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Ditta (meglio se individuale) estera e fiscalita' italiana

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  • Ditta (meglio se individuale) estera e fiscalita' italiana

    Domanda forse un po' diversa dal solito.

    Al contrario di cio' che cercano in tanti quando vogliono aprire un'azienda all'estero, la mia intenzione e' quella di aprire una ditta ( meglio se individuale ) all'estero e pagare le tasse in italia.

    Mi spiego meglio, la natura della mia attivita' e' cosi' particolare che in italia non e' prevista dai codici ateco, e sto trovando fortissimi problemi a riuscire ad inquadrare la mia piccolissima attivita' ( fatturato previsto ~ 50000 euro/anno ) in quanto secondo le codifiche ateco italiane mi troverei ad operare in un settore industriale e di conseguenza per l'apertura dell'attivita' il comune mi richiede di avere un capannone con uso industriale e con tutto cio' che ne consegue.

    La vera natura della mia attivita' e' svolta in casa, in un piccolo studio, con mezzi "casalinghi", e il dover sottostare a tutte le richieste del comune e della camera di commercio semplicemente rende impossibile operare in quanto viene meno del tutto la sostenibilita'.

    Si tratta di una fase iniziale e sperimentale, in cui non posso buttare li migliaia di euro "e poi vediamo come va", occorre fare una fase di startup, sperimentare il mercato, e semmai DOPO, una volta visto che la cosa funziona, si potra' pensare di investire, ingrandirsi e industrializzare il tutto, ma non e' certo fattibile questo in questa prima fase.

    Non volendo pero' ricadere in giochi di scatole cinesi ne tantomeno in reati di esterovestizione visto che comunque io opererei in italia, sono residente in italia, e le mie spedizioni ( si tratta di oggetti fisici che produco e vendo via e-commerce ) partono dall'italia ( destinazione whole wolrd ), ed essendo disposto ad essere massacrato dal fisco italiano in quanto a tasse ( sperando che sia sostenibile, ovviamente, se no un anno e chiudo ), mi stavo chiedendo:

    Esiste un modo per aprire una ditta individuale o comunque una microimpresa all'estero, il cui solo socio ( in caso di societa' diversa dalla ditta individuale ) sarei io, amministrerei effettivamente il tutto dall'italia, pagando le tasse in italia SENZA pero' aprire una filiale italiana?

    In poche parole, se per ipotesi io aprissi chesso' in germania una ditta individuale, esiste un modo semplice per pagare tutte le tasse in italia rimanendo del tutto in regola pur lavorando con un'azienda nominalmente aperta in un altro paese (in questo caso UE )?

  • #2
    Ciao Antani,
    possibile che non sei inquadrabile neppure lontanamente in una categoria ATECO?

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    • #3
      Originariamente Scritto da avv.pallini Visualizza Messaggio
      Ciao Antani,
      possibile che non sei inquadrabile neppure lontanamente in una categoria ATECO?

      Possibilissimo e oramai ( dopo oltre 3 mesi di indagini con 3 diversi commercialisti, camera di commercio, uiffici vari del comune ) per inquadrarmi in un codice ateco rientro per forza di cose in settori industriali per cui dovrei come minimo cambiare destinazione d'uso ad alcuni locali di casa mia dove necessiterei anche di modifiche strutturali varie, cose che per un "esperimento" d'azienda che non so se poi andra' avanti e che nel primo anno non promette grandi cifre sono assolutamente da escludere...

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      • #4
        Ecco quindi sei inquadrabile, seppure in maniera molto estensiva, in un codice ATECO, poi però per l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività (anche se sia una unità locale di impresa straniera) ti vengono chiesti una serie di requisiti che non ti conviene avere. Questo è il vero nocciolo del problema. Mi chiedo se, visto che all'inizio sembra più una cosa "occasionale", tu non possa realizzare a casa tua questi oggetti (a meno che non siano pericolosi per la salute pubblica ovviamente) e poi iniziare a commercializzarli su piattaforme e-commerce in maniera altrettanto casalinga, come compravendita tra privati.
        Ad esempio ho un amico che acquista articoli della seconda guerra mondiale ai mercatini, li restaura e poi li rivende su internet.
        In bocca al lupo

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        • #5


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          • #6
            Originariamente Scritto da avv.pallini Visualizza Messaggio
            Ecco quindi sei inquadrabile, seppure in maniera molto estensiva, in un codice ATECO, poi però per l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività (anche se sia una unità locale di impresa straniera) ti vengono chiesti una serie di requisiti che non ti conviene avere. Questo è il vero nocciolo del problema. Mi chiedo se, visto che all'inizio sembra più una cosa "occasionale", tu non possa realizzare a casa tua questi oggetti (a meno che non siano pericolosi per la salute pubblica ovviamente) e poi iniziare a commercializzarli su piattaforme e-commerce in maniera altrettanto casalinga, come compravendita tra privati.
            Ad esempio ho un amico che acquista articoli della seconda guerra mondiale ai mercatini, li restaura e poi li rivende su internet.
            In bocca al lupo

            Il problema e' proprio questo: sono piccoli oggetti ( stampa 3d in materiali plastici e piccoli circuiti elettronici per gadget ) che di fatto io produco in casa con l'ausilio di un paio di stampanti 3d "amatoriali" e che programmo poi personalmente, ma superando facilmente sia i famosi circa 5000 euro/anno che stabilendo di fatto un commercio "continuativo" gia' sarei al di fuori della "vendita tra privati", e inoltre essendo i potenziali acquirenti (quantomeno quelli europei ) in gran parte clienti che necessitano di fatturazione e io stesso necessitando di poter accedere a fornitori a cui si puo' accedere solo con p.iva di fatto ho bisogno di andare oltre la vendita tra privati.

            Per questo motivo ho pensato che magari potrei aggirare il problema dei requisiti richiesti in italia per un'attivita' come la mia aprendola all'estero e poi pero' pagando le tasse italiane per non incorrere in reati di esterovestizione evasione o simili

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            • #7
              Hai pensato di fare una joint-venture con un imprenditore affine che abbia già i capannoni e potrebbe aiutarti nello start-up, se ovviamente crede nel progetto? Guarda caso su Roma ho un cliente che risponde a questi requisiti, ma ovviamente dovresti andarci a parlare e rappresentargli tutto il modello di business. Nel caso sia d'accordo, poi, anche con il mio supporto, mettiamo nero su bianco i termini della joint-venture.
              Il discorso della impresa estera che opera in Italia non ti fa superare - almeno in linea teorica - il problema in quanto l'azienda straniera che ha una unità produttiva in Italia deve comunque avere le autorizzazioni richieste nel nostro misero paese per potere operare (pensa solo alle autorizzazioni ASL, allaccio in fogna, scarico industriale etc. c'è da uscirne matti e soprattutto da spendere parecchi soldini tra tecnici e burocrati avidi). Questo ovviamente se vuoi fare le cose in maniera corretta, evitando il più possibile ogni noia.

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              • #8
                Ciao Antani,

                Originariamente Scritto da antani Visualizza Messaggio
                Domanda forse un po' diversa dal solito.
                Al contrario di cio' che cercano in tanti quando vogliono aprire un'azienda all'estero, la mia intenzione e' quella di aprire una ditta ( meglio se individuale ) all'estero e pagare le tasse in italia.
                allora proprio ti vuoi male. evitiamo supercazzole e concentriamoci sulle soluzioni. Una te l'ha già data il nostro Avv. valutala attentamente e fai tesoro dei suoi consigli. Vediamo se risuciamo a trovarne altre.

                Mi spiego meglio, la natura della mia attivita' e' cosi' particolare che in italia non e' prevista dai codici ateco,
                come per le escort insomma.

                e sto trovando fortissimi problemi a riuscire ad inquadrare la mia piccolissima attivita' ( fatturato previsto ~ 50000 euro/anno ) in quanto secondo le codifiche ateco italiane mi troverei ad operare in un settore industriale e di conseguenza per l'apertura dell'attivita' il comune mi richiede di avere un capannone con uso industriale e con tutto cio' che ne consegue.
                mmm.... ok quindi implica un po' di sbattimento aggiuntivo questa situazione.

                La vera natura della mia attivita' e' svolta in casa, in un piccolo studio, con mezzi "casalinghi", e il dover sottostare a tutte le richieste del comune e della camera di commercio semplicemente rende impossibile operare in quanto viene meno del tutto la sostenibilita'.
                riesci ad esternalizzare la produzione? magari in cina o bulgaria per poi importare il tutto già pronto? Ci sono aziende che si prestano anche alla creazione di pochi pezzi.

                Si tratta di una fase iniziale e sperimentale, in cui non posso buttare li migliaia di euro "e poi vediamo come va", occorre fare una fase di startup, sperimentare il mercato, e semmai DOPO, una volta visto che la cosa funziona, si potra' pensare di investire, ingrandirsi e industrializzare il tutto, ma non e' certo fattibile questo in questa prima fase.
                assolutamente concorde con te.

                Non volendo pero' ricadere in giochi di scatole cinesi ne tantomeno in reati di esterovestizione visto che comunque io opererei in italia, sono residente in italia, e le mie spedizioni ( si tratta di oggetti fisici che produco e vendo via e-commerce ) partono dall'italia ( destinazione whole wolrd ), ed essendo disposto ad essere massacrato dal fisco italiano in quanto a tasse ( sperando che sia sostenibile, ovviamente, se no un anno e chiudo ),
                pensi che risuciresti a orgnaizzarti in modo tale da:

                1. esternalizzare la produzione all'estero
                2. spedire to "the whole world" in dropshipping direttamente dalla fabbrica.
                3. fatturare con offshore anche whitelisted volendo e incassare su conto estero

                In questo caso ottimizzi il tutto e la società potrebbe anche risultare tax free volendo.

                mi stavo chiedendo:
                Esiste un modo per aprire una ditta individuale o comunque una microimpresa all'estero, il cui solo socio ( in caso di societa' diversa dalla ditta individuale ) sarei io, amministrerei effettivamente il tutto dall'italia, pagando le tasse in italia SENZA pero' aprire una filiale italiana?
                è possibile aprire una ditta all'estero che abbia facilitazioni di cui parli ma se è individuale implica che tu prenda la residenza nel tale paese di solito. Il problema non è la ditta e neanche la residenza (che volendo magari potresti pensare a spostare) ma se anche nel paese estero tu rientri o meno in un codice produttivo identificativo del registro commerciale locale e questo ovvimanete può essere solo verificato da caso a caso e paese per paese

                In poche parole, se per ipotesi io aprissi chesso' in germania una ditta individuale, esiste un modo semplice per pagare tutte le tasse in italia rimanendo del tutto in regola pur lavorando con un'azienda nominalmente aperta in un altro paese (in questo caso UE )?
                si ma non per una ditta individuale. Se però la produzione avviene in italia devi avere una posizione anche nel luogo dove avviene la produzione. Diverso sarebbe se facessi solo magazzino per cui potresti averlo senza necessità di stabile costituzione. tuttavia, almeno attenendosi ai dati relativi al fatturato previsto che hai indicato non è comunque una situazione conveniente da poter mettere in piedi.

                in sostanza:

                A. soluzone avv.
                B. punti da 1 a e di cui sopra.

                in bocca al lupo, buon business.
                I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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                • #9
                  Sinceramente parlando, da quel che noto, il grosso problema è tu non possa/voglia spostarti "da casa" il che implica anche volendo abbracciare la soluzione dell' avv.to che un capannone/magazzino lo debba avere, con tutte le tasse ed implicazioni annesse sul suolo italico. Internazionalizzando invece l intero iter hai la possibilità di stare in luogo vicino (max 2 ore d aereo), vivere un esperienza nuova, stare in situazione tax free (cosa non da poco) e ragionare sul tuo futuro toccando con mano il presente.
                  Se utilizzi arduino (visto che parli di stampanti amatoriali costruite e programmate a casa) puoi pensare alla soluzione crowdfounding strada facendo: di investitori se il progetto è valido se ne trovano, usando una buona leva marketing.
                  Facci sapere, più che altro per le tue possibilità/volontà di business ...e ricorda che l italia è un paese porto che sta cercando solo di portare al baratro con se, chi non ha una mente aperta alle possibilità estere

                  " Per avere cose MAI avute, occorre FARE cose mai fatte !!!"

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                  • #10
                    Allora, penso che siano necessari ulteriori chiarimenti, comunque ringraziando gia' fin d'ora tutti per i consigli che avete gia' espresso (comunque utili!)

                    La soluzizione joint-venture proposta dall'avv.pallini e' sicuramente interessante come opzione, ma purtroppo non idonea nel mio specifico caso per motivi che forse piu' avanti nel post saranno meglio chiariti e che non sono del tutto tecnici ma legati piu' a esigenze di tipo personale.

                    Visto che altri consigli sono stati quelli di esternalizzare la produzione o di trasferirsi all'estero, occorre sicuramente che io sia un po' piu preciso e descriva meglio il contorno che c'e' intorno alla mia volonta' di apertura.

                    Innanzitutto occorre dire che NON faccio conto su questa attivita' per "sopravvivere", semplicemente faccio questa attivita' prima di tutto per piacere e indole personale, ma superando i famosi 5k euro/anno e avendo le esigenze di fatturazione che spiegavo non posso farla semplicemente come "privato" e occorre in qualche modo "metterla in regola" e inquadrarla professionalmente. Sempre per indole personale non voglio "evadere" nulla, anche se reputo come molti credo la tassazione italiana ingiusta, fino a che vivo qui intendo rispettare per quanto mi sia possibile fare le regole italiane, indipendentemenet dal fatto che io le reputi giuste o meno.

                    Un piccolo spaccato del contesto di vita in cui questa attivita' viene svolta: personalmente sono appena uscita da un'esperienza aziendale ( una srl ) che produceva sistemi di una certa complessita', di cui sono "l'inventore". Questa societa' e' durata 10 anni, e ora ho deciso semplicemente che per me stava diventando "noiosa" e ho voluto uscirne, lasciando crescere quello che inizialmente era un prodotto "quasi amatoriale" e ora e' divenuto "commerciale", motivo per cui io, da "geek" quale sono, ho deciso di allontanarmene.

                    Nel frattempo inoltre ho visto la mia famiglia crescere con l'arrivo di diversi bimbi, e dopo tanti anni di lavoro a circa 27/28 ore al giorno e assorbimento totale, ho voglia di dedicarmi alla mia famiglia con meno beghe per la testa, e anche per questo voglio mantenere la nuova attivita' a livello "casalingo" e non impegnarmi in jount-venture o societa' o simili.

                    Esternalizzare la produzione non avrebbe senso invece ne economicamente parlando ne concettualmente in quanto il tutto si basa proprio sul fatto che faccio piccolissime serie spesso molto personalizzate, cosa che renderebbe poco sostenibile la produzione esterna: produco tutto, ma proprio tutto, in casa personalmente con l'ausilio di fresa cnc, stampante 3d, macchine per il pick'n'place etc completamente autocostruite. ( a titolo informativo, no, non uso arduino, faccio cose molto piu' "personalizzate" di quanto si possa con arduino, generalmente produco board basate su pic18 o, quando mi capita di toccare arduino, produco "shield" per esso ).

                    Per chi invece suggerisce il trasferimento all'estero: non e' una cosa fattibile nell'immediato per varie motivazioni di tipo personale/familiare, ma in realta' e' gia' tutto pronto per un mio prossimo trasferimento ( a 11 ore dall'italia, non 2 ) che pero' non avverra' prima di 2 anni e mezzo da oggi, difatti quello che sto facendo dovrebbe essere un qualcosa che mi permette di stare in regola in questi due anni e mezzo, e poi sicuramente si chiude e si riapre all'estero dove andro' a vivere

                    Aggiungo inoltre che si, so che aprendo una ditta estera ma producendo in italia dovrei comunque sottostare a tutte le questioni di locazione della produzione italiana, ma l'idea era quella di, si, insomma, fregarsene un pochino, far apparire che produco all'estero con un'azienda che dirigo io ( e quindi pago le tasse in italia e non evado nulla, MA faccio finta che la sede produttiva sia altrove ), poi spedisco dall'italia solo a livello di "spedizione al cliente". So che non e' *perfettamente* come le norme vorrebbero, ma almeno non evadendo nulla credo che i rischi siano limitati, e quindi forse potrebbe risolvere il mio problema...
                    Last edited by antani; 14/01/2015, 14:28.

                    Comment


                    • #11
                      Originariamente Scritto da parasiempre Visualizza Messaggio
                      ...e ricorda che l italia è un paese porto ...

                      Last edited by poiuytr; 14/01/2015, 14:35.
                      www.best-privacy.com

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                      • #12
                        -> morto !!!
                        Vi odio "amici" ...
                        " Per avere cose MAI avute, occorre FARE cose mai fatte !!!"

                        Comment


                        • #13
                          Ottimo vino da dessert! Forse parasiempre voleva dire che l'Italia sta al dolce (perché la frutta ormai è stata servita)...

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                          • #14
                            ahahah...sottoscrivo avv.to, già
                            " Per avere cose MAI avute, occorre FARE cose mai fatte !!!"

                            Comment


                            • #15
                              Vedi come gli avv.ti riescono sempre a girare la frittata e interpretare al meglio le frasi dei loro assistiti...

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