Originariamente Scritto da MATRIX
Non rispondo al patetico minestrone nozionistico su quello che faceva tuo nonno (NON CE NE PUO' FREGAR DE MENO) tanto più che vorresti far credere che tutti i partigiani fossero degli assassini comunisti invece che dei coraggiosi che difendevano il territorio dalle invasioni naziste
Non rispondo al patetico minestrone nozionistico su quello che faceva tuo nonno (NON CE NE PUO' FREGAR DE MENO) tanto più che vorresti far credere che tutti i partigiani fossero degli assassini comunisti invece che dei coraggiosi che difendevano il territorio dalle invasioni naziste
me lo sono inventato io !?? buffone ignorante !...
Ma che cosa è successo di preciso nella piccola località friulana di Topli Uork, poi nota come Porzûs, tra il 7 e il 18 febbraio del 1945? Ebbene, un centinaio di partigiani gappisti (cioè comunisti) massacrarono 17 partigiani appartenenti alla brigata Osoppo, i cosiddetti “partigiani bianchi”. Al comando degli assassini si trovava Mario Toffanin detto “Giacca”, mentre a capo degli assassinati c’era “Bolla”, al secolo Francesco De Gregori, zio dell’omonimo e noto cantautore. Sempre tra gli osovani era presente, inoltre, Guido Pasolini, fratello del famoso regista Pier Paolo. Si trattò di un vero e proprio massacro, tanto efferato da non risparmiare neanche la donna del gruppo, Elda Turchetti.
Questo è tutto quello che c’è di certo su quei terribili eventi, poiché il Pci e gli altri interessati tenteranno in tutti i modi di nascondere o distorcere a proprio vantaggio l’accaduto. In principio ad esempio – secondo consolidata prassi antifascista – si diede la colpa ai fascisti, proprio come si fece per l’assassinio del filosofo ******** Gentile. In un secondo momento, invece, Toffanin e sodali scrissero una relazione ufficiale in cui si giustificava la strage come atto di guerra voluto e ordinato dal Pci, in quanto – a loro dire – gli osovani sarebbero stati collaboratori dei tedeschi e dei fascisti. Senza contare il fatto che il Toffanin cambierà più volte versione, spesso in maniera radicale. E seguitò a cambiar versione anche dopo essere fuggito in Jugoslavia a causa della sopravvenuta condanna per “omicidio aggravato continuato e saccheggio”, pur continuando – ovviamente – a percepire lo stipendio elargito dallo Stato italiano che paradossalmente lo aveva condannato.
Nel dopoguerra i giudici, infatti, per la strage di Porzûs condanneranno in sede processuale 41 imputati, comminando complessivamente tre ergastoli e circa 700 anni di reclusione. Ma tra latitanze, indulti, condoni e amnistie nessuno dei colpevoli fece un solo giorno di prigione. Si fece in tempo però, già nel 1945, a riconoscere al defunto De Gregori la medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Cadeva vittima della tragica situazione creata dal fascismo ed alimentata dall’oppressore tedesco in quel martoriato lembo d’Italia dove il comune spirito patriottico non sempre riusciva a fondere in un sol blocco le forze della Resistenza”.
A destra: Lapide in ricordo delle vittime della Brigata Osoppo
Questo è tutto quello che c’è di certo su quei terribili eventi, poiché il Pci e gli altri interessati tenteranno in tutti i modi di nascondere o distorcere a proprio vantaggio l’accaduto. In principio ad esempio – secondo consolidata prassi antifascista – si diede la colpa ai fascisti, proprio come si fece per l’assassinio del filosofo ******** Gentile. In un secondo momento, invece, Toffanin e sodali scrissero una relazione ufficiale in cui si giustificava la strage come atto di guerra voluto e ordinato dal Pci, in quanto – a loro dire – gli osovani sarebbero stati collaboratori dei tedeschi e dei fascisti. Senza contare il fatto che il Toffanin cambierà più volte versione, spesso in maniera radicale. E seguitò a cambiar versione anche dopo essere fuggito in Jugoslavia a causa della sopravvenuta condanna per “omicidio aggravato continuato e saccheggio”, pur continuando – ovviamente – a percepire lo stipendio elargito dallo Stato italiano che paradossalmente lo aveva condannato.
Nel dopoguerra i giudici, infatti, per la strage di Porzûs condanneranno in sede processuale 41 imputati, comminando complessivamente tre ergastoli e circa 700 anni di reclusione. Ma tra latitanze, indulti, condoni e amnistie nessuno dei colpevoli fece un solo giorno di prigione. Si fece in tempo però, già nel 1945, a riconoscere al defunto De Gregori la medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Cadeva vittima della tragica situazione creata dal fascismo ed alimentata dall’oppressore tedesco in quel martoriato lembo d’Italia dove il comune spirito patriottico non sempre riusciva a fondere in un sol blocco le forze della Resistenza”.
A destra: Lapide in ricordo delle vittime della Brigata Osoppo
questi sono quelli più noti ma gli amici di MATRIX massacrarono solo nell' Isontino 25mila per la maggior parte civili inermi... ed altrettanti a Trieste...
nel triangolo della morte: Piacenza - Mantova - Ferrara oltre 50mila...
altro che copia/incolla...
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