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Chiarire le procedure fiscali Italiane

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  • Chiarire le procedure fiscali Italiane

    Volevo chiedere di affrontare l'argomento reddito minimo nel sistema fiscale Italiano.
    Fino ai 5000€ circa non è obbligatorio dichiarare niente.

    Da questo concetto nascono mille ambiguità da parte di non addetti al settore o di consulenti vari.

    La domanda quindi è:

    Oltre questo limite le alternative sono due, ovvero dichiarare gli introiti nel quadro della dichiarazione dei redditi "entrate diverse" o simile oppure aprire una partita IVA?

    Questo implica già versare il contributo INPS?

    Ovviamente è comprensibile che da un limite di partenza di 5000€ difficilmente si può proporre di affrontare le spese per procedure offshore bancarie o societarie.

    oppure ?


    Le risposte a queste domande implicano un modo di operare molto differente a seconda dell'approccio personale nei confronti di eventuali guadagni :

    !) se a porsi il problema è chi ha già una PARTITA IVA
    2) se a porsi il problema è un dipendente di azienda
    3) se a porsi il problema è un disoccupato o inoccupato (anche casalinga)
    4) se a porsi il problema è uno dei suddetti con rate di mutuo a carico o altre rate periodiche

    Questa è una breve sintesi del problema ma confido nel contributo dei partecipanti al sito

    Grazie mille

  • #2
    implica, implica. resta sotto i 5k se puoi

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    • #3
      Ciao mic68, ecco qualche chiarimento:

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      Oltre questo limite le alternative sono due, ovvero dichiarare gli introiti nel quadro della dichiarazione dei redditi "entrate diverse" o simile oppure aprire una partita IVA?
      No dovresti aprire una partita IVA se non sei dipendente.

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      Questo implica già versare il contributo INPS?
      Dipende, se per contributo INPS intendi i 3200€, no non sono obbligatori, dipende da come inquadri la tua attività. Ma in ogni caso devi versare i contributi e quindi pagare INPS.
      Nel particolare, se apri una partita iva come libero professionista i contributi sono in percentuale al guadagno, se apri una ditta individuale ci sono i 3200 fissi fino ad un tot di reddito, superato questo tetto paghi una percentuale in base a quanto sei sopra il tetto.
      Per una società è simile all'ultimo esempio.


      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      Ovviamente è comprensibile che da un limite di partenza di 5000€ difficilmente si può proporre di affrontare le spese per procedure offshore bancarie o societarie.
      Beh non direi, è chiaro che costruire la giusta struttura societaria dipende da caso in caso, ma credo che ottimizzare visualmente la propria attività trovando un giusto compromesso sin dall'inizio sia sempre la strada da seguire, senza essere magari troppo aggressivi per sparare ad una mosca con un bazzuca ...

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      Le risposte a queste domande implicano un modo di operare molto differente a seconda dell'approccio personale nei confronti di eventuali guadagni :

      1) se a porsi il problema è chi ha già una PARTITA IVA
      In questo caso devi cercare di abbassare quanto più possibile l'imponibile e l'IVA, ma lecitamente significa acquistare e quindi comunque i soldi vanno via. In questo caso o sottostai al sistema oppure chiudi e ti guardi intorno per altre soluzioni.

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      2) se a porsi il problema è un dipendente di azienda
      Beh in questo caso se ricevi uno stipendio e hai una seconda attività, prima di tutto decidere se dichiarare o no, posto che vivendo in Italia dichiari le tasse in Italia a quel punto scegliere il tipo di struttura societaria per l'attività e poi procedere, basta che non vada in conflitto con il lavoro da dipendente.

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      3) se a porsi il problema è un disoccupato o inoccupato (anche casalinga)
      Qui non vedo nessuna limitazione alle soluzioni su citate, se non magari i soldi per procedere appunto con una soluzione vista l'inoccupazione.

      Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
      4) se a porsi il problema è uno dei suddetti con rate di mutuo a carico o altre rate periodiche

      come sopra

      Poi lascio la parola ai commercialisti italiani che ti sapranno spiegare meglio di me i motivi per cui funziona in questo modo

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      • #4
        Originariamente Scritto da simon Visualizza Messaggio
        Poi lascio la parola ai commercialisti italiani che ti sapranno spiegare meglio di me i motivi per cui funziona in questo modo
        io dico che se vuoi trovare realmente risposta alla fitta rete di maglie burocratiche e note a piè di pagina nei manuali che regolano la legislazione fiscale italiana allora hai più fortuna se chiedi a una zingara...

        I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

        Comment


        • #5
          Originariamente Scritto da mic68 Visualizza Messaggio
          Volevo chiedere di affrontare l'argomento reddito minimo nel sistema fiscale Italiano.
          Fino ai 5000€ circa non è obbligatorio dichiarare niente.

          Da questo concetto nascono mille ambiguità da parte di non addetti al settore o di consulenti vari.

          La domanda quindi è:

          Oltre questo limite le alternative sono due, ovvero dichiarare gli introiti nel quadro della dichiarazione dei redditi "entrate diverse" o simile oppure aprire una partita IVA?

          Questo implica già versare il contributo INPS?

          Ovviamente è comprensibile che da un limite di partenza di 5000€ difficilmente si può proporre di affrontare le spese per procedure offshore bancarie o societarie.

          oppure ?


          Le risposte a queste domande implicano un modo di operare molto differente a seconda dell'approccio personale nei confronti di eventuali guadagni :

          !) se a porsi il problema è chi ha già una PARTITA IVA
          2) se a porsi il problema è un dipendente di azienda
          3) se a porsi il problema è un disoccupato o inoccupato (anche casalinga)
          4) se a porsi il problema è uno dei suddetti con rate di mutuo a carico o altre rate periodiche

          Questa è una breve sintesi del problema ma confido nel contributo dei partecipanti al sito

          Grazie mille
          Dal mio punto di vista devi usare un approccio diverso . Per 5-10k non stare neanche a scervellarti .
          Se vuoi una posizione aziendale in Italia devi come minimo fatturare 20-25k euro ( ma anche di più ) .

          Comment


          • #6
            Originariamente Scritto da afratton Visualizza Messaggio
            Dal mio punto di vista devi usare un approccio diverso . Per 5-10k non stare neanche a scervellarti .
            Se vuoi una posizione aziendale in Italia devi come minimo fatturare 20-25k euro ( ma anche di più ) .
            con 20k ti restano 5k netti. per cui opti, come me, per 5k e le fatiche sono molto, ma molto meno per averli. cioè fin quando la forbice è grande come in questo caso, conviene a non fare nulla di più che mantenersi ed amen. 15 anni di esperienza nel campo sono sufficienti per affermarlo con 100% di certezza.

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            • #7
              C'è da dire che adesso se sei sotto i 30k e rientri in determinati requisiti puoi avere delle agevolazioni per cui.. parlando al massimo, su un fatturato di 30k ti resterebbero in tasca un 18/20k.. quindi pagheresti tra INPS, IRPEF e resto 1/3. Ma devi rientrare in questi requisiti per poter sottostare al regime dei minimi. Altrimenti regime agevolato in ogni caso sia se non rispetti i requisiti sia se sei over 30k di fatturato e allora parliamo di netto tra il 40% e 50%. Ma come dice Admin in questo caso secondo me devi avere almeno 25/35k di fatturato, altrimenti investi appunto in una struttura societaria estera che ti da agevolazioni fiscali, all'inizio ti può sembrare costoso ma mantenerlo e i vantaggi che ti da sono infiniti..

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              • #8
                con una struttura societaria estera + succursale italia hai un notevole risparmio fiscale, a fine anno si possono mandare alla casa madre le spese di regia, e si pagano le tasse solo sul rimanente in italia.

                esempio, la succursale ricava 100

                60 si mandano alla casa madre
                40 restano in italia e si pagano le tasse su 40

                ovviamente alla base ci deve essere un fatturato credibile, altrimenti casca il palco.

                Comment


                • #9
                  in qualunque paese ad alta tassazione tu sia residente e cittadino puoi decidere di dichiarare il minimo possibile che sia imputabile alla tua persona fisica.

                  Il resto delle attività puoi farle passare il più possibile attraverso società offshore a tassazione agevolata o nulla.

                  Una società limited agisce in nome giuridico proprio ed è svincolata da quella che è la residenza dei soci.

                  A quel punto se ti serve far reintrare capitali, allora distribuisci i dividendi e paghi l'imponibile previsto in tal caso oppure opti per un back to back loan.

                  Altra opzione più che giusta è quella proposta da escape, se hai un fatturato credibile e abbastanza cash flow per manetenere in piedi l'operazione.
                  I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da Escape Visualizza Messaggio
                    con una struttura societaria estera + succursale italia hai un notevole risparmio fiscale, a fine anno si possono mandare alla casa madre le spese di regia, e si pagano le tasse solo sul rimanente in italia.

                    esempio, la succursale ricava 100

                    60 si mandano alla casa madre
                    40 restano in italia e si pagano le tasse su 40

                    ovviamente alla base ci deve essere un fatturato credibile, altrimenti casca il palco.
                    Mi sembra tanto la situazione di una certa GOOGLE...

                    ed ora ha l'Agenzia delle entrate alle calcagna
                    Di sicuro si deve dimostrare qualcosa a qualcuno

                    o esiste un modo per gestire la situazione senza sorprese dal fisco?

                    Comment


                    • #11
                      Personale punto di vista , tutto dipende dal giro di soldi . se i 100 sono Mln ,hai buoni margini di trattativa .

                      In Italia solo i piccoli imprenditori ( piccoli fatturati ) sono tartassati . Se sei un pezzo grosso dell'economia ,puoi anche permetterti di far ciò che vuoi ... alla fine un accordo lo si trova .

                      Prendi la Fiat ( o l'Ilva ) ,minacci di lasciare a casa qualche bel migliaio di operai .... e vedrai che tutti abbassano la cresta . Se lo fa il salumiere ,lo ingabbiano pure ...

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