Tasse: roba da poveri ?

[GamberoVerde]

Al mio datore di lavoro è giunta questo pomeriggio la documentazione della struttura societaria - con tanto di conto bancario qui in Svizzera - che nel mese di aprile aveva ordinato presso uno studio di consulenza di Washington. Con poco più di 10mila euro, a cui ne vanno aggiunti altri 10mila per la consulenza ricevuta negli States, è riuscito ad ottenere una struttura che gli permetterà di risparmiare circa 900mila franchi svizzeri di tasse all'anno ( dal prossimo anno, il " servizio " gli costerà soli 6mila euro ); tutto questo in maniera assolutamente legale. Dopo questa breve introduzione vorrei porre a tutti voi un quesito: le tasse, sono solo i poveri a pagarle ?

[paperone rothschild]

Intanto credo bisogna intenderci sul termine "poveri". Certamente sulla fascia più bassa della popolazione costituità da disoccupati, pensionati con il minimo e precari, le tasse incidono notevolmente, neanche tanto come pressione fiscale sul reddito (quando c'è ) quanto piuttosto per la tassazione indiretta sui consumi e servizi, ad es iva, tassa sui carburanti, bolli su atti ecc., che incide su di loro in maniera maggiore che su altri redditi. Ma da questo punto scatta l'arte di arrangiarsi che spesso da luogo ad economie nere. E poi salendo di uno scalino piccoli commercianti e lavoratori autonomi che necessariamente hanno la loro contabilità nera, ma anche operai ed impiegati con il doppio lavoro, cassaintegrati che svolgono altra attività e via discorrendo... In moltissimi casi si tratta di sopravvivenza ma poi lo si fa anche per il superfluo non posso dar loro torto. Certo più si sale la scala e più dalla sopravvivenza si va verso l'accumulazione di ricchezza.
Ma esistono anche altre facce della medaglia.
Intanto molte volte -non sempre però- certe strategie sono necessarie all'imprenditore per rimanere competitivo sul mercato: un notevole risparmio di tassazione può consentire di ridurre i prezzi del proprio prodotto e poter competere con paesi con minor costo della manodopera, oppure investire in ricerca ed innovazione tecnologica. (e qui si potrebbe aprire un discorso sull'Irap ma lasciamo perdere...)
Varrebbe invece la pena chiedersi se i servizi erogati dallo Stato sono di qualità pari al carico fiscale sopportato. Non lo faccio.
Dico un altra cosa. le tasse sono giuste e necessarie per la sopravvivenza dello Stato. Purtroppo in rapporto al deficit, al disavanzo, al buco, chiamatelo come volete le tasse che si pagano in Italia sono poche. Sì avete capito bene, per riuscire a funzionare decentemente lo Stato necessiterebbe di risorse maggiori e non perchè con facile qualunquismo si dice che si mangino tutto (certe cose accadono da sempre e per sempre) e nemmeno si può dire che la colpa sia di questo o quel governo: è un buco che negli anni è aumentato per colpa del modo di governare comune a tutti (leggi emergenziali senza adeguate coperture economiche, investimenti in opere che danno immediato ritorno di immagine ecc.)
Se si aumentassero le tasse certamente molte attività cesserebbero di esistere o fuggirebbero altrove, pensiamo ai problemi che stanno causando gli studi di settore a tanti piccoli imprenditori e lavoratori autonomi con l'attuale crisi. Ma se si diminuissero sensibilmente come promettono tutti ad ogni elezione, lo stato salterebbe. Qualcuno dice se tutti pagassero le tasse non ci sarebbero problemi. Se tutti pagassero tutte le tasse per come sono, moltissimi fallirebbero.
E allora?
Bisogna arrivare ad un punto di equilibrio. E l' attuale equilibrio del sistema, piaccia oppur no, prevede una componente nera.
Forse le tasse sono cose riguardanti sopratutto alcuni poveri ma non è attualmente ipotizzabile un sistema diverso. (a meno che non si voglia ipotizzare una economia di tipo socialista)