Il quesito posto presenta un caso scuola, volutamente provocatorio, ma potenzialmente realizzabile, colle dovute accortezze di non strafare e di non rompere troppo le scatole a chi potrebbe non gradire. Ovviamente la stessa situazione potrebbe presentarsi in altre occasioni, per le quali sarebbe interessante avere, ahimè, quel po’ di anonimato che oggi è sempre più difficile, se non quasi impossibile.
Un cittadino extracomunitario può entrare LEGALMENTE e facilmente in Europa ed ivi permanervi per un anno intero e a costi assai ridotti: 2/3000 Euro, esclusi ovviamente i biglietti aerei, viaggi e altre spesucce.
Per vivere un anno in UE, deve naturalmente avere quel minimo di capacità economica che, per taluni Paesi, sappiamo essere ben inferiore a € 1000/mese.
Conclusione: con 10/12000 Euro il nostro migrante potrebbe evitare dolori, umiliazioni, sacrifici e rischi di morire in mare, o in viaggi terrestri zeppi di insidie e potrebbe regolarmente risiedere decentemente, magari cercandosi un lavoro, o sviluppando un’attività in proprio all’interno dell’Area Schengen.
Sostanzialmente il nostro potenziale migrante spenderebbe la stessa cifra, o meno, di quanto non sborserebbe anche solo per giungere fino a noi e poi vivere di stenti e sotterfugi, con prospettive assai discutibili.
Considerazioni morali e sociali a parte, senza pensare a migrazioni di massa, il discorso reggerebbe, ma qual’è il limite per non disturbare i manovratori: I trafficanti di uomini e le ONG coinvolte?
E se costoro non fossero d’accordo?
Come gestire un’operazione del genere senza rischiare la pelle propria e quella dei propri cari?
Come nascondersi dietro strutture inaccessibili, o delle quali non conoscere l’UBO?
Tutto sarebbe abbastanza facile, se non vi fossero di mezzo i conti bancari, per i quali i nomi dei beneficiari reali devono essere manifestati.
Un cittadino extracomunitario può entrare LEGALMENTE e facilmente in Europa ed ivi permanervi per un anno intero e a costi assai ridotti: 2/3000 Euro, esclusi ovviamente i biglietti aerei, viaggi e altre spesucce.
Per vivere un anno in UE, deve naturalmente avere quel minimo di capacità economica che, per taluni Paesi, sappiamo essere ben inferiore a € 1000/mese.
Conclusione: con 10/12000 Euro il nostro migrante potrebbe evitare dolori, umiliazioni, sacrifici e rischi di morire in mare, o in viaggi terrestri zeppi di insidie e potrebbe regolarmente risiedere decentemente, magari cercandosi un lavoro, o sviluppando un’attività in proprio all’interno dell’Area Schengen.
Sostanzialmente il nostro potenziale migrante spenderebbe la stessa cifra, o meno, di quanto non sborserebbe anche solo per giungere fino a noi e poi vivere di stenti e sotterfugi, con prospettive assai discutibili.
Considerazioni morali e sociali a parte, senza pensare a migrazioni di massa, il discorso reggerebbe, ma qual’è il limite per non disturbare i manovratori: I trafficanti di uomini e le ONG coinvolte?
E se costoro non fossero d’accordo?
Come gestire un’operazione del genere senza rischiare la pelle propria e quella dei propri cari?
Come nascondersi dietro strutture inaccessibili, o delle quali non conoscere l’UBO?
Tutto sarebbe abbastanza facile, se non vi fossero di mezzo i conti bancari, per i quali i nomi dei beneficiari reali devono essere manifestati.
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