Scusatemi, non mi sono più fatta sentire perché impegnata nella vendita del primo appartamento che mi consentirebbe di almeno iniziare le ricerche per intraprendere l'attività di B&B all'estero di cui ho parlato qui:
Mi pare una presa in giro... O davvero un incubo. Lunedì ho il rogito (prezzo di vendita pari al 60% di quanto valeva 7 anni fa) e stamani sui quotidiani leggo questo:
Il prelievo forzoso in banca non farà sconti a nessuno
Incubo prelievo forzoso: in caso di crisi nel credito, saranno colpiti anche i depositi inferiori ai 100mila euro. Verrebbe meno la clausola di salvaguardia finora sempre garantita ai risparmiatori.
Quanto pensate sia possibile un esproprio in questi termini? E quali potrebbero essere soluzioni veloci per mettere al sicuro quei quattro soldi che questa Europa (e questo Stato) mi consentono di ricavare dalla vendita, dopo una vita di sacrifici?
So che l'argomento è già stato trattato e chiedo mille volte scusa per esserci ritornata, ma le cose cambiano velocemente e quello che valeva ieri può non valere più oggi. Un mio amico ha un conto corrente in euro in Germania e dici di sentirsi tranquillo. E' così? E' preferibile andare in banca e chiedere la consegna del malloppo in contanti (che poi non è nemmeno tanto malloppo tenuto conto che devo far fronte ad alcuni impegni resterebbero circa 90000 e.).
Scusate di nuovo: la notizia di stamani mi ha lasciato esterrefatta.
Ecco un sunto più ampio dell'articolo:
Il prelievo forzoso inbanca non farà sconti a nessuno
Incubo prelievoforzoso: in caso di crisi nel credito, saranno colpiti anche i depositiinferiori ai 100mila euro. Verrebbe meno la clausola di salvaguardia finorasempre garantita ai risparmiatori
Nessuno è al sicuro. Ildocumento «segreto» della Commissione europea e della Bce (svelato ieri dalGiornale ), che prevede l'intervento diretto di azionisti, detentori diobbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari, ha in sé unaminaccia per tutti i risparmiatori.
Secondo i rumor di Bruxelles, il testoconterrebbe una disposizione che elimina, in questi casi gravi, il paracaduteche tutela i correntisti con disponibilità inferiori a 100mila euro.
Una clausola di salvaguardiache, finora, è sempre stata garantita ai risparmiatori, anche nel tormentatocaso cipriota.
È quanto confermal'eurodeputato leghista, Gianluca Buonanno, che, a tal proposito, ha presentatoun'interpellanza alla Commissione e all'Eurotower. «Noi parlamentari abbiamo adisposizione i testi ufficiali dell'Ecofin e dell'Eurogruppo, stilati in aprilee a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del «Meccanismo di risoluzionedelle crisi bancarie», racconta sostenendo che «la verità, secondo quanto cirivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questoche abbiamo presentato l'interrogazione: voglio vedere se, questa volta, cidiranno tutto».
A ben guardare, vi sono deiprecedenti poco rassicuranti che sembrerebbero confermare l'indiscrezione.Nell'autunno 2013 il Fondo monetario internazionale ha sostenuto, in unapubblicazione, che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti deiPaesi dell'Eurozona sarebbe uno strumento utile per riportare il debito sovranoai livelli pre-crisi. Nello scorso gennaio la Bundesbank, la Banca centrale tedesca,suggeriva ai Paesi europei in difficoltà di imporre la patrimoniale perrimettersi in sesto senza chiedere soldi in prestito agli altri. I veti postidal numero uno dell'istituto tedesco, Jens Weidmann, al bazooka anticrisi diMario Draghi la dicono lunga sul concetto teutonico di solidarietà. Ma è chiaroche quando parla la Bundesbank bisogna ricercare il mandante che è sempre lostesso: la cancelliera Angela Merkel. L'estate scorsa, secondo il Wall StreetJournal , il governo di Berlino avrebbe approntato una norma che inserisce ilprelievo forzoso dai depositi (con giacenze oltre i 100mila euro, però) comestrumento principe per risolvere le crisi bancarie. Strano ma vero: la Germania ha preparato unalegge che anticipa pari pari quello che sarà il funzionamento del Singleresolution mechanism, l'organismo comunitario che si occuperà di gestire lecrisi nel credito.
Strano ma vero: la Germania, grazie a 250miliardi di aiuti statali, ha superato a pieni voti gli stress test della Bceconclusi nell'ottobre scorso, anche perché le dissestate Landesbanken ne sonostate tenute fuori.
«Tre indizi fanno una prova»,commenta l'economista Claudio Borghi Aquilini, da pochi giorni responsabileeconomico della Lega Nord. «Prima le tabelle dell'Fmi, poi la raccomandazionedella Bundesbank che suggeriva di “travestire” il prelievo forzoso da redistribuzionedi ricchezza e, infine, il documento della Commissione», osserva ricordando che«lo Stato tedesco ha aiutato le proprie banche, gli italiani si sono svenaticon il Fondo salva-Stati per evitare il naufragio delle banche spagnole e,adesso che abbiamo pagato la nostra polizza assicurativa, scopriamo che lacopertura è inesistente».
Non è una questione dieuroscettiscismo, precisa Borghi Aquilini, perché la domanda che bisognarivolgersi è un'altra: «La Germania è un nostro alleato o un nostro concorrente?».L'esempio, sottolinea, è la tedesca Zeppelin Friedrichshafen che «ha acquistatol'americana Trw, operante nell'automotive, grazie agli aiuti della KfW (la Cassa depositi e prestititedesca che non viene conteggiata nel debito pubblico a differenzadell'Italia), e ora chiude lo stabilimento italiano dell'azienda Usa». Ecco, ilfine ultimo è questo: «I tedeschi hanno un sogno: rientrare dalla loroesposizione creditoria nei nostri confronti e incenerire la nostra industria».Se quel documento è da qualche parte a Bruxelles, il loro obiettivo sarà piùvicino.
Mi pare una presa in giro... O davvero un incubo. Lunedì ho il rogito (prezzo di vendita pari al 60% di quanto valeva 7 anni fa) e stamani sui quotidiani leggo questo:
Il prelievo forzoso in banca non farà sconti a nessuno
Incubo prelievo forzoso: in caso di crisi nel credito, saranno colpiti anche i depositi inferiori ai 100mila euro. Verrebbe meno la clausola di salvaguardia finora sempre garantita ai risparmiatori.
Quanto pensate sia possibile un esproprio in questi termini? E quali potrebbero essere soluzioni veloci per mettere al sicuro quei quattro soldi che questa Europa (e questo Stato) mi consentono di ricavare dalla vendita, dopo una vita di sacrifici?
So che l'argomento è già stato trattato e chiedo mille volte scusa per esserci ritornata, ma le cose cambiano velocemente e quello che valeva ieri può non valere più oggi. Un mio amico ha un conto corrente in euro in Germania e dici di sentirsi tranquillo. E' così? E' preferibile andare in banca e chiedere la consegna del malloppo in contanti (che poi non è nemmeno tanto malloppo tenuto conto che devo far fronte ad alcuni impegni resterebbero circa 90000 e.).
Scusate di nuovo: la notizia di stamani mi ha lasciato esterrefatta.
Ecco un sunto più ampio dell'articolo:
Il prelievo forzoso inbanca non farà sconti a nessuno
Incubo prelievoforzoso: in caso di crisi nel credito, saranno colpiti anche i depositiinferiori ai 100mila euro. Verrebbe meno la clausola di salvaguardia finorasempre garantita ai risparmiatori
Nessuno è al sicuro. Ildocumento «segreto» della Commissione europea e della Bce (svelato ieri dalGiornale ), che prevede l'intervento diretto di azionisti, detentori diobbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari, ha in sé unaminaccia per tutti i risparmiatori.
Secondo i rumor di Bruxelles, il testoconterrebbe una disposizione che elimina, in questi casi gravi, il paracaduteche tutela i correntisti con disponibilità inferiori a 100mila euro.
Una clausola di salvaguardiache, finora, è sempre stata garantita ai risparmiatori, anche nel tormentatocaso cipriota.
È quanto confermal'eurodeputato leghista, Gianluca Buonanno, che, a tal proposito, ha presentatoun'interpellanza alla Commissione e all'Eurotower. «Noi parlamentari abbiamo adisposizione i testi ufficiali dell'Ecofin e dell'Eurogruppo, stilati in aprilee a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del «Meccanismo di risoluzionedelle crisi bancarie», racconta sostenendo che «la verità, secondo quanto cirivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questoche abbiamo presentato l'interrogazione: voglio vedere se, questa volta, cidiranno tutto».
A ben guardare, vi sono deiprecedenti poco rassicuranti che sembrerebbero confermare l'indiscrezione.Nell'autunno 2013 il Fondo monetario internazionale ha sostenuto, in unapubblicazione, che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti deiPaesi dell'Eurozona sarebbe uno strumento utile per riportare il debito sovranoai livelli pre-crisi. Nello scorso gennaio la Bundesbank, la Banca centrale tedesca,suggeriva ai Paesi europei in difficoltà di imporre la patrimoniale perrimettersi in sesto senza chiedere soldi in prestito agli altri. I veti postidal numero uno dell'istituto tedesco, Jens Weidmann, al bazooka anticrisi diMario Draghi la dicono lunga sul concetto teutonico di solidarietà. Ma è chiaroche quando parla la Bundesbank bisogna ricercare il mandante che è sempre lostesso: la cancelliera Angela Merkel. L'estate scorsa, secondo il Wall StreetJournal , il governo di Berlino avrebbe approntato una norma che inserisce ilprelievo forzoso dai depositi (con giacenze oltre i 100mila euro, però) comestrumento principe per risolvere le crisi bancarie. Strano ma vero: la Germania ha preparato unalegge che anticipa pari pari quello che sarà il funzionamento del Singleresolution mechanism, l'organismo comunitario che si occuperà di gestire lecrisi nel credito.
Strano ma vero: la Germania, grazie a 250miliardi di aiuti statali, ha superato a pieni voti gli stress test della Bceconclusi nell'ottobre scorso, anche perché le dissestate Landesbanken ne sonostate tenute fuori.
«Tre indizi fanno una prova»,commenta l'economista Claudio Borghi Aquilini, da pochi giorni responsabileeconomico della Lega Nord. «Prima le tabelle dell'Fmi, poi la raccomandazionedella Bundesbank che suggeriva di “travestire” il prelievo forzoso da redistribuzionedi ricchezza e, infine, il documento della Commissione», osserva ricordando che«lo Stato tedesco ha aiutato le proprie banche, gli italiani si sono svenaticon il Fondo salva-Stati per evitare il naufragio delle banche spagnole e,adesso che abbiamo pagato la nostra polizza assicurativa, scopriamo che lacopertura è inesistente».
Non è una questione dieuroscettiscismo, precisa Borghi Aquilini, perché la domanda che bisognarivolgersi è un'altra: «La Germania è un nostro alleato o un nostro concorrente?».L'esempio, sottolinea, è la tedesca Zeppelin Friedrichshafen che «ha acquistatol'americana Trw, operante nell'automotive, grazie agli aiuti della KfW (la Cassa depositi e prestititedesca che non viene conteggiata nel debito pubblico a differenzadell'Italia), e ora chiude lo stabilimento italiano dell'azienda Usa». Ecco, ilfine ultimo è questo: «I tedeschi hanno un sogno: rientrare dalla loroesposizione creditoria nei nostri confronti e incenerire la nostra industria».Se quel documento è da qualche parte a Bruxelles, il loro obiettivo sarà piùvicino.
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