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Devo fare una precisazione sennò dicono per spargo fakenewzzz 
Il ministro in pectore del M5S per lo Sviluppo Economico ha rilasciato dichiarazoni per le quali la NASPI nn verrà sostiutita dal Reddito di cittadinanza.
Vabbè, avevo detto che per l'applicazione del RdC si sarebbero riorganizzati anche gli ammortizzatori sociali in essere. Allora vediamo l'impatto per la Generazione 1000 Euro.
Chi guadagna €1000 e perde il lavoro può richiedere la NASPI ricevendo un sussidio, per al max 2 anni, pari al 75% del precedente Salario/stipendio= €750
Se fosse in vigore il Reddito di cittadinanza riceverebbe un'integrazione di €30 per arrivare al reddito minimo di 780 Euro!
Insomma, se non è zuppa, è pan bagnato
Mi sembra acclarato che vanno rivisti i vari sussidi.
Bellissimo, super-informativo spazio quest'oggi su "L'aria che tira", condotto da Myrta Merlino su La7, dedicato al Working Poor: regolari lavoratori con basso reddito vivono in condizioni di povertà ed esclusione sociale. Il topic è stato aperto con un servizio di una lavoratrice che titolare di Contratto di lavoro impiegatizio viene remunerata on 450 Euro al mese, per 10/12 ore di lavoro al giorno!!!!
Vi consiglio la funzione "Rivedila" sul sito de La7. Non posso farvi il riassunto di tutto ma ri-metto in evidenza ciò che era già ampiamente noto: il decantato aumento dell'occupazione di 1 milioni di posti di lavoro con il governo Renzi corrisponde ad un calo delle ore lavorate di circa il 6% con in più aumento della precarietà, contratti a tempo determinato, e svalutazione del lavoro, paga oraria più bassa: figuratevi le aspettative di vita con certi redditi e con l'indebolimento delle tutele.
Nel dicembre 2017 il Censis aveva lanciato un rilevamento che si sintetizzava brutalmente: "Cresce l'Italia del rancore"
Ma non ci voleva il Censis, già l'OCSE nel giugno 2017 fotografava la nostra situazione: "Secondo gli economisti dell' Ocse, bassa occupazione e alta disoccupazione sono affiancate da indicatori negativi in termini di inclusività, sicurezza nel mercato del lavoro, stress, rischio di povertà e disparità uomo-donna."
Il saggio prof De Masi negli scorsi giorni si è sgolato in ogni trasmissione per rimarcare la tensione che sta raggiungendo il disagio sociale nel nostro paese.
Questo lo dico. Finchè non si ritrova una "quiete" sociale sarà improbabile, se non impossibile, la stabilità politica perchè questa ha bisogno di un blocco sociale su cui poggiare.
Il ministro in pectore del M5S per lo Sviluppo Economico ha rilasciato dichiarazoni per le quali la NASPI nn verrà sostiutita dal Reddito di cittadinanza.
Vabbè, avevo detto che per l'applicazione del RdC si sarebbero riorganizzati anche gli ammortizzatori sociali in essere. Allora vediamo l'impatto per la Generazione 1000 Euro.
Chi guadagna €1000 e perde il lavoro può richiedere la NASPI ricevendo un sussidio, per al max 2 anni, pari al 75% del precedente Salario/stipendio= €750
Se fosse in vigore il Reddito di cittadinanza riceverebbe un'integrazione di €30 per arrivare al reddito minimo di 780 Euro!
Insomma, se non è zuppa, è pan bagnato
Mi sembra acclarato che vanno rivisti i vari sussidi.Bellissimo, super-informativo spazio quest'oggi su "L'aria che tira", condotto da Myrta Merlino su La7, dedicato al Working Poor: regolari lavoratori con basso reddito vivono in condizioni di povertà ed esclusione sociale. Il topic è stato aperto con un servizio di una lavoratrice che titolare di Contratto di lavoro impiegatizio viene remunerata on 450 Euro al mese, per 10/12 ore di lavoro al giorno!!!!
Vi consiglio la funzione "Rivedila" sul sito de La7. Non posso farvi il riassunto di tutto ma ri-metto in evidenza ciò che era già ampiamente noto: il decantato aumento dell'occupazione di 1 milioni di posti di lavoro con il governo Renzi corrisponde ad un calo delle ore lavorate di circa il 6% con in più aumento della precarietà, contratti a tempo determinato, e svalutazione del lavoro, paga oraria più bassa: figuratevi le aspettative di vita con certi redditi e con l'indebolimento delle tutele.
Nel dicembre 2017 il Censis aveva lanciato un rilevamento che si sintetizzava brutalmente: "Cresce l'Italia del rancore"
Ma non ci voleva il Censis, già l'OCSE nel giugno 2017 fotografava la nostra situazione: "Secondo gli economisti dell' Ocse, bassa occupazione e alta disoccupazione sono affiancate da indicatori negativi in termini di inclusività, sicurezza nel mercato del lavoro, stress, rischio di povertà e disparità uomo-donna."
Il saggio prof De Masi negli scorsi giorni si è sgolato in ogni trasmissione per rimarcare la tensione che sta raggiungendo il disagio sociale nel nostro paese.
Questo lo dico. Finchè non si ritrova una "quiete" sociale sarà improbabile, se non impossibile, la stabilità politica perchè questa ha bisogno di un blocco sociale su cui poggiare.
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