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Struttura per protezione asset digitali (domini, banche dati ecc)

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  • Struttura per protezione asset digitali (domini, banche dati ecc)

    Ciao a tutti,
    volevo chiedere un vostro parere rispetto alla struttura per proteggere asset digitali: nomi a dominio, banche dati, proprietà intellettuali e così via.

    La struttura che vorremmo creare è una holding company (dove, non so) che "possiede" gli asset digitali sopra elencati e che a tutti gli effetti è una marketing company. Si occupa di curare e migliorare i siti web, gestire i contenuti e così via.

    Tale holding offre in licenza ad una azienda esterna l'utilizzo di questi asset ai fini di monetizzazione ma l'azienda esterna non ne è la proprietaria. Ha solo il diritto di sfruttare gli asset.

    Per fare un esempio è come se paradisi-fiscali.com è di proprietà di Azienda A, che offre in licenza ad azienda B lo sfruttamento di tale sito al fine di monetizzarlo. Per esempio gestendone gli spazi pubblicitari o vendono servizi agli utenti. Azienda B paga una royalty ad Azienda A annuale per avere il diritto di sfruttare a fini monetari il sito web. Azienda A si occupa di gestire il forum, gli utenti, le conversazioni e così via. Azienda B di farci dei soldi sopra.

    Quale può essere una struttura tipo per questa casistica?

  • #2
    Originariamente Scritto da Rob Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti,
    volevo chiedere un vostro parere rispetto alla struttura per proteggere asset digitali: nomi a dominio, banche dati, proprietà intellettuali e così via.

    La struttura che vorremmo creare è una holding company (dove, non so) che "possiede" gli asset digitali sopra elencati e che a tutti gli effetti è una marketing company. Si occupa di curare e migliorare i siti web, gestire i contenuti e così via.

    Tale holding offre in licenza ad una azienda esterna l'utilizzo di questi asset ai fini di monetizzazione ma l'azienda esterna non ne è la proprietaria. Ha solo il diritto di sfruttare gli asset.

    Per fare un esempio è come se paradisi-fiscali.com è di proprietà di Azienda A, che offre in licenza ad azienda B lo sfruttamento di tale sito al fine di monetizzarlo. Per esempio gestendone gli spazi pubblicitari o vendono servizi agli utenti. Azienda B paga una royalty ad Azienda A annuale per avere il diritto di sfruttare a fini monetari il sito web. Azienda A si occupa di gestire il forum, gli utenti, le conversazioni e così via. Azienda B di farci dei soldi sopra.

    Quale può essere una struttura tipo per questa casistica?
    per la protezione delgi asset digitali una delle migliori soluzione è una società LLC di NEVIS. La privacy è assoluta e a livello giudiziario è praticamente inattaccabile dal momento in cui svolge attività che rispetta le leggi internazionali. la LLC di Nevis può cedere la gestion degli asset digitali ad una LLC del Delaware della quale detiente il 100% delle quote. Questo se vuoi operare attraverso una LLC realmente anonima in whitelist e rendere allo stesso tempo inattaccabili gli asset digitali detenuti dalla holding.
    I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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    • #3
      Concordo con David, al momento non vedo combinazioni societarie più blindate di questa.

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      • #4
        Grazie per i consigli.

        la LLC di Nevis può cedere la gestion degli asset digitali ad una LLC del Delaware della quale detiente il 100% delle quote.
        Riguardo a questo passaggio, è fondamentale?
        Nel senso che a me quello che interessa è che in caso di grane legali della società che utilizza il marchio non si perdano domini, contenuti e così via. Pertanto se dò in licenza l'utilizzo ad una società anche "In chiaro", dove emerge nome e cognome del proprietario e così via, si possono correre dei rischi?

        Nota: per grane legali non intendo nulla di assurdo
        Facendo un esempio: ipotizziamo che l'attività commerciale sviluppato sul dominio taldeitali.com fallisca, vorrei che fallisse senza portarsi dietro il sito che è sempre rivendibile o riutilizzabile e che ha comunque un valore.

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        • #5
          Beh , visto che hai tutto tu stesso sotto mano , basta che corri ai ripari in tempo no ?

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          • #6
            Per l'esempio che ho fatto certamente si

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            • #7
              Se il dominio lo intesti alla società di Nevis, ovviamente un .com con id nascosto, e fallisce la LLC Delaware che gestisce il sito, quel dominio non lo potrà toccare mai nessuno.

              E per confondere le acque potresti usare il giochetto dei doppi nomi:

              taldeitali llc -------> nevis
              taldeitali llc -------> delaware

              e ricevere i pagamenti sul c/c intestato alla società di nevis
              Last edited by Escape; 12/10/2013, 08:30.

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              • #8
                Il possesso dei nomi di domini è praticamente come se fossero proprietà private. Chi ne ha l'accesso, lo possiede.

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                • #9
                  Ciao Admin,
                  intendi dire che secondo te non serve a nulla fare questo discorso?

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                  • #10
                    Utilizzando uan struttura come quella che ha fatto notare escape:

                    taldeitali llc -------> nevis (come intestataria della proprietà intellettuale e dei domini relativi)
                    taldeitali llc -------> delaware

                    sia con lo stesso nome, ma anche con nome diverso allora puoi pur stare tranquillo che in caso di problematiche relative ad ogni altra struttura a cui vengano ceduti in "utilizzo" o "usufrutto" e nella quel insorgano delle problematiche, non si rifletteranno sull'intestataria dei beni se pur virtuali che siano.

                    I rischi connessi maggiori sonoc he un dominio venga bloccato e sequestrato, cosa che accade maggiormente da parte delle autorità statunitensi, che mantengono il controllo assoluto delle estensioni .com, .org, .net, .biz, .info,

                    se vuoi proteggere realmente la tua proprietà il consiglio è di operare con domini come il .co (colombia - il nuovo .com) e .bz (belize il nuovo .biz).

                    Adesso che ho detto questo so per certo che mi verranno mosse critiche in base alla facilità di indicizzazione dei relativi domini.

                    Non sono personalmente un esperto di "indicizzazione" ma posso dirvi per certo che se ciò che scrivete, ovvero i contenuti, valgono la pena e sono di valore, allora saranno visibili comunque e soprattutto avrete un livello di protezione utleriore della vostra P.I., in fondo qua stimao parlando di "protezione asset digitali", giusto?

                    Altra cosa da ricordare sempre, se pur vero ciò che dice admin (ovvero che chi controlla il dominio, ne ha le password di accesso ne è il detentore) è anche vero che se gli asset digitali non sono intestati in nome societario, saranno possibili soggetti attaccabili e pignorabili in caso di un procedimento giudiziario mosso contro di voi come persona fisica.

                    E' assurdo in un mondo imprevedibile come quello in cui viviamo, che se anche per cose piccole e di valore medio, ci sia ancora chi preferisce vederle intestate e registrate a "se stesso nome e cognome" per soddisfare quella sensazione di potere e sicurezza scaturita dal fattore "POSSESSO" invece di optare per la più sicura e estremamente più forte e inattaccabile sensazione di "CONTROLLO" che invece è sperimentabile quando gli asset fisici o digitali sono detenuti in nomi societari e giuridici unici e in tal caso aggredibili soltanto offshore e con bassissime probabilità di riuscita...direi infinitesimali.

                    risultato? protezione totale. as easy as that.

                    non perdete tempo, mettete al sicuro i vostri asset digitali. domani ptrebbe già essere troppo tardi.
                    I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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                    • #11
                      Originariamente Scritto da Rob Visualizza Messaggio
                      Ciao Admin,
                      intendi dire che secondo te non serve a nulla fare questo discorso?
                      Conviene solo quando un sito ha uno valore esagerato, come microsoft.com o facebook.com. Fin quando il valore reale di mercato sta sotto il milione di Euro, non c'è rischio di perderlo. Ovviamente conviene tenere la registrazione fuori dalle palle, cioè se sei Italiano, allora gli USA (GoDaddy, Rackspace) sono abbastanza lontani e sicuri per la registrazione dei domini.

                      E comunque sia, se avessi accesso a microsoft.com e lo trasferissi a mio nome, microsoft dovrebbe mobilitare ben più di Interpol per riaverlo, probabilmente dovrebbe pagare una bella cifra e sperare che lo restituisco.

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Admin Visualizza Messaggio
                        Conviene solo quando un sito ha uno valore esagerato, come microsoft.com o facebook.com. Fin quando il valore reale di mercato sta sotto il milione di Euro, non c'è rischio di perderlo. Ovviamente conviene tenere la registrazione fuori dalle palle, cioè se sei Italiano, allora gli USA (GoDaddy, Rackspace) sono abbastanza lontani e sicuri per la registrazione dei domini.

                        E comunque sia, se avessi accesso a microsoft.com e lo trasferissi a mio nome, microsoft dovrebbe mobilitare ben più di Interpol per riaverlo, probabilmente dovrebbe pagare una bella cifra e sperare che lo restituisco.
                        a scanso di equivoci io terrei comunque un registrar fuori EU e USA, quindi personalmente evitarei anche i vari godaddy, Rackspace etc.. non mi fido un gran chè dell'egemonia americana e del controllo ossessivo che impongono sulla rete.
                        I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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