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Quesito società offshore

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  • Quesito società offshore

    Salve a tutti, ho letto già quesiti simili ma non perfettamente rispondenti ai miei dubbi.

    Se apro una società offshore in un paese presente nella famosa lista nera e questa società ha un suo direttore (non io) mentre io sono un normale azionista, posso ricevere i dividenti e dichiararli regolarmente in italia o corro qualche rischio?

    In alternativa, se sono titolare di azioni al portatore, rischio qualcosa?
    Se la società mi fornisce di carta internazionale con la quale poter prelevare in qualsiasi atm c'è il rischio di essere indagato x qualcosa?

    Possedendo azioni al portatore in maniera anonima, se effettuo una consulenza a questa società posso regolarmente fatturarla o corro il rischio di essere messo sotto controllo?


    Grazie a chiunque avrà la pazienza di rispondere a tali miei interrogativi, sperando lo faccia basandosi su reali conoscenze e non sue supposizioni. Grazie ancora

  • #2
    Se apro una società offshore in un paese presente nella famosa lista nera e questa società ha un suo direttore (non io) mentre io sono un normale azionista, posso ricevere i dividenti e dichiararli regolarmente in italia o corro qualche rischio?
    Certamente, lei può essere azionista di qualunque società al mondo e se lei dichiara i dividendi regolarmente non corre alcun tipo di rischio, potrebbero richiederle informazioni più dettagliate sul tipo di attività che svolge la società di cui detiene le quote, questo ovviamente in secondo momento.

    In alternativa, se sono titolare di azioni al portatore, rischio qualcosa?Come prima, se le dichiara no.
    Rischia nel momento in cui trovano le azioni al portatore anonime nel suo ufficio o nella sua abitazione senza averle dichiarate, in quel caso viene presunta automaticamente la proprietà di tali azioni.

    Se la società mi fornisce di carta internazionale con la quale poter prelevare in qualsiasi atm c'è il rischio di essere indagato x qualcosa? Se lei dichiara i redditi derivanti da tale attività, si presume che riceverà uno o più bonifici internazionali, per cui non avrà bisogno della carta di debito per prelevare. Se invece utilizza la carta di credito o di debito che sia, per prelevare dal conto di una società anonima non dichiarata, rischia un indagine per evasione fiscale. Ovviamente possono aggiungersi ulteriori motivi per essere indagati, ciò non significa che prelevando da uno sportello bancomat si viene messi automaticamente sotto controllo.
    Possedendo azioni al portatore in maniera anonima, se effettuo una consulenza a questa società posso regolarmente fatturarla o corro il rischio di essere messo sotto controllo?Dipende, se lei fattura un servizio ad una società di cui nessuno può sapere che lei è l'azionista, non può rischiare nulla. Ovvio che se si porterà le azioni al portatore nella valigetta, certo che rischia. Se poi lei dichiara di essere l'azionista e riceve ed effettua fatture da o per questa società allora deve sentire il suo commercialista, in quanto normalmente per quanto riguarda soggetti con p.iva italiani questo è fattibile in parte ma con alcune limitazioni. Non è detto che possa applicarsi la stessa norma con soggetti di diritto estero, senza far storgere il naso a qualcuno.

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    • #3
      Ringrazio per le risposte precise ed esaustive, se dovessi decidere di intraprendere questa strada saprò a chi rivolgermi per serietà e competenza

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      • #4
        Originariamente Scritto da muplg
        Ringrazio per le risposte precise ed esaustive, se dovessi decidere di intraprendere questa strada saprò a chi rivolgermi per serietà e competenza
        Rimaniamo a disposizioni
        saluti

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