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Cosa dovrei fare

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  • Cosa dovrei fare

    Buon giorno,
    ho sempre lavorato come dipendente e ora che inizio a vendere i miei servizi (consulanze) a clienti italiani e non mi ritrovo con tasse italiane da pagare molto alte.

    Sento parlare di persone che hanno residenza alle kayman, chi in altre parti del mondo, non sono mai andate nel loco ma hanno seguito un iter via computer. vivono in Italia e non pagano tasse o pagano pochissimo.
    queste persone non sono miliardari ma contractor o simili.

    Non sono ancora riuscito a capire come con chiarezza come cosa devo fare, presumo se tante persone o societa' seguono questa via sia quindi legale.
    Potete darmi qualche consiglio.

    Cordili saluti CP

  • #2
    Con i tempi che corrono , come porti la residenza alle Cayman , dopo 30 giorni il fisco e sotto casa .


    Attento a non fare cazzate _


    Non è un reato residenza nei tropici ,

    ma devi viverci veramente , altrimenti fai la fine di Rossi Valentino , Buon anima Luciano Pavarotti , Cipollini ciclista , Fisichella , etc...........

    Comment


    • #3
      Originariamente Scritto da Non registrato Visualizza Messaggio
      Sento parlare di persone che hanno residenza alle kayman, chi in altre parti del mondo, non sono mai andate nel loco ma hanno seguito un iter via computer. vivono in Italia e non pagano tasse o pagano pochissimo.
      queste persone non sono miliardari ma contractor o simili.
      Forse ti riferisci non alla residenza delle persone ma a quella delle società che hanno costituito per fornire consulenze.

      In effetti, senza essere mai andate nel paese in cui dicono di risiedere, sopratutto se questi paesi sono dei paradisi fiscali, dubito che si possa ottenere la residenza all'estero. E anche se questo fosse il caso, servirebbe a poco visto che in Italia è tassato anche il reddito prodotto in territorio italiano da non residenti (salvo convenzioni).

      In altre parole, un residente alla Cayman che viene in Italia per rendere consulenze paga le tasse in Italia su quel reddito (ed è anche in una situazione peggiore del residente italiano perchè non può dedurre tutti i costi sostenuti).


      Ma se appunto ti riferisci alle società di consulenze che queste persone hanno costituito allora sì, si tratta purtroppo di una pratica utilizzata da certi contractors/consulenti.

      In linea di principio, si tratta di una pratica sconsigliabile.

      Se i servizi sono forniti da un consulente in Italia, venduti ad una società straniera e da questa al cliente finale italiano (magari con un passaggio intermedio presso una società non di un paradiso fiscale per permettere la deducibilità in capo al cliente italiano), si pone almeno il problema di come ripartire il profitto.

      Prendiamo il caso seguente.

      Il Sig. Consulta è un consulente. Letto su un forum che è possibile eliminare le imposte fornendo le sue consulenze tramite una società straniera va su internet e costituisce:
      - Consulta Ltd, alle Seychelles
      - Consulta NZ agent Ltd ,in Nuova Zelanda

      Il lunedì lo chiama un potenziale cliente; dopo una discussione telefonica ed una breve incontro, il cliente potenziale accetta condizioni e prezzo (5,000 Euro). A questo punto il sig. Consulta dice al cliente che la consulenza la farà lui, ma tutti i rapporti giuridici ed il pagamento saranno nei confronti di Consulta NZ agent Ltd.

      Breve titubanza ("Ma mi assicura che sarà lei a lavorare per noi?"), qualche rassicurazione ("Non si preoccupi, la società della Nuova Zelanda è uno strumento di pianificazione fiscale: è mia al 100%. Serve solo a fatturare") e infine una stretta di mano e le firme dei contratti (fre cliente e Consulta NZ agent Ltd).

      Passa qualche mese, durante i quali il consulente porta a termine il suo lavoro e lo consegna al cliente, il quale - soddisfatto - saluta il Sig. Consulta e lo invita a mandargli la fattura.

      A questo punto:
      1. La Consulta NZ agent Ltd fattura al cliente Italiano i 5,000 Euro;
      2. A sua volta, la Consulta Ltd fattura alla Consulta NZ agent Ltd 4,750 Euro (5,000 Euro meno il 5% di commissione);
      3. Il Sig. Consulta fattura 2,000 Euro alla Consulta Ltd per la consulenza resa.
      (La ripartizione potrà essere leggermente differente prendendo in considerazione anche l'IVA)

      Problema:
      - Se il consulente è stato contattato dal cliente potenziale ed ha reso la consulenza, perchè ha poi reso la consulenza alla Consulta Ltd, tanto più che questa l'ha rivenduta immediatamente a 4,750 Euro alla Consulta NZ agent Ltd?

      Siccome sia la Consulta NZ agent Ltd che la Consulta Ltd sono controllate dal Sig. Consulta, si pone la questione del prezzo (cd. di trasferimento) a cui la consulenza è stata "venduta" alla Consulta Ltd.

      Infatti, l'art. 110, c.7 del T.U.I.R. dispone:
      "I componenti del reddito derivanti da operazioni con società non residenti nel territorio dello Stato, che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l'impresa, sono valutati in base al valore normale dei beni ceduti, dei servizi prestati e dei beni e servizi ricevuti, determinato a norma del comma 2, se ne deriva aumento del reddito;"

      Il comma 2, richiamato dal comma 7 per la determinazione del "valore normale", dispone:
      "2. Per la determinazione del valore normale dei beni e dei servizi [...] si applicano [...] le disposizioni dell'articolo 9"

      Quindi l'art. 9 T.U.I.R., al comma 3, dispone:
      "Per valore normale [...] si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati [...]".

      Il corrispettivo "normale" che il consulente avrebbe dovuto ricevere da Consulta Ltd è allora il corrispettivo che la Consulta Ltd / Consulta NZ agent Ltd hanno fatturato al cliente, meno eventuali corrispettivi spettanti a titolo di servizi/prodotti forniti.
      (cd. metodo del prezzo di rivendita, previsto dalla circolare ministeriale n.32/80 dell'Amministrazione Finanziaria)

      Ma visto che Consulta Ltd / Consulta NZ agent Ltd non rendono alcun servizio, il corrispettivo loro spettante è praticamente nullo e, quindi, ad un eventuale controllo, il reddito del Sig. Consulta sarà ricalcolato di conseguenza.

      In altre parole, ai fini fiscali, la consulenza del Sig. Consulta ha prodotto un reddito di 5,000 Euro, anche se lui l'ha fatturata a 2,000 alla Consulta Ltd.

      Risultato: nessun vantaggio fiscale e seri problemi (anche di ordine penale) in caso di controllo.

      Morale: costituire delle società quì o lì per (ri)fatturare servizi crea solo problemi. Magari nessuno se ne accorge (e allora si pensa che tutto sia fattibile e corretto), ma ciò non vuol dire che questo sia legale e/o senza rischi.
      "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
      obbliga a lasciare il resto
      " - Morgan Stanley

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      • #4
        Originariamente Scritto da FabioG Visualizza Messaggio
        Morale: costituire delle società quì o lì per (ri)fatturare servizi crea solo problemi. Magari nessuno se ne accorge (e allora si pensa che tutto sia fattibile e corretto), ma ciò non vuol dire che questo sia legale e/o senza rischi.
        Condivido al 100% ! Nel 99,999% dei casi la fiscalità offshore è solo un modo per regalare i soldi a degli spennapolli !

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