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Intestare l'auto con targa Svizzera e non pagare più bollo, tasse e multe

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  • Intestare l'auto con targa Svizzera e non pagare più bollo, tasse e multe

    Intestare l'auto con targa Svizzera e non pagare più bollo, tasse e multe.
    E' possibile rivolgendosi a www.targaestera.net
    Effettuiamo operazioni di acquisto e vendita BTC con ricezione della somma e trasferimento in 24 ore.
    http://svizzeras.blogspot.com/

  • #2
    Originariamente Scritto da svizzeras Visualizza Messaggio
    Intestare l'auto con targa Svizzera e non pagare più bollo, tasse e multe.
    E' possibile rivolgendosi a www.targaestera.net
    Si però c' è un piccolo problema che avendo la residenza in italia non si può circolare con un' auto targata
    Svizzera per più di 8 gg quindi................

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    • #3
      Quello che scrive è vero per le persone fisiche

      L'auto viene intestata ad una società svizzera (non a una persona fisica), la società poi ve la da in uso, e potete liberamente circolare dove volete con targa svizzera
      Last edited by svizzeras; 08/06/2014, 22:24.
      Effettuiamo operazioni di acquisto e vendita BTC con ricezione della somma e trasferimento in 24 ore.
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      • #4
        Originariamente Scritto da svizzeras Visualizza Messaggio
        Quello che scrive è vero per le persone fisiche

        L'auto viene intestata ad una società svizzera (non a una persona fisica), la società poi ve la da in uso, e potete liberamente circolare dove volete con targa svizzera
        E' ovvio che l' auto viene intestata a una società , la quale poi farà un contratto di noleggio per l' utilizzatore però comunque in Italia si può circolare liberamente per 8 giorni non di più , informati e poi vedi

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        • #5
          Nessuno mi obbliga ad utilizzare una macchina a noleggio per un massimo di 8 giorni.

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          • #6
            Non sono 8 giorni, l'articolo di cui parla è il 132 del codice della strada. E dice che le auto immatricolate all'estero non possono circolare in italia per più di 1 anno (365 giorni continuativi).

            Per essere in regola quindi lei non dovrebbe fare altro che venire 1 volta all'anno a farsi un giro in Svizzera, e poi tornare in italia, in questo modo i 365 giorni non essendo più continuativi ripartono da capo.

            Nei fatti comunque nessuno ha gli strumenti per verificare da quanto tempo è in italia

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            • #7
              Non è così , poi uno può fare quello che vuole la normativa non l' ho fatta io

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              • #8
                La normativa è quella che le ho indicato io: 1 anno.
                Qui il link all'articolo:


                Se guarda poi la normativa vedrà anche che la sazione è ridicola: multe da 84 a euro 335 se circola più più di 1 anno in italia.

                Sempre considerando che non c'è alcun modo per provare che l'auto targata Svizzera stia circolando continuativamente da 1 anno in italia e non sia entrata e uscita durante quell'anno. Quindi la norma è in ogni caso inapplicabile.

                Se comunque vuole essere in regola con la norma, una volta all'anno viene a farsi un giro sul lago di Lugano e sarà anche in regola con la normativa che le impone di non circolare per più di 1 anno continautivo in italia.
                Effettuiamo operazioni di acquisto e vendita BTC con ricezione della somma e trasferimento in 24 ore.
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                • #9
                  Qui il testo della norma:

                  Art. 132. Circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri.

                  "Nuovo codice della strada", decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.

                  TITOLO IV - GUIDA DEI VEICOLI E CONDUZIONE DEGLI ANIMALI

                  Art. 132. Circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri.

                  1. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali o a quelle di cui all'articolo 53, comma 2, del D.L. 30 agosto 1993, n. 331, se prescritte, sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine (1).

                  2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica ai cittadini residenti nel comune di Campione d'Italia.

                  3. Le targhe dei veicoli di cui al comma 1 devono essere chiaramente leggibili e contenere il contrassegno di immatricolazione composto da cifre arabe e da caratteri latini maiuscoli, secondo le modalità che verranno stabilite nel regolamento.

                  4. Il mancato rispetto della norma di cui al comma 1 comporta l'interdizione all'accesso sul territorio nazionale.

                  5. Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335.

                  (1) Così modificato dall'art. 53, d.l. 30 agosto 1993, n. 331, conv. in legge 29 ottobre 1993, n. 427.
                  Effettuiamo operazioni di acquisto e vendita BTC con ricezione della somma e trasferimento in 24 ore.
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                  • #10
                    [QUOTE=svizzeras;23016]Qui il testo della norma:

                    Art. 132. Circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri.


                    "Nuovo codice della strada", decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.

                    TITOLO IV - GUIDA DEI VEICOLI E CONDUZIONE DEGLI ANIMALI

                    Art. 132. Circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri.

                    1. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali o a quelle di cui all'articolo 53, comma 2, del D.L. 30 agosto 1993, n. 331, se prescritte, sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine (1).

                    2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica ai cittadini residenti nel comune di Campione d'Italia.

                    3. Le targhe dei veicoli di cui al comma 1 devono essere chiaramente leggibili e contenere il contrassegno di immatricolazione composto da cifre arabe e da caratteri latini maiuscoli, secondo le modalità che verranno stabilite nel regolamento.

                    4. Il mancato rispetto della norma di cui al comma 1 comporta l'interdizione all'accesso sul territorio nazionale.

                    5. Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335.

                    (1) Così modificato dall'art. 53, d.l. 30 agosto 1993, n. 331, conv. in legge 29 ottobre 1993, n. 427.[/QUOTE

                    La normativa indicata riguarda le immatricolazioni negli stati esteri ma comunitari quindi in zona Eu, la Svizzera non rientra in questa normativa e come ho già detto in precedenza l' auto con targa svizzera utilizzata da un cittadino residente in Italia è permesso solo per un periodo di 8 giorni con un contratto di noleggio , domani mando un documento dell' Agenzia delle dogane dove è descritto quello che ho detto, poi se uno si vuole farsi sequestrare
                    l' auto e prendersi una denuncia per contrabbando va bene

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                    • #11
                      Le ho postato il testo della norma. Comunque se vuole insistere a dare informazioni false continui pure.
                      La legislazione è come ho indicato io.

                      Supercar low cost con targa straniera: le tasse aumentano e il trucco dilaga

                      Per evitare fisco, alti costi di assicurazione e non pagare le multe basta far immatricolare la propria auto in un Paese dell’Est. Carenze legislative e le grandi differenze economiche tra i Paesi dell'Unione Europea lo rendono possibile


                      di Lucio Valetti | 10 maggio 2013Commenti (610)


                      [COLOR=#097DFF !important]Più informazioni su: Agenzia delle Entrate, Auto, Autovelox, Bollo Auto, Low Cost, Mario Monti,Massimo Calearo, Romania.


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                      [/COLOR]
                      Ormai il fenomeno è tanto diffuso quanto percepibile: imbattersi in un’auto di pregio, grosse Bmw o Audi, spesso supercar come Porsche o Ferrari, con targa romena, polacca e ucraina è diventato discretamente comune nelle città italiane. Se, in un primo momento, qualcuno ha pensato a un improvviso e diffuso aumento del tenore di vita dei cittadini provenienti dall’Est Europa, presto ha dovuto ricredersi: nella maggior parte dei casi, si tratta dell’escamotage messo in atto da molti peraggirare l’infinità di tasse, di burocrazia, di multe e di problemi che oggi vanno in scia al semplice possesso di un’automobile, specie se di lusso. Il motivo del trucco è semplice: circolare, da cittadini italiani, con auto immatricolate in Paesi dove non si paga il superbollo e dove le tariffe assicurative sono meno della metà delle nostre conviene, anche perché si riesce a sfuggire dalredditometro e perfino dall’autovelox.
                      Due gli elementi che sembrano avere esasperato la situazione e generato tanti ‘italiani stranieri’ al volante: la supertassa che Monti ha calato sulla testa dei proprietari di motori con potenza superiore a 185 kW (20 euro di “bollo” in più per ogni kW in eccedenza) e i controlli a tappeto avviati dal governo l’estate scorsa nelle località di grido, da Cortina a Forte dei Marmi, con le telecamere dei telegiornali puntualmente convocate e con gli alt agli automobilisti seguiti dalle convocazioni per gli accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate.
                      Chi non ha venduto la propria supercar all’estero (fuga che vede protagoniste migliaia di Porsche,Ferrari, Maserati, Lamborghini), ha scoperto la targa straniera. Un modus operandi sempre più diffuso, eppure non affrontato con rigore da un’Europa impotente in materia: non esiste, infatti, un regolamento unico in materia e ogni membro può stabilire leggi e cavilli propri. Al controsenso normativo non sfugge l’Italia, dove utilizzare un’auto con targa straniera non è poi così difficile, né del tutto vietato.
                      Come funziona? Il caso più diffuso è quello del prestanome: un amico, un parente residente all’estero o magari un dipendente (in Italia la comunità romena ha superato il milione di persone). Non sussiste un esplicito divieto a guidare l’auto, per esempio, di un proprio operaio, anche tutti i giorni. L’unica limitazione viene dall’articolo 132 del Codice della strada: “Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali … sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine”. Peccato che, non essendoci più “formalità doganali” tra i paesi Ue, stabilire la data ufficiale d’ingresso in Italia è affare impossibile. Non solo. Emergono altri dubbi (o sotterfugi?): basterebbe uscire un giorno dai confini per poi rientrare e azzerare così l’anno di bonus? E il riferimento all’immatricolazione nello stato di origine metterebbe fuorilegge tutte le auto con targa straniera più vecchie di un anno beccate sul suolo italiano senza nessun documento doganale comprovante l’ingresso meno di un anno prima? Non ci sono risposte chiare. E il sottobosco che ne è derivato è sotto gli occhi di tutti.
                      Lo stesso buco legislativo hanno iniziato a sfruttarlo i lavoratori stranieri in Italia. Pur al volante di auto meno lussuose, non si sognano nemmeno di farle ritargare alla scadenza del dodicesimo mese. Altra strada battuta dai ‘furbetti dell’immatricolazione’ sono le opportunità di leasing offerte ai professionisti da società con sede in Germania. Nessuna norma, infatti, sembra vietare ad un professionista italiano di affittare un’auto in leasing presso una compagnia di un Paese comunitario. Più ardito il trucco di vendere al proponente del leasing la propria, costosa auto e, un’ora dopo, stipulare un regolare contratto di noleggio, scaricando così anche il costo dalla dichiarazione dei redditi.
                      Poi c’è anche un altro capitolo tutto da esplorare, ovvero quella della convenienza ‘geografica’ dell’immatricolazione all’estero. In tal senso, la scelta cade spesso e volentieri sulla Germania. Perché? Innanzitutto ci si confonde tra i milioni di tedeschi che vengono in Italia da turisti (spesso con costose auto made in Deutschland) e per gli agenti della Stradale è difficilissimo pescare l’italiano furbetto. Secondo: il rifiuto da parte della legislazione tedesca di recepire come prova di un eccesso di velocità la sola foto della targa dell’auto senza quella che ritrae in viso chi si trovava al volante in quel momento (che in Italia non si può scattare per la legge sulla privacy).
                      L’equazione è completa: targa straniera significa spesso e volentieri eludere i controlli (fiscali e ‘stradali’) e, di conseguenza, risparmiare. Tutto perfettamente (e incredibilmente) legale, con buona pace degli automobilisti eticamente onesti. In attesa di un’Europa davvero tutta uguale e di leggi comunitarie che non consentano tutto questo.


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                      • #12
                        allora non ci capiamo , io non dò nessuna informazione falsa.
                        La normativa come ho già detto prima e ripeto riguarda solo le immatricolazioni degli stati EU la svizzera non rientra in questa normativa quindi non insistere con quello che hai detto perchè è sbagliato.
                        Poi uno può fare quello che vuole però deve anche saper a cosa và incontro tutto qua.

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da viper Visualizza Messaggio
                          allora non ci capiamo , io non dò nessuna informazione falsa.
                          La normativa come ho già detto prima e ripeto riguarda solo le immatricolazioni degli stati EU la svizzera non rientra in questa normativa quindi non insistere con quello che hai detto perchè è sbagliato.
                          Poi uno può fare quello che vuole però deve anche saper a cosa và incontro tutto qua.
                          La normativa parla di stati ESTERI non di stati UE. Ed infatti parla di formalità doganali (che come dovrebbe sapere non esistono negli stati UE dato che sono state abolite le dogane).

                          Ora io le ho postato la normativa e l'articolo 132. Le ho postato anche un articolo di giornale (il fatto quotidiano, che non è certo un giornale che promuove i nostri servizi) che ripete ciò che le ho detto io.

                          Mi posti cortesemente la normativa dove si indicherebbero gli 8 giorni, con testo e numero dell'articolo, oppure cortesemente la smetta di ripetere una cosa palesemente sbagliata. Penso più per il puro scopo di insistere su una sua asserzione iniziale sbagliata.

                          Può capitare di non conoscere un argomento e di dare informazioni sbagliate in buona fede, una volta che qualcuno le posta il testo dell'articolo di legge dovrebbe smettere di insistere.
                          Last edited by svizzeras; 09/06/2014, 00:07.
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                          • #14
                            Allora come ti ho detto prima domani posto la normativa dell ' Agenzia delle Dogane che dice quello che ho detto, così vediamo poi chi non conosce l' argomento e parla per niente e insiste sbagliando.....................

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                            • #15
                              Con un passaporto Sudamericano e la Residenza extra EU potete guidare LEGALMENTE un'auto con targa delle COOK ISLANDS ovunque vogliate ad esclusione dei suddetti due stati (che non vi verranno mai a contestare niente).

                              Consiglio sempre, ogni volta che è possibile, alzare i tacchi ed espatriare definitivamente invece che cercare loopholes al limite del fattibile.
                              I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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