le sue filiali per determinare l'esistenza di un PE.
L'entità madre sudcoreana ha affermato di non avere una PE, dipendenti, proprietà o attrezzature tecniche in Polonia, il che ha fatto sì che la filiale polacca emettesse fatture ai fornitori di servizi senza IVA inclusa.
La Corte di Giustizia Europea ha sostenuto questo: 1) i fornitori di servizi non possono concludere che una società madre abbia un PE in un paese dell'UE sulla base della sola ubicazione della filiale; e 2) la direttiva UE sull'IVA e i regolamenti di attuazione non richiedono ai fornitori di servizi di effettuare ampie indagini sui rapporti contrattuali tra un cliente e le sue filiali per determinare l'esistenza di un PE.