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Ciao a tutti, è il mio primo messaggio e spero di scrivere nella sezione giusta.
Sono un freelancer con un reddito basso. Attualmente residente in Italia. Con il Covid sono rimasto bloccato qui. Stavo per partire per stare in un paese x res. fiscale almeno 7 o 8 mesi. Dopo aver pianificato il tutto con commercialista Italiano e fatto tutte le valutazioni del caso. Ma con questa cosa non riesco sicuramente a spostare residenza fiscale quest'anno. Dovrei correre adesso, e per vari motivi non lo posso fare.
Non sono iscritto ad aire. Non ho p. iva. L'ho avuta in passato, per meno di 1 anno. Ormai vari anni fa.
Ho la fortuna di poter "ritardare" incassi vari all'anno prossimo dal mio lavoro e fare in modo tale da incassare il meno possibile quest'anno, quindi pagare meno. Io non incasso mai su conti ita, ma solo su conti esteri.
Il reddito è di circa 20k dollari annui, che come detto posso scegliere di incassare anche l'anno prossimo, e incassare ora solo il necessario per vivere (1000 dollari al mese circa contando quello che ho già da parte).
Ha senso, secondo voi, in una situazione simile, aprire un conto offshore? L'idea sarebbe quella di versarci poco, circa 5K o 7K, e pagarci le spese di tutti i giorni, voli aerei e spese di viaggio simili.
Nel momento in cui posso viaggiare, posso anche aprire questi conti di persona sul posto se necessario. Anche se mi chiedo se i voli aerei in quelle zone possano essere sospetti.
La mia idea è quella mantenere un profilo basso per ora, e regolarizzare tutto l'anno prossimo in un paese che non sia l'italia. E sono qui per cercare di capire se questa è una brutta idea.
Il commercialista, dice che il rischio c'è ma è basso. Non rischio il penale, ma sanzioni amministrative. Il mio comm non è esperto di offshore, quindi chiedo qui.
O forse dovrei semplicemente aprire IVA e basta? Finirei con il pagare almeno 37% circa di quello che incasso. La mia preoccupazione è che se apro IVA, dovrei comunque chiudere tutto l'anno prossimo, iscrivendomi all'AIRE, perché quello che non ho potuto fare quest'anno lo faccio SICURO l'anno prossimo.
Aprire p iva, dice il mio comm, alza il rischio di beccarsi un accertamento fiscale. Però il mio comm dice anche che nella mia situazione è difficile che becchino qualcosa di scomodo dopo i controlli.
Se mi trasferisco in paese estero (EU) e tengo iva anche x l'anno prossimo probabilmente ho anche anticipi inps vari. Non credo sia un'opzione tenere la p iva per vari anni se parto nei prossimi mesi, perché non voglio vivere in Italia.
Quindi la domanda è: secondo voi ha senso aprirmi un conto offshore, non collegato a nessun'altro conto, gestendolo tramite VPN e estrema attenzione? Anche se le somme sono relativamente piccole?
Sono un freelancer con un reddito basso. Attualmente residente in Italia. Con il Covid sono rimasto bloccato qui. Stavo per partire per stare in un paese x res. fiscale almeno 7 o 8 mesi. Dopo aver pianificato il tutto con commercialista Italiano e fatto tutte le valutazioni del caso. Ma con questa cosa non riesco sicuramente a spostare residenza fiscale quest'anno. Dovrei correre adesso, e per vari motivi non lo posso fare.
Non sono iscritto ad aire. Non ho p. iva. L'ho avuta in passato, per meno di 1 anno. Ormai vari anni fa.
Ho la fortuna di poter "ritardare" incassi vari all'anno prossimo dal mio lavoro e fare in modo tale da incassare il meno possibile quest'anno, quindi pagare meno. Io non incasso mai su conti ita, ma solo su conti esteri.
Il reddito è di circa 20k dollari annui, che come detto posso scegliere di incassare anche l'anno prossimo, e incassare ora solo il necessario per vivere (1000 dollari al mese circa contando quello che ho già da parte).
Ha senso, secondo voi, in una situazione simile, aprire un conto offshore? L'idea sarebbe quella di versarci poco, circa 5K o 7K, e pagarci le spese di tutti i giorni, voli aerei e spese di viaggio simili.
Nel momento in cui posso viaggiare, posso anche aprire questi conti di persona sul posto se necessario. Anche se mi chiedo se i voli aerei in quelle zone possano essere sospetti.
La mia idea è quella mantenere un profilo basso per ora, e regolarizzare tutto l'anno prossimo in un paese che non sia l'italia. E sono qui per cercare di capire se questa è una brutta idea.
Il commercialista, dice che il rischio c'è ma è basso. Non rischio il penale, ma sanzioni amministrative. Il mio comm non è esperto di offshore, quindi chiedo qui.
O forse dovrei semplicemente aprire IVA e basta? Finirei con il pagare almeno 37% circa di quello che incasso. La mia preoccupazione è che se apro IVA, dovrei comunque chiudere tutto l'anno prossimo, iscrivendomi all'AIRE, perché quello che non ho potuto fare quest'anno lo faccio SICURO l'anno prossimo.
Aprire p iva, dice il mio comm, alza il rischio di beccarsi un accertamento fiscale. Però il mio comm dice anche che nella mia situazione è difficile che becchino qualcosa di scomodo dopo i controlli.
Se mi trasferisco in paese estero (EU) e tengo iva anche x l'anno prossimo probabilmente ho anche anticipi inps vari. Non credo sia un'opzione tenere la p iva per vari anni se parto nei prossimi mesi, perché non voglio vivere in Italia.
Quindi la domanda è: secondo voi ha senso aprirmi un conto offshore, non collegato a nessun'altro conto, gestendolo tramite VPN e estrema attenzione? Anche se le somme sono relativamente piccole?
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