Buongiorno a tutti.
Apro questa discussione visto che l'idea di trasferirmi definitivamente è sempre più attuale. Qualcuno forse potrà illuminarmi sull'apertura di un conto all’estero.
Ho cercato nei post vecchi ma non ho trovato una situazione simile alla mia, che è semplicissima. Nel mentre la maggior parte dei casi i richiedenti aiuto hanno dei proventi di lavoro da depositare all’estero (…), io ho ho solo un importo ricavato dalla vendita di un immobile. Quindi si tratta di una provenienza facilmente dimostrabile e “legale” al 100%.
Vorrei aprire un conto in Repubblica Dominicana, dove prima o poi ho intenzione di trasferirmi definitivamente, a Panama o in un paese vicino facilmente raggiungibile (ovviamente dove avrò le garanzie maggiori sulla affidabilità della banca).
Posso farlo già adesso in modo da eventualmente poter procedere subito a rogito nel caso in cui trovassi l’occasione giusta e anche per ridurre i rischi vista la situazione delle banche italiane e dell’euro? (appunto: mi consigliate di convertire in dollari?).
L’apertura e il successivo trasferimento di liquidi all’estero cosa comporterebbe?
Controlli? Indagini? Rotture di scatole?
Il fatto che un italiano non iscritto all’Aire abbia uno o più conti all’estero, insomma, cosa implica? (non mi sono ancora iscritto in quanto ho ancora un appartamento da vendere qui in Italia e, anche per altri motivi, sono stato e sono costretto a rinviare il mio definitivo trasferimento).
Per assurdo, se il mio conto all’estero si “assottiglia” perché vado tutte le sere al Casinò o perché diciamo che decido di divertirmi in un altro modo, dovrò fornire delle giustificazioni al fisco italiano?
Insomma sarò libero di fare cosa mi pare in un paese lontano con soldi miei su cui ho pagato e ripagato tasse oppure quelle Stato che dopo avermi fatto lavorare senza alcuna tutela da quando avevo 14 anni e adesso mi dice che non mi merito alcuna pensione (vedi post sull’Inps) continuerà a perseguitarmi?
Grazie a tutti.
Apro questa discussione visto che l'idea di trasferirmi definitivamente è sempre più attuale. Qualcuno forse potrà illuminarmi sull'apertura di un conto all’estero.
Ho cercato nei post vecchi ma non ho trovato una situazione simile alla mia, che è semplicissima. Nel mentre la maggior parte dei casi i richiedenti aiuto hanno dei proventi di lavoro da depositare all’estero (…), io ho ho solo un importo ricavato dalla vendita di un immobile. Quindi si tratta di una provenienza facilmente dimostrabile e “legale” al 100%.
Vorrei aprire un conto in Repubblica Dominicana, dove prima o poi ho intenzione di trasferirmi definitivamente, a Panama o in un paese vicino facilmente raggiungibile (ovviamente dove avrò le garanzie maggiori sulla affidabilità della banca).
Posso farlo già adesso in modo da eventualmente poter procedere subito a rogito nel caso in cui trovassi l’occasione giusta e anche per ridurre i rischi vista la situazione delle banche italiane e dell’euro? (appunto: mi consigliate di convertire in dollari?).
L’apertura e il successivo trasferimento di liquidi all’estero cosa comporterebbe?
Controlli? Indagini? Rotture di scatole?
Il fatto che un italiano non iscritto all’Aire abbia uno o più conti all’estero, insomma, cosa implica? (non mi sono ancora iscritto in quanto ho ancora un appartamento da vendere qui in Italia e, anche per altri motivi, sono stato e sono costretto a rinviare il mio definitivo trasferimento).
Per assurdo, se il mio conto all’estero si “assottiglia” perché vado tutte le sere al Casinò o perché diciamo che decido di divertirmi in un altro modo, dovrò fornire delle giustificazioni al fisco italiano?
Insomma sarò libero di fare cosa mi pare in un paese lontano con soldi miei su cui ho pagato e ripagato tasse oppure quelle Stato che dopo avermi fatto lavorare senza alcuna tutela da quando avevo 14 anni e adesso mi dice che non mi merito alcuna pensione (vedi post sull’Inps) continuerà a perseguitarmi?
Grazie a tutti.
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