Bnp Paribas detiene il 31% delle proprie filiali all’estero in paesi considerati paradisi fiscali. Il Crédit mutuel addirittura il 54%. Non solo: il 26% del giro d’affari internazionale delle cinque più grandi banche francesi sarebbe realizzato nei paradisi fiscali.
E’ quanto rivela France Info, citando uno studio secondo il quale un terzo delle filiali all’estero dei cinque maggiori istituti francesi si trova in paesi con regime fiscale privilegiato. A cominciare dal Lussemburgo, il più “gettonato”, davanti a Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Svizzera. Le banche transalpine registrano in questi paesi quasi un quarto del fatturato realizzato nei paradisi fiscali.
L’inchiesta, condotta dalla piattaforma « Paradis fiscaux et judiciaires », che riunisce diverse associazioni di lotta contro l’evasione fiscale, rivela anche un altro dato sorprendente: i dipendenti delle filiali situate nei cosiddetti paradisi fiscali sono come minimo due volte più produttivi dei colleghi impiegati negli altri paesi. Addirittura un impiegato di Banque populaire-Caisse d'épargne in Irlanda sarebbe 13 volte più produttivo dei suoi colleghi francesi. Ciò dimostra, secondo la piattaforma, che le banche, contrariamente a quanto affermano, non esercitano attività reali nei paradisi fiscali ma se ne servono principalmente come domicili fiscali.
Secondo Grégoire Niaudet, co-autore dello studio, questi dati “ confermano che il ricorso ai paradisi fiscali, lungi dall’essere un fatto aneddotico, è al centro dell’attività delle banche che hanno strategie internazionali ”
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