Il board della Bce ha ammesso per la prima volta che l’euro, la moneta unica dell’Unione Europea, non è un processo irreversibile. Ma c’è un prezzo da pagare, al di là delle possibili turbolenze per un ritorno alla vecchia moneta: il pagamento di tutti tutti i debiti con la stessa Bce.
Un’inversione di rotta rispetto allo scorso luglio 2012, quando Draghi promise di fare tutto ciò che fosse necessario per salvare l’euro e l’eurozona e sottolineò come la moneta unica fosse un “processo irreversibile”.
Draghi ha spiegato che nel caso un paese lasci l’euro, la sua banca centrale deve prima pagare tutti i debiti con la stessa BCE. Questo debito non potrebbe in alcun modo essere ridenominato nella valuta nazionale perché non è sotto diritto nazionale.
Un’inversione di rotta rispetto allo scorso luglio 2012, quando Draghi promise di fare tutto ciò che fosse necessario per salvare l’euro e l’eurozona e sottolineò come la moneta unica fosse un “processo irreversibile”.
Draghi ha spiegato che nel caso un paese lasci l’euro, la sua banca centrale deve prima pagare tutti i debiti con la stessa BCE. Questo debito non potrebbe in alcun modo essere ridenominato nella valuta nazionale perché non è sotto diritto nazionale.
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