le banche devono controllare i loro clienti, al fine di impedire traffici sporchi di denaro, evasione, riciclo, attività mafiose, ecc
Se io contatto HSBC chiedendo informazioni e neanche mi risponde, e poi scopro di essere stato truffato, denuncerò anche la banca e chiederò il risarcimento danni perché non ha adempito ad i suoi doveri di controllare il titolare di quel conto e di tutelare la clientela, perche quando faccio un bonifico alla HSBC anch'essa ha dei guadagni
tu puoi fare tutto quello che vuoi, compreso contattare HSBC HK (a chi scrivi?), intentare (quale corte? quale legge?) una causa ad una banca di HK che agisce a fronte di norme locali che tu magari neppure conosci.
E tutto questo perchè vuoi risparmiare i 50 Euro che Alibaba applicherebbe in caso di pagamento col bonifico: si si, perfettamente comprensibile, dei tuoi soldi, del tuo tempo e dei tuoi avvocati puoi fare appunto quello che vuoi.
HSBC, come qualsiasi banca, non è minimamente tenuta a dare informazioni a sconosciuti riguardo il loro clienti.
Dipende da quale informazioni le vengono richieste.
Nel mio caso, mi dovrebbe semplicemente dire se il titolare di quel conto e' una persona di cui ci si può fidare oppure no.
Ci sono banche che hanno dovuto risarcire i clienti, i quali sono cascati in delle truffe e la banca non ha fatto niente per tutelarli
SILEA - Per gli investitori truffati dalla New Financial Technology si apre un nuovo fronte: chiedere il risarcimento dei danni non alla società di Silea ma alle banche che hanno perfezionato...
Quindi non e' proprio esatto che le banche fanno quello che vogliono e non hanno nessuna responsabilità, sulle truffe consumate.
Originariamente Scritto da siouux
E tutto questo perchè vuoi risparmiare i 50 Euro che Alibaba applicherebbe in caso di pagamento col bonifico: si si, perfettamente comprensibile, dei tuoi soldi, del tuo tempo e dei tuoi avvocati puoi fare appunto quello che vuoi.
Non si tratta solo dei 50 euro, ma mi rompe le palle assecondare e finanziare questi colossi di eCommerce., che alla fine sono tutto un imbroglio.
1) il primo link riguarda la raccolta abusiva di denaro da parte di un promotore finanziario che lavorava per una banca, il quale pizzava volutamente NFT ai suoi clienti.
2) il secondo link purtroppo non è molto chiaro in quanto mancano diverse informazioni, ma a prima vista riguarda solo ed esclusivamente banche italiane. Da quel poco che si capisce il truffatore aveva semplicemente aperto un conto con dati fasulli, e trattandosi di 1000 euro con molto probabilità neache era una su una banca ma su un semplice ewallet (che fino a tempo fa per cifre fino a 1000-1500 euro manco chiedevano documenti.)
Manco la tua Cassa Rurale in paese ti può dare informazioni di qualsiasi tipo su altri suoi clienti, al massimo ti possono confermare l'autenticità di un loro assegno circolare.
QUOTE
Mi e' capitato di trovare un prodotto su alibaba che lo vendono ad un prezzo competitivo rispetto al prezzo per cui si vende in Italia.
Il problema di Alibaba e' che per fare un pagamento con bonifico, c'e da fare un macello e prendono 50 euro di commissioni.
Allora ho chiesto al venditore se mi dava un indirizzo bancario per fargli il bonifico esternamente ad Alibaba.
Premetto che la ditta in oggetto e' una ditta molto seria e referenziata e produce prodotti di elevata qualità.
Ed il rivenditore con cui ho parlato, ha un account in Alibaba con il nome ufficiale di questa azienda e con tante recensioni positive.
UNQUOTE
Non si tratta solo dei 50 euro, ma mi rompe le palle assecondare e finanziare questi colossi di eCommerce., che alla fine sono tutto un imbroglio.
come ti hanno già detto, i link che hai citato non hanno la minima rilevanza se tu decidi non solo di comprare su un sito di ecommerce di HK, e ancora di più se decidi di comprare addirittura fuori da quel circuito.
La direttiva europea n. 60/2005 mira a prevenire un uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
La direttiva n. 70/2006 ne reca le misure di esecuzione.
Il d.lgs. n. 231/2007 dà attuazione ad entrambe le direttive europee.
L’art. 25, comma 2, dispone che, al fine dell’applicazione delle norme antiriciclaggio,
«il Ministro dell’economia e delle finanze, con proprio decreto, sentito il Comitato di sicurezza finanziaria, individua gli Stati extracomunitari il cui regime è ritenuto equivalente».
I Paesi compresi nella white list sono:
Australia; Brasile; Canada; Hong Kong; India; Giappone; Repubblica di Corea, Messico; Singapore; Stati Uniti d'America; Repubblica del Sudafrica; Svizzera.
Non sono un esperto di questi ambiti, tuttavia:a rigor di logica citando le normative suddette, se io chiedo ad una banca di Hong Kong, se un IBAN e' affidabile o meno e la banca non mi risponde nemmeno, qualora questo IBAN si sveli quello di un truffatore, io potro rivolgermi ad una di quelle associazioni per la tutela dei consumatori per denunciare la banca di Hong Kong e chiedere il risarcimento danni,
In realtà potrei farlo anche senza scrivere nessuna email, perché se vi sono conti di truffatori, evidentemente la banca non ha rispettato le normative antiriciclaggio.
Pero se scrivo una email e non mi risponde nemmeno, potrò accusarla anche di complicità con i truffatori.
Questo in linea teorica, poi in pratica non so come evolvono queste cose perché non mi e' mai capitato.
La direttiva europea n. 60/2005 mira a prevenire un uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
La direttiva n. 70/2006 ne reca le misure di esecuzione.
Il d.lgs. n. 231/2007 dà attuazione ad entrambe le direttive europee.
L’art. 25, comma 2, dispone che, al fine dell’applicazione delle norme antiriciclaggio,
«il Ministro dell’economia e delle finanze, con proprio decreto, sentito il Comitato di sicurezza finanziaria, individua gli Stati extracomunitari il cui regime è ritenuto equivalente».
I Paesi compresi nella white list sono:
Australia; Brasile; Canada; Hong Kong; India; Giappone; Repubblica di Corea, Messico; Singapore; Stati Uniti d'America; Repubblica del Sudafrica; Svizzera.
Non sono un esperto di questi ambiti, tuttavia:a rigor di logica citando le normative suddette, se io chiedo ad una banca di Hong Kong, se un IBAN e' affidabile o meno e la banca non mi risponde nemmeno, qualora questo IBAN si sveli quello di un truffatore, io potro rivolgermi ad una di quelle associazioni per la tutela dei consumatori per denunciare la banca di Hong Kong e chiedere il risarcimento danni,
In realtà potrei farlo anche senza scrivere nessuna email, perché se vi sono conti di truffatori, evidentemente la banca non ha rispettato le normative antiriciclaggio.
Pero se scrivo una email e non mi risponde nemmeno, potrò accusarla anche di complicità con i truffatori.
Questo in linea teorica, poi in pratica non so come evolvono queste cose perché non mi e' mai capitato.
ma cosa cavolo vuoi che ti dica la banca di Hong Kong?
"No guarda questo cliente è un truffatore seriale che rapina la gente, ed il conto continuiamo a tenerlo comunque aperto perchè siamo masochisti ci piace avere rogne. Ti consigliamo di non inviare pagamenti a questo conto".
Non ti passa per la cabeza che, al limite, la banca ti potrà solo confermare che tale numero di conto è effettivamente intestato alla società XYZ?
Poi mi spieghi cosa continui a citare normative a casaccio, che manco hanno attinenza con il discorso? La 60/05 è relativa al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, la 231 alla responsabiltà degli enti. In entrambi i casi non hanno la minima connessione con le truffe online.
E visto che tiri in ballo normative e procedure, prima di pensare di denunciare a casaccio dovrai:
1) Dimostrare che la merce non ti è mai arrivata e sopratutto che non è mai stata spedita.
2) Dimostrare di avere cercato di contattare ma inutilmente il venditore, il quale è sparito.
3) A questo punti denunci alla postale per truffa (art. 640 cp)
4) Nel caso poi sarà la TUA banca a doverti rimborsare per un incauto acquisto. E di solito lo fanno solo se effettuato con carta di credito, non con bonifico.
Infine le banche non sono tenute a rimborsarti manco in caso di phishing ( Sentenza della Cassazione)
Ragazzi non c'e bisogno di inalberarsi, questo e' un forum ed in cui si discutono i vari argomenti.
In realta ho gia risolto questo problema, ma continuo a discuterne per chiarire diversi aspetti della questione e perché potrebbe risultare utile anche per qualcun'altro che pratica questo forum.
Non ti passa per la cabeza che, al limite, la banca ti potrà solo confermare che tale numero di conto è effettivamente intestato alla società XYZ?
Nel mio caso gia questo mi sarebbe risolutivo, perche conosco la societa XYZ e so che e' seria e referenziata.
E se non la conoscessi, potrei cercare informazioni su di essa.
Inoltre una banca ci mette 1 minuto di tempo, per verificare se su quel conto ci sono strane movimentazioni di denaro.
E se ci sono deve immediatamente bloccare il conto e fare una segnalazione alle autorità di vigilanza.
Poi mi spieghi cosa continui a citare normative a casaccio, che manco hanno attinenza con il discorso? La 60/05 è relativa al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, la 231 alla responsabiltà degli enti. In entrambi i casi non hanno la minima connessione con le truffe online.
E visto che tiri in ballo normative e procedure, prima di pensare di denunciare a casaccio dovrai:
1) Dimostrare che la merce non ti è mai arrivata e sopratutto che non è mai stata spedita.
2) Dimostrare di avere cercato di contattare ma inutilmente il venditore, il quale è sparito.
3) A questo punti denunci alla postale per truffa (art. 640 cp)
4) Nel caso poi sarà la TUA banca a doverti rimborsare per un incauto acquisto. E di solito lo fanno solo se effettuato con carta di credito, non con bonifico.
Infine le banche non sono tenute a rimborsarti manco in caso di phishing ( Sentenza della Cassazione)
Io devo dimostrare di aver fatto un bonifico, di aver avuto delle comunicazioni e dimostrare di aver cercato di contattarlo inutilmente in quanto e' sparito.
Ma chi deve dimostrare di avermi spedito la merce, deve essere colui che ho denunciato per truffa e che ha un conto regolare alla banca di Hong Kong.
Denunciare alla polizia postale, significa perdere anche il tempo per la denuncia. Spesso l'unica cosa che fanno e' darti il consiglio della nonna di non fidarsi mai di nessuno. Non so che cazzo li paghiamo a fare a questa gente.
Se io domani vado ad aprire un conto corrente in banca, chi mi accoglie in filiale mi chiede che lavoro faccio e i documenti personali.
Se due mesi dopo mi arrivano 60 milioni di euro sul conto, il direttore di banca deve immediatamente bloccarmi il conto, convocarmi, chiedermi da dove arrivano quei soldi e fare una segnalazione alle autorità di vigilanza per operazioni sospette. Questo deve succedere anche in caso di movimentazioni anomale rispetto al plausibile.
Le autorità di vigilanza devono verificare l'operato delle banche, e se risultano negligenti e corresponsabili, non devono solo risarcire, ma devono rispondere anche penalmente.
Ma perché non paghi attraverso Alibaba Trade Insurance?
Perché non voglio usare questi sistemi di pagamento.
Essi hanno un costo, che nel mio caso vanno quasi ad annullare la convenienza nell'acquistare da Alibaba.
Usando Small World Money Transfer faccio un bonifico internazionale con 3 euro di commissioni, mentre con Aliababa mi costa 50 euro.
Essendo una ditta seria e referenziata, non ci sono problemi di garanzie per l'acquisto.
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