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Fatturazione conto terzi

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  • Fatturazione conto terzi

    Mi è stato chiesto in privato se conosco servizi affidabili di fatturazione "conto terzi" da poter utilizzare per emettere fatture verso aziende italiane senza esporsi direttamente ma sopratutto senza incorrere così in obblighi fiscali.

    Benché online si trovino pubblicità di servizi simili, va innanzi tutto chiarito che tale pratica non è assolutamente legale.

    La fatturazione conto terzi è lecita e legale? Sì, ma a certe condizioni.

    Fatturazione conto terzi significa che un soggetto terzo emette ed invia fattura "in nome e per conto" del reale cedente o prestatore. Questo significa che:

    1) il reale cedente/prestatore è identificato in fattura
    2) gli oneri fiscali ricadono su di lui

    L'outsourcer ha un ruolo puramente amministrativo: si fa carico di preparare ed inviare la fattura per conto del reale cedente/prestatore; se gli accordi lo prevedono si farà carico di gestire eventuali insoluti/ritardi, e ancora può arrivare ad anticipare le somme nella formula "pro-soluto" o "pro-solvendo" (tipiche della cessione del credito).
    Il tutto a fronte di una commissione sul transato o di un costo mensile.

    Ciò che invece non può fare l'outsourcer è sostituirsi al reale cedente/prestatore in modo da celarne l'identità o peggio in modo da facilitare l'evasione fiscale dello stesso.

    Tengo infine a ricordare che l'utilizzo di outsourcer compiacenti (che non indicano quindi che la fatturazione avviene conto terzi) può portare a problemi anche al vostro cliente.
    La normativa IVA prevede infatti che l'operazione diventi soggettivamente inesistente nel caso in cui emettitore della fattura e reale prestatore/cedente differiscano.

    Vediamo due esempi, uno lecito, uno illecito.

    1) Idraulico. Il professionista con azienda e p.iva, che non ama molto il lavoro d'ufficio, decide di esternalizzare il servizio di fatturazione/incasso
    L'azienda di outsourcing riceve dal professionista i dettagli per la compilazione e l'invio delle fatture ( ricordo: in nome e per conto del professionista), fornisce inoltre un servizio di monitoraggio e gestione ritardi/insoluti. A fronte del servizio il professionista paga un fisso mensile.
    Questo è l'utilizzo lecito e spesso è un servizio offerto in Italia dalle varie associazioni artigiane in combinazione con i servizi di contabilità. In questo modo il professionista evita di dover "perdere tempo" ad emettere fatture (tanto più oggi con la fatturazione elettronica ed i relativi codici).

    2) Teniamo sempre l'idraulico. In questo caso però il "professionista" opera a nero, non ha azienda ne partita IVA. Per poter emettere fatture verso la clientela che la richiede (ad esempio per questioni di bonus edilizi vari) si appoggia ad una non meglio identificata "società di servizi" (italiana o EU poco importa) che emette fattura a proprio nome, incassa, trattiene una provvigione ed invia il restante su una carta ricaricabile dell'idraulico.
    In questo caso abbiamo utilizzo illecito.
    In primis, il nostro idraulico non ha azienda e non ha p.iva. In secondo luogo, chi emette fattura non è chi effettua la prestazione.
    La fattura ricade perciò nella fattispecie delle operazioni soggettivamente inesistenti, e non può essere utilizzata dal cliente né per fini fiscali (IVA-costi) ne per eventuali bonus edilizi.


  • #2
    E se quest'ultimo idraulico svolgesse un lavoro occasionale per l'Outsourcer?
    E se lo stesso idraulico, cosciente di non poter emettere fattura, d'accordo col cliente, affidasse la commessa all'Outsourcer, che diverrebbe prestatore d'opera e questi a sua volta si servisse dell'idraulico per l'esecuzione materiale del lavoro?

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    • #3
      Se l'outsourcer da statuto è una società di servizi (diciamo contabili/amministrativi ?) non può certo offrire in proprio attività nel settore edile/impiantistico.
      L'outsourcer dovrebbe quindi essere una azienda debitamente costituita per svolgere quel genere di attività. Dovrebbe inoltre avere "adeguata sostanza economica" per poter svolgere le attività da statuto.
      In breve non puoi avere una società di costruzioni in Romania, priva di uffici, personale e strutture operative che costruisce una palazzina in outsourcing a Milano.
      L'idraulico prestatore d'opera dovrebbe comunque venir regolarmente inquadrato dall'outsourcer.

      La medesima società può però operare quale coordinatore amministrativo per i vari outsourcer che prendono parte alla costruzione, fatturando in nome e per conto degli stessi, coordinando le attività e ricevendo un compenso per il servizio svolto.

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      • #4
        Evitando di cadere nel marasma del 110%, consideriamo il general contractor o, come si usava fino a poco tempo fa, il subappaltatore.

        Qualunque impresa, anche modesta, per compiere una qualsiasi opera si avvale spesso di diversi fornitori, lavoratori e dell'operato di aziende terze.
        La stessa, agendo come unico interlocutore nei confronti del proprio cliente, emetterà un'unica fattura a costui, omnicomprensiva di materiali, pose in opera, ecc. e, a sua volta, dovrebbe ricevere fatture a suo nome dai diversi fornitori e prestatori d'opera: TUTTO LEGALE.

        Talvolta il nostro imprenditore potrebbe avvalersi di qualche prestazione di un lavoratore occasionale, dal quale otterrebbe solo una ricevuta di quanto pagato, soggetta a ritenuta alla fonte, ma anche senza detta ritenuta, se la prestazione occasionale rientrasse nei limiti di reddito annuo previsti dalla legge per detto lavoratore (€ 5k, oggi aumentata a € 10k): TUTTO LEGALE.

        Se il suddetto subappaltatore operasse solamente con lavoratori occasionali (attività magari discutibile e soggetta ad allarme dell'AdE) emetterebbe di fatto fatture per i suoi prestatori d'opera, previo rilascio di semplici ricevute: TUTTO LEGALE.

        Se la faccenda fosse invece condotta con lavori in nero e da operatori non rientranti nel novero dei lavoratori occasionali, la mancata emissione di fatture diverrebbe evasione fiscale e, magari, anche frode, quindi ILLEGALE.

        Quali rischi? Molto dipenderebbe dal contesto e dall'allarme eventualmente suscitato negli organi di controllo: per l'idraulico non professionale, una riparazione potrebbe starci, un impianto completo di un appartamento molto meno; mentre per un lavoro online fornito all'estero pagato con bitcoin ...

        Naturalmente il confine tra lecito o meno è sempre molto sottile.

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        • #5
          Qualunque impresa, anche modesta, opera nel suo campo ben specifico. L'esempio che porti tu, conferma quanto da me scritto nel primo post: la fatturazione conto terzi come viene spesso confusa è illecita.

          Hai una azienda che si occupa di ristrutturazioni? Bene, potrai senza dubbio fatturare i servizi di tutti i tuoi collaboratori. Non potrai invece fatturare servizi di contabilità, sviluppo web, o qualsiasi altra attività non coerente con il tuo oggetto sociale.

          Allo stesso modo se la Pincopallo SRL ha come oggetto sociale "servizi di contabilità, bilancio e gestione aziendale", non può fatturare lo spurgo di pozzo nero, l'abbattimento di una tramezza o la tinteggiatura di un immobile.
          E men che meno può trovarsi in contabilità un mix di fatture emesse per tutti questi servizi.
          Chi offre i servizi menzionati nel primo post (e a quelli io faccio riferimento), lo fa ad ampio spettro: fattura per conto dell'idraulico alle 8:21, alle 8:22 come fiorista, alle 8:23 come imbianchino e alle 8:24 come webdesigner.

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          • #6
            Sono completamente d'accordo.
            Se però l'oggetto sociale fosse “anything legal”, non possibile in Italia, EU, ecc, ma con diverse eccezioni?
            Ovvero lo stesso potrebbe essere specificamente indicato come general contractor nelle più svariate discipline, gestendo e coordinando l'operato di terzi nel conseguimento del soddisfacimento dei bisogni del cliente, qualsiasi essi siano.
            Legislazioni locali potrebbero inoltre essere assai più permissive delle nostre, indirizzate magari al conseguimento di interessi nazionali nel pagamento delle imposte della società che fattura conto terzi ivi residente e quindi legittima in quello stato.
            Di conseguenza sarà la stessa società a preoccuparsi della correttezza della sua operatività e contabilità nello stato in cui è costituita, oltre a curare la legittimità delle fatture emesse ai propri clienti.
            I prestatori d'opera, normalmente intenzionati a sfuggire al fisco, difficilmente verrebbero scoperti, se non platealmente operanti alla luce del sole e magari disattendendo tassative norme in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, ecc.
            L'operato di costoro è quindi illecito? Certamente, ma il loro intento è proprio questo.


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            • #7
              Purtroppo "l'anything legal" non è permesso da nessuna parte. Senza contare la parte fondamentale, ossia la banca che giustamente chiuderà il conto in 30" netti.

              Se poi si volesse essere ancor più pignoli, (preghiamo che mai lo diventino le autorità EU), na buona fetta di chi lavora come intermediario/triangolatore verrebbe rasa al suolo. Ma questo è un discorso diverso.

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              • #8
                Le triangolazioni/quadrangolazioni funzionano egregiamente da decenni, anche se tutto alla luce del sole e, anche questo caso potrebbero, talvolta, essere escamotage per giochini evasivi. L'intermediazione è piuttosto ben normata e fiscalmente definita, giochini a parte.
                Il tema fatturazione senza azienda, né P. IVA è un pochino più complesso e molti improvvisatori ne hanno pagate le conseguenze, così come molti fornitori di tali servizi hanno chiuso bottega (non so se con conseguenze fiscali e penali, o solo accontentandosi del malloppo, prima di subire problemi gravi).
                Giusto per cronaca, pare che Winglio invece continui a funzionare. Una buona organizzazione e una buona formula? Qualche copertura? Non lo so, ma intanto continua a emettere fatture per i propri clienti.
                Tutto lecito e legittimo? Forse, o forse no, ma fino a prova contraria, colla forzosa chiusura dell'attività, parrebbe di sì.

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                • #9
                  L'attività non la chiudono, al limite viene sanzionata.
                  Winglio non la conosco e pure dal sito non si capisce e non specificano chi in effetti emette la fattura (che non è assolutamente detto sia la OU che gestisce il sito).
                  Mi pare ovvio che se io mi metto ad emettere fatture con una emiratina o altra extra-eu / offshore nessuno mi viene a controllare ne men che meno mi sanziona. Io parlo di servizi emessi all'interno dell'UE, in cui entra in gioco l'IVA, ovvio che da fuori puoi far quel che ti pare.

                  E' altrettanto ovvio che tutto funziona bene finchè non iniziano ad investigare, a verificare, a controllare.
                  Basta, tanto per fare un esempio andare sul sito della Procura Europea (EPPO) e leggersi le news, o essere abbonati alla loro newsletter.
                  Ne beccano di continuo strutture tra Portogallo, Bulgaria, CZ, Ungheria, Italia, Germania.
                  Prendi l'operazione Admiral, 14 paesi UE, oltre 9000 entità legali coinvolte, 600 persone fisiche, oltre 20.000 conti bancari sequestrati (se non ricordo male). Ed il tutto è partito da una piccola srl in Portogallo che si appoggiava una una Ungherese per triangolare della merce hi-tech per "risparmiare" IVA.



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                  • #10
                    Per chiarezza gigi0000, capisco benissimo il tuo punto di vista.

                    Ma da professionista che opera in questo settore penso sia giusto dire chiaramente come stanno le cose a chi, in buona fede, cerca informazioni.

                    E ben venga questo scambio che stiamo avendo, in questo modo un eventuale interessato si può chiarire le idee e può prendere così una decisione ponderata e -per quanto possibile- informata.

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                    • #11
                      Originariamente Scritto da Andy Fratton Visualizza Messaggio
                      L'attivit? non la chiudono, al limite viene sanzionata.
                      Winglio non la conosco e pure dal sito non si capisce e non specificano chi in effetti emette la fattura


                      Una volta emettevano fatture con la societ? irlandese, mentre ora sembra con la societ? estone.... le trovate tutte e due nel footer di questo sito "vetrina" http://bimosoft.com

                      Devo constatare che queste societ? estoni, tanto bistrattate qui sul forum, stanno sempre pi? prendendo piede o_O

                      Mentre noi qui sul forum ci creiamo problemi per 10k di possibile evasione iva... la fuori...



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                      • #12
                        La fuori lavorano finchè gli dura. Sicuramente non lo vanno a raccontare quando si prendono le mazzate.
                        Prendi l'esempio che ho fatto sopra, pensi che qualcuno di quelle 9000 società e 600 persone fisiche andrà a raccontare in giro che è nei guai?

                        Queste società estoni hanno preso questa piega perchè sponsorizzate ovunque da marketer che di fiscalità capiscono quanto un bambino dell'asilo, ed in altri casi mentono spudoratamente.

                        Ho visto tempo fa un post su FB, condiviso dalla stessa agenzia e-residency estone, dove confrontavano la OU estone con la LLC Delaware.

                        Costi: per la Delaware indicavano MINIMO 2700 euro l'anno
                        Tasse: per le Delaware indicavano il 37%
                        Tempi di costituzione: per la Delaware indicavano 2 mesi
                        Tempo speso per contabilità ed altro: per la Delaware indicavano 40 giorni.

                        Il 99,99% di voi può confermare che sono dati palesemente falsi.

                        Ci si dovrebbe quindi chiedere: "quali altre cazzate raccontano e/o non specificano?"

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                        • #13
                          Perfetto Andy, ormai mi conosci e sai che spesso faccio l'avvocato del diavolo e talvolta il provocatore, non per rompere, ma per stimolare il dibattito.

                          Winglio dovrebbe avvalersi di service provider europei (Estonia, Irlanda, ecc) con P IVA UE.
                          Affiderei a Winglio o simili le mie fatturazioni? Manco per sogno!

                          Sebbene Winglio sembrerebbe la più seria delle tante improvvisate società di servizi analoghi e anche la più longeva, tempo fa ho testato Fatturazio, per sfizio e senza correre rischi con fatture per operazioni inesistenti: risultato un disastro, un coacervo d'incapacità, d'improvvisazione e di disorganizzazione: alla fine mi hanno restituito i 30 euro che avevo loro pagato, senza che li richiedessi.
                          La suddetta Fatturazio e l'altra Fatturiamoperte credo abbiano chiuso bottega da tempo.

                          Tutto ciò premesso, rispettando parecchie disposizioni normative e lavorando seriamente, credo nella legittimità dell'operazione, che verrebbe a configurarsi in una mediazione, o contratto d'agenzia, o mandato di rappresentanza.

                          Chi s'avvale comunque delle prestazioni di Winglio e simili, dovrebbe dichiarare i redditi percepiti, salvo le esenzioni di legge.
                          Quali vantaggi dunque? Ognuno ne tragga le conclusioni.

                          Le norme sulla fatturazione in outsourching prevederebbero altro, ma tutto sommato ...
                          Last edited by gigi0000; 03/03/2023, 16:19.

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                          • #14
                            Si dovrebbe pure vedere a tutti gli effetti cosa inserisce Winglio nell'oggetto della fattura e come la emette, perché ad esempio nel loro sito parlano di freelance, consulenti, professionisti, imprese. Non parlano mai di "persone fisiche", ma sempre di aziende. Di per se questo ricorda molto quanto detto sopra, la fatturazione "in nome e per conto".

                            Un altro, (ruul.io) indica "migliaia di professionisti indipendenti". Di nuovo si parla comunque di azienda.

                            Diciamo che un Winglio, un Ruul (ammesso che accettino tale cliente) potrebbero essere una ottima soluzione per chi, operando con società extra-ue/offshore, voglia o abbia necessità di fatturare (occasionali) prestazioni in Europa senza dover far inserire in contabilità al cliente fatture black list.

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