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Offshore

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  • Offshore

    Salve a tutti qualcuno mi sa aiutare:

    sono nuovo in questo forum, i sono interessato recentemente su come costituire una offshore e ho pure trovato in Svizzera una ditta seria la quale mi sbrigherebbe tutte le pratiche compreso il conto corr. per la somma di 1500 euro l'anno, la ditta la aprirei nel Delaware (USA, white-list))

    Sono un libero professionista che lavora come progettista meccanico, il mio proposito sarebbe di continuare a fatturare in Italia un 40% mentre il resto con la offshore.

    La domanda è: secondo voi è possibile venire scoperti attuando un sistema come descitto sopra?

    Ho parecchio timoredi essere facilemente scoperto pur avendo un fatturato annuo modesto.
    Saluti e grazie.

    Karsten

  • #2
    Riflessione

    Ciao, Karsten.
    Anch'io sono un libero professionista come te, alla ricerca di una soluzione al problema dell'eccessivo prelievo fiscale.
    L'idea della semplice LLC del Delaware non è praticabile nel nostro caso, in quanto, come forse saprai, questo tipo di società è "trasparente" al fisco americano solo quando opera al di fuori del territorio degli USA.
    Questo vuol dire che anche la semplice apertura di un conto corrente nello Stato del Delaware ti renderebbe soggetto a tutti gli adempimenti previsti dalle Norme dell'Income Revenue, ed al conseguente pagamento delle tasse locali (che comunque poterbbero anche essere inferiori alle nostre).
    Un altro problema è che all'emissione di una fattura da parte di questa LLC nei confronti di un tuo cliente dovrebbe corrispondere un versamento bancario, da parte sua, ovviamente su un conto USA.
    A questo punto gli scenari sarebbero i seguenti:
    1) Il tuo cliente versa la somma per la tua LLC su un conto non USA.
    Conseguenza: grave rischio di stralcio ( o "straccio" ) della fattura-costo per il tuo cliente in caso di accertamento da parte della GdF
    2) Il tuo cliente versa sul conto USA della LLC
    Conseguenza: devi pagare le tasse negli USA
    3) Il tuo cliente non versa nè sul conto USA nè su altro conto
    Conseguenza: vedi punto 1)
    4) Ti paga in nero
    Riflessione: ha senso mettere su la baracca della LLC e poi prendere pagamenti in nero? Meglio risparmiarsi questo costo.

    Ciao,

    Lancer

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    • #3
      Originariamente Scritto da Lancer
      Ciao, Karsten.
      Anch'io sono un libero professionista come te, alla ricerca di una soluzione al problema dell'eccessivo prelievo fiscale.
      L'idea della semplice LLC del Delaware non è praticabile nel nostro caso, in quanto, come forse saprai, questo tipo di società è "trasparente" al fisco americano solo quando opera al di fuori del territorio degli USA.
      Questo vuol dire che anche la semplice apertura di un conto corrente nello Stato del Delaware ti renderebbe soggetto a tutti gli adempimenti previsti dalle Norme dell'Income Revenue, ed al conseguente pagamento delle tasse locali (che comunque poterbbero anche essere inferiori alle nostre).
      Un altro problema è che all'emissione di una fattura da parte di questa LLC nei confronti di un tuo cliente dovrebbe corrispondere un versamento bancario, da parte sua, ovviamente su un conto USA.
      A questo punto gli scenari sarebbero i seguenti:
      1) Il tuo cliente versa la somma per la tua LLC su un conto non USA.
      Conseguenza: grave rischio di stralcio ( o "straccio" ) della fattura-costo per il tuo cliente in caso di accertamento da parte della GdF
      2) Il tuo cliente versa sul conto USA della LLC
      Conseguenza: devi pagare le tasse negli USA
      3) Il tuo cliente non versa nè sul conto USA nè su altro conto
      Conseguenza: vedi punto 1)
      4) Ti paga in nero
      Riflessione: ha senso mettere su la baracca della LLC e poi prendere pagamenti in nero? Meglio risparmiarsi questo costo.

      Ciao,

      Lancer

      Una società del Delaware ( come qualunque società anche di altri paesi ) non ha alcun obbligo di avere un conto corrente negli USA.
      Non capisco perchè la GdF dovrebbe STRACCIARE le fatture se i pagamenti sono effettuati su conti accesi in paesi diversi dalla sede societaria.
      Anche per una società italiana non esiste alcun divieto ad detenere conti correnti fuori Italia, per esempio in Svizzera o San Marino.

      BUONA DOMENICA.

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      • #4
        OFFSHORE

        Come spesso accade le informazioni reperite in giro per il web riportano imprecisioni.

        a) una società del Delaware non ha l'obbligo di avere là il conto. altrimenti non avrebbe così successo il Delaware.. ma questo vale per quasi tutte, o forse tutte le piazze.

        b) nelle regole e controlli Usa vi è distinzione tra LLC con 1 solo socio e LLC con più soci, inoltre variano alcune cose anche a seconda del fatto che il socio/i sia straniero o no

        c) una società del Delaware può avere conti correnti in qualsiasi paese, a patto, ovvio, che trovi la banca che glieli apre (non dovrebbe essere un problema, semmai il problema sono i documenti richiesti dalla banca)

        d) se ricevi una fattura da una società del Delaware la paghi sul conto che la società
        ti indica. Non è certo questo il problema per registrarla.
        Poi, se vogliamo aprire il capitolo che la g.d.f. o chi per essa si attacca a tutto pur di
        dimostrare che stai eludendo o evadendo il fisco..quello è un altro capitolo

        e) il pagamento da parte dei clienti italiani, per tutela loro, meglio se avviene con bonifico

        f) mettere su la Baracca non dovrebbe avere un costo eccessivo, semmai sarebbe opportuno valutare bene come strutturarla

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        • #5
          Originariamente Scritto da karsten Visualizza Messaggio
          Salve a tutti qualcuno mi sa aiutare:

          sono nuovo in questo forum, i sono interessato recentemente su come costituire una offshore e ho pure trovato in Svizzera una ditta seria la quale mi sbrigherebbe tutte le pratiche compreso il conto corr. per la somma di 1500 euro l'anno, la ditta la aprirei nel Delaware (USA, white-list))

          Sono un libero professionista che lavora come progettista meccanico, il mio proposito sarebbe di continuare a fatturare in Italia un 40% mentre il resto con la offshore.

          La domanda è: secondo voi è possibile venire scoperti attuando un sistema come descitto sopra?

          Ho parecchio timoredi essere facilemente scoperto pur avendo un fatturato annuo modesto.
          Saluti e grazie.

          Karsten

          Cito la tua domanda e mi riferisco in particolare all'ultima frase: " Ho parecchio timore di essere facilemente scoperto pur avendo un fatturato annuo modesto".


          Se hai paura di essere scoperto, hai coscienza di fare qualcosa che è regolare, ed hai perfettamente ragione.

          Far fatturare da una società non residente del lavoro che hai prestato tu non è tanto differente a farti pagare in nero. La sola differenza sta nel fatto che una fattura di una LLC in linea di principio deducibile, mentre un pagamento in nero non documentato no.

          In un altro post qui sul forum avevo sconsigliato l'uso di "cartiere".

          In primo luogo perché come fiscalista, non sarebbe deontologicamente corretto.

          In secondo luogo perché se vieni scoperto, oltre a passare qualche guaio, ti crei una scia dietro di te (cioè le fatture alla LLC).

          Come puoi venire scoperto?

          Lavorando per aziende medio-piccole, i costi sono di solito rappresentati da piccoli ma ripetuti acquisti di merci e servizi, spesso dagli stessi fornitori.

          Una consulenza fatturata da una LLC americana (quando magari pochi o nessuno all'interno dell'azienda parlano inglese) è estremamente visibile.

          Ad un eventuale controllo della Finanza, oppure in occasione di liquidazioni, fallimenti, amministrazioni controllate (o altre forme di dissesto finanziario), tutte le spese sostenute sono poste al vaglio perché possono nascondere distrazioni di fondi.

          All'azienda non resta che rivelare che al pagamento per servizi di consulenza alla LLC corrisponde di fatto la tua consulenza.

          Ovviamente c'è a chi questo sistema ha - per ora - funzionato...

          In funzione dell'attività e degli importi che intendi fatturare, ci sono molte altre soluzioni che potresti prendere in considerazione:
          - regime contribuenti minimi;
          - Srl italiana (per godere di eventuali contributi UE, statali o regionali);
          - Considerare "emigrare" a San Marino (imposta sul reddito del 19% e diversi redditi esenti o tassati secondo imposta sostitutiva del 5% o del 12%; nessuna imposta sul vallore aggiunto);

          E, solo a questo punto (se gli importi lo giustificano), considerare una struttura più complessa basata anche su società non residenti.

          Per fare questo, dovresti analizzare (o far analizzare) la catena del valore relativa all'attività che svolgi e verificare se esistono dei centri di reddito di natura passiva che è possibile trasferire in strutture non residenti dove non sarebbero tassate (o dove sconterebbero una imposizione minima).


          Ultima nota: una LLC è gestibile con poco più di 100 euro all'anno (300-400 se vuoi anche "pacchetti" che includono indirizzo, telefono, fax, etc.)... basta (conoscere l'Inglese e) rivolegersi ad una fiduciaria americana (alcune hanno sede o corrispondenti in altri paesi per l'apertura di conti esteri, che possono aperti da soli a tramite i predetti agenti per qualche centinaia di Euro, anche in europa, p.es. in Regno Unito o nei paesi baltici).
          "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
          obbliga a lasciare il resto
          " - Morgan Stanley

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          • #6
            Per FabioG

            Ciao Fabio grazie per le info, a questo punto, ti dico qualcosa di più per quanto riguarda l'attività che svolgo.
            Come ho già scritto mi occupo di disegnazione e progettazione quindi non commercio articoli e non vendo niente di "fisico" se non la mia prestazione presso le aziende ossia disegni a CAD.

            Il 40% verrebbe fatturato in Italia mentre il restante con la offshore e il mio cliente mi verserà i soldi su cc estero (svizzero).
            Il mio cliente a sua volta scaricherà entrambe le fatture che io emetterò perchè non si parla di paesi in Black-list.
            Tieni presente inoltre che il mio fatturato si aggira intorno ai 50-60 mila euro l'anno quindi mi chiedo se per cifre così modeste potrei rischiare grosso o meno.

            Saluti.

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            • #7
              Cosa ne pensate??

              Salve a tutti, ieri sono stato a Lugano presso gli uffici della "Dicent" la quale mi ha offerto varie possibilità di "Offshore",le ho trovate molto interessanti anche per quanto riguarda il costo di apertura e gestione.
              L'unico dubbio che ho ancora è se aprire in Delaware (molto economico) oppure in altri posti perchè alla Dicent mi hanno detto che il Delaware è molto inflazionato e non appena il mio cliente si scarica una fattura di quel tipo, scattano i campanelli di allarme, ossia c'è molta probabilità di essere controllati.
              L'unica scusante in tal caso, sarebbe dimostrare che esiste una prestazione svolta e alla domanda: perchè Lei ha una offshore e pure una P.IVA in Italia??
              La risposta è: perchè voglio promuovere la mia ditta in campo internazionale e mantenere vive entrambe le società.
              Trovo che sia una buona risposta e anche veritiera.
              Il punto è voi cosa ne pensate???

              Saluti a tutti.

              Karsten

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              • #8
                A tutti...

                Rieccomi, sono tornato e pur avendo notato che questa discussione è stata un poco abbandonata, la riaccendo io chiedendo a qualcuno di voi se sa darmi una risposta a questo dubbio: prima di costituire la società offshore (qualunque essa sia), è bene che i miei clienti (italiani) siano d'accordo a ricevere fatture "estere" da me emesse (che comunque possono detrarre perchè non in black list)???
                Chiedo questo perchè ovviamente se non fossero d'accordo, non potrei avviare niente e sicuramente non è così facile convincere un cliente ad accettare certe fatture,anche perchè potrebbe aver timore di andare incontro a qualche rischio.

                E' quindi giusto informare anche i clienti???
                Ciao a tutti,

                Karsten

                Comment


                • #9
                  Karsten - In questo momento sono un po' impegnato e non avrei il tempo di risponderti in maniera adeguata.

                  Ripassa nel week end e troverai una mia risposta.

                  Saluti,

                  FabioG
                  "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
                  obbliga a lasciare il resto
                  " - Morgan Stanley

                  Comment


                  • #10
                    prolema trascurato

                    non ci sono banche ormai che aprono facilmenti i conti per operazioni puramente commerciali

                    vogliono tutte minimo 10000o euro sul conto
                    se ne conoscete qualcuna affidabile ditemelo perche io non lo ancora trovata

                    Comment


                    • #11
                      Karsten - rieccomi, come promesso.

                      Rispondo innanzitutto alle tue domande.


                      1. Informazione dei clienti italiani

                      Mi sembra di capire che la questione riguarda la fatturazione di tuoi servizi attraverso una società non italiana.

                      Inoltre, mi sembra di capire che tale società non avrebbe alcuna operatività e non sopporterebbe nessun rischio imprenditoriale: si tratterebbe solo di una società di ri-fatturazione.

                      La società sarebbe fiscalmente residente in un paese non ricompreso nella black list indeducibilità componenti negativi (d.m. 23 gennaio 2002); possibililmente, sarebbe una delle società della white list (d.m. 4 settembre 1996, nella sua ultima versione).

                      Dal punto di vista puramente formale, le fatture sarebbero deducibili. Pertanto, i clienti italiani non dovrebbero essere informati in via anticipata.

                      Peraltro, rilevo che se la fatturazione avviene in parte attraverso una società non residente ed parte tramite un lavoratore autonomo italiano (o una società fiscalmente residente in Italia), ciò vuol dire che sono stati conclusi due contratti di prestazione d'opera: uno fra il cliente e la società non residente ed uno fra il cliente ed il lavoratore autonomo. Chi fa (ed é responsabile per) cosa?

                      Ritengo che la fattura di una LLC (o di una altra società, anche white list) che non presta alcun servizio sia di fatto una fattura per una prestazione inesistente.

                      La cassazione di è pronuciata nel 2003 (Sentenza n. 5717 del 12 marzo 2007), con riferimento all'IVA.

                      Riporto, da un articolo su Fisco Oggi:
                      "Con la sentenza n. 5717 depositata il 12/03/2007, la Cassazione si è nuovamente pronunciata in ordine alla detraibilità dell'Iva riferibile a fatture ritenute emesse per operazioni inesistenti, affermando che, in tema di imposta sul valore aggiunto, la fattura emessa da un soggetto diverso da quello che ha effettivamente eseguito la prestazione economica non è riconducibile all'ipotesi di "omissione dell'indicazione dei soggetti fra cui l'operazione è effettuata", prescritta dall'articolo 21, comma 2, lettera a), del Dpr 633/1972, ma va, invece, ritenuta fatturazione per operazioni "soggettivamente" inesistenti."

                      Quindi:
                      " Al fine di un corretto inquadramento della questione in esame, è utile ricordare che sono definite:
                      • "imprese fantasma" (cosiddette cartiere) quelle esistenti solo sotto il profilo formale (in quanto titolari di partita Iva - vera o falsa - ed eventualmente iscritte alla Camera di commercio), ma non sotto il profilo sostanziale, in quanto non svolgono alcuna attività commerciale, ma si limitano a rilasciare a terzi "fatture" per forniture di beni o per prestazioni di servizi in realtà mai eseguiti, mancando la struttura operativa idonea a produrli, a fornirli o a prestarli. In sostanza, si tratta, in questa ipotesi, di organizzazione di attività diretta a frodare il fisco"
                      (enfasi aggiunte)

                      Senza entrare nella problematica della residenza di una LLC il cui oggetto principale si trova in Italia (cfr. art. 73 c.5 TUIR). In effetti, dato che una società LLC non è soggetto passivo d'imposta in USA, questa non dovrebbe potersi avvalere della convenzione fiscale Italia-USA.

                      Riassumendo:
                      Fatturare il 60% tramite LLC equivale a emettere fatture per operazioni inesistenti. Ciò comporterebbe frode fiscale (fattispecie ancora peggiore di quella di evasione).

                      - FabioG
                      "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
                      obbliga a lasciare il resto
                      " - Morgan Stanley

                      Comment


                      • #12
                        Ciao FabioG, grazie per la risposta esauriente, volevo solo precisarti che per quanto riguarda la tua affermazione:

                        "Fatturare il 60% tramite LLC equivale a emettere fatture per operazioni inesistenti. Ciò comporterebbe frode fiscale (fattispecie ancora peggiore di quella di evasione)."

                        devo dire che io, attualmente soggetto con P.iva in Italia che lavora come consulente presso le aziende e fattura normalmente, avrebbe intenzione di costituire una società offshore dove appunto le prestazioni non saranno inesistenti, anzi io emetterei 2 fatture una con P.iva italiana ed una con quella della società straniera.
                        Questo appunto per dimostrare a tutti gli effetti che la offshore "vive" e che non è una cartiera per autofatturarmi.

                        Cosa ne pensi a proposito?
                        In questo modo, credo non rientrerei nell'illegalità.

                        Saluti,

                        Karsten

                        Comment


                        • #13
                          llc americana

                          per gli itliani e difficile provare che una llc americana e una societa di comodo anche per il fisco americano non ci va contro gli americani

                          Comment


                          • #14
                            società in san marino

                            1

                            Comment


                            • #15
                              Originariamente Scritto da karsten Visualizza Messaggio
                              Ciao FabioG, grazie per la risposta esauriente, volevo solo precisarti che per quanto riguarda la tua affermazione:

                              "Fatturare il 60% tramite LLC equivale a emettere fatture per operazioni inesistenti. Ciò comporterebbe frode fiscale (fattispecie ancora peggiore di quella di evasione)."

                              devo dire che io, attualmente soggetto con P.iva in Italia che lavora come consulente presso le aziende e fattura normalmente, avrebbe intenzione di costituire una società offshore dove appunto le prestazioni non saranno inesistenti, anzi io emetterei 2 fatture una con P.iva italiana ed una con quella della società straniera.
                              Questo appunto per dimostrare a tutti gli effetti che la offshore "vive" e che non è una cartiera per autofatturarmi.

                              Cosa ne pensi a proposito?
                              In questo modo, credo non rientrerei nell'illegalità.

                              Saluti,

                              Karsten
                              Karsten - ti prego di scusarmi ma forse ci sono dettagli non desumibili dai tuoi posts. Vedo allora di fare alcune supposizioni (ti lascio allora correggermi se sbaglio).

                              Caso 1
                              La società non residente (llc o altro) "comprerebbe" il 60% dei tuoi servizi, per poi "rivenderlo" al cliente finale. Ovviamente, non conoscendo i dettagli della tua attività, non posso fare supposizioni su come questo venga organizzato.

                              La società non residente fatturerebbe il 60% della prestazione totale al cliente finale, mentre tu fattureresti:
                              - il 40% direttamente al cliente finale;
                              - il 60%, meno un piccolo margine, alla società americana.

                              Ovviamente qui non vedo l'interesse di usare una struttura di questo tipo, visto dal punto di vista fiscale si complicherebbero solo le cose, senza un vero e proprio vantaggio (infatti, tu andresti a dichiarare quasi lo stesso reddito, anche se ti si triplicherebbe il lavoro amministrativo).

                              Caso 2
                              Come sopra, salvo che tu non fatturi la società non residente: tu continui a prestare il 100% del servizio al cliente finale, ma lui riceve due fatture:
                              - una fattura per il 40% da te, titolare di partita IVA italiana;
                              - una fattura dalla società non residente, per il restante 60%.


                              A presto - FabioG

                              .
                              "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
                              obbliga a lasciare il resto
                              " - Morgan Stanley

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