Per questo accetto consigli!!! Avanti tutti!!!
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Originariamente Scritto da erica Visualizza MessaggioIo, da ignorante, opterei per una scoZese.... Rispettabilità, in eu ma non troppo, conto societario totalmente off, sito ancora più off.... Ma sono ignorante ;-)
se manca l'esperienza,
il rischio è che quello che appare non sia ciò che è,
esempio:
...ricordati che le LTD a cazzo: si pagano !
(questo è uno dei pochi consigli ad omnibus che mi sento di esplicitare)
Last edited by Edmond_Dantès; 06/11/2014, 01:50.
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Originariamente Scritto da erica Visualizza MessaggioOk..... Sono aperta a tutte le intimità.... Che detta cosìi fa sembrare abbastanza troia ;-)
grazie edmond ;-))))
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Originariamente Scritto da erica Visualizza MessaggioIn breve si tratta di acquistare in italia e vendere all'estero (se capita anche in italia), prodotti già inscatolati in latte o bottiglie, che rispettano norme igienico sanitarie, di etichettatura e informazioni sul prodotto.
I problemi sono noti. Come evitare l'autoflagellazione all'italiana?
Soluzioni?
In questo momento l'unione fa la forza e i piccoli/medi produttori non sono in grado di internazionalizzarsi, sia per carenze finanziarie, che per - non me ne vogliano - incapacità organizzativa. Sicuramente creando una struttura consortile, senza far perdere identità a ciascun partner, si possono mettere a fattor comune le risorse e i contatti. Ad esempio, si può partecipare ai vari bandi per l'internazionalizzazione (MISE, Camera di Commercio etc.) e ottenere contributi anche a fondo perduto per internazionalizzarsi o più semplicemente per partecipare a fiere internazionali. Si può creare un buyer estero che ha l'esclusiva nel trattare i prodotti con i distributori dei vari paesi (come fanno in altri settori già ricordati dagli altri amici del forum).
Tutto sta ad avere un progetto chiaro, obiettivi prefissati, budget definito e professionisti seri.
Spero di essere stato chiaro, perché a volte sono troppo prolisso e scivolo nel legalese.
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Originariamente Scritto da avv.pallini Visualizza MessaggioTutto sta ad avere un progetto chiaro, obiettivi prefissati, budget definito e professionisti seri. Spero di essere stato chiaro, perché a volte sono troppo prolisso e scivolo nel legalese.
vedremmo meno facce in giro come quella qua sotto....
I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.
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Originariamente Scritto da avv.pallini Visualizza MessaggioSi può creare un buyer estero che ha l'esclusiva nel trattare i prodotti con i distributori dei vari paesi (come fanno in altri settori già ricordati dagli altri amici del forum).
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A livello pratico significa comprare a prezzo franco frantoio i vari marchi (non sfuso, già lattinato, quindi con tutte le autorizzazioni del caso per archiviare il problema "norme" di commercializzazione alimentare) e distribuire all'estero a distributori o al "dettaglio".
Il problema principale per noi è capire il come, paradossalmente la questione prezzo è l'ultimo ostacolo. Vorremmo prima capire come impostare lo "scheletro" e poi rifinire... A (A1,A2,A3,A4.....) vendono a B, B vende a C e C vende a D(D1,D2,D3,D4....)
Vorremmo che funzionasse così. Che ne pensate?
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a me risulta che le imprese agricole non versano l'irpef ed hanno un regime iva non al 22% (presto 25) ma minimo...
Olio di oliva di pressione, ex 15.07 4% 4%
commestibile, lampante rettificato
Olive fresche, allo stato naturale ex 07.01 4% 4%
o in salamoia ex 07.03
il punto stà nel fatto che da noi: le pesche le pagano al frutteto 0.30€/Kg
per venderle nei negozi/supermarket a oltre 3€/Kg
Costo delle pesca al produttore = 0.45€/Kg
quindi o ti sostituisci alle Coop comuniste, Conad, LIDL, Despar e fruttivendoli vari,
o lasci le olive sull'albero che se le mangino i corvi ed i parassiti !!
quindi è inutile che ci fai tante domande, perché noi le soluzioni le abbiamo...
piuttosto rispondimi tu ad una ?
sei in grado di competere con i concorrenti ?
di mettere in piedi una struttura commerciale con tutto il marketing che ne consegue ?
di gestire un e-commerce con i fiocchi (costo di un sito minimo 1000€) ?
ma soprattutto hai i fondi per partire ? una ltd Scozzese ti costa 3500€ solo per vedere il suo nome su un pezzo di carta e poi ??
alla fine 5000 non ti bastano per arrivare al 31 dicembre... e dal prossimo anno 3000/anno minimo per tenerla ferma...
Cipro... idem !!
vuoi una O.O.D Bulgara... già fondata...
costo annuo di gestione all inclusive 200€/mese,
con sovraintendente italiano trilingue a Sofia ??
1000€ in mano andiamo da un notaio e te le cedo, pronta!
...e poi che te ne fai ???
è come se ti mettessi in mano una pistola.... e se ti spari in un piede !??
le soluzioni di pianificazione fiscale internazionale, non si trovano nel forum come al supermercato....
...non sono cose da casalinghe !!
Last edited by Edmond_Dantès; 07/11/2014, 00:09.
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Edmond ma che dici? ma che risposta è la tua?
le risposte non le trovo sul forum come al supermercato. allora a checcazzo serve un forum? a far vedere quanto sono bravi chi è bravo?
seconda stronzata:quindi è inutile che ci fai tante domande, perchè noi le soluzioni le abbiamo...
che cosa significa, cioè capisci che non è una affermazione corretta dal punto di vista logico?
terza stronzata: qui si parla tanto di disinformazione e appena si fa una domanda si risponde col contagocce, con aforismi e con vignette del cavolo quasi a prendere in giro i comuni mortali che domandano e cercano di capirci qualcosa in piu....
Rappresenti davvero al meglio la filosofia del concetto di forum! ovviamente è sarcasmo.
Al di la di questo, grazie a tutti coloro che mi hanno dato spunti di riflessione e schiarito alcune zone d'ombra.
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Originariamente Scritto da erica Visualizza MessaggioA livello pratico significa comprare a prezzo franco frantoio i vari marchi (non sfuso, già lattinato, quindi con tutte le autorizzazioni del caso per archiviare il problema "norme" di commercializzazione alimentare) e distribuire all'estero a distributori o al "dettaglio".
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la merce viene immagazzinata in italia e almeno sulla carta dovrebbe passare da A a B a C a D. I soci della commerciale estera sarebbero gli stessi di quella italiana, tre per la precisione, ma vorremmo rimanere anonimi. Noi vorremmo essere sia B che C.
Ci sono altre possibilità?
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di una cosa sono certo, quelli che ragionano come te: non vanno da nessuna parte...
e i colleghi che in questo momento tacciono...
lo fanno giustamente, perché in fondo:
se un bambino vuole farsi un giocattolo ? ...che male c'è ?? basta che lo paghi !!
il modo, atteggiamento, come ti rapporti al problema denota inesorabilmente tutta la tua ignoranza e incompetenza riguardo alla problematica offshore e/o inshore in materia di fiscalità internazionale...
faccio dalle 6 alle 8 consulenze gratuite al giorno... e capisco subito ormai, con chi ho a che fare...
e proprio perché sono gratuite... sono l'unico che può permettersi di dire le cose come sono nella realtà... gli altri tacciono e per la gran parte acconsentono... perché ne abbiamo tutti piene le palle di quelli che vengono sul forum a giocare a rimpiattino !!
quando accompagno un lettore in banca estera (mi paga solo il viaggio) e gli faccio aprire il conto in 20 minuti, anche se non ha tutti i documenti fondamentali a posto, mentre la settimana precedente 4 banche internazionali lo avevano sbattuto alla porta come fosse un clochard alla sola richiesta di aprire un C/C... mi basta e mi avanza, non ho certo bisogno del tuo gradimento...
anzi, dato che posso permettermelo, a te d'ora in avanti, nessun tipo di consulenza, ne gratuite e tanto meno a pagamento...
prova ! e poi fra 8/9 mesi, sappici riferire come è andata: sono curioso...
invece di sparare domande a cazzo, a cui è impossibile rispondere, perché se non c'è un contesto ben delineato delle problematiche individuali, (ammesso e non concesso che nessun imprenditore sano di mente esporrebbe pubblicamente ne qui ne in altro luogo pubblico i suoi dati sensibili,) faresti meglio a seguire in silenzio i vari thread e sceglierti uno o due dei tanti consulenti o sedicenti tali che partecipano, con i criteri che prediligi e non perseverare a pretendere "soluzioni facili"....
se non comprendi il termine "soluzioni facili" fattelo spiegare da David che su questo argomento se già incazzato, a mio avviso giustamente , più volte anche di recente....
questo vale per il futuro... chi vivrà: vedrà
...e: chi è colpa del suo mal pianga se stesso (non i cattivi consiglieri ! )
PS. alla fine c'è sempre Caporaso e TGH Abogados
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Erica , non ho capito una cosa . I soci interessati sono gli stessi produttori ? Oppure loro sono semplici fornitori ?
Ad ogni modo tornado alla mia prima ridposta :
mettiamo un prezzo al produttore di 5 euro al litro
la societa italiana rivende al distributore estero a 5.50 /6 .
il distributore rivende al prezzo finale .
L italiana stara sempre in bilico tra pareggio e perfita e tutto il guadagno lo fa la estera
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Originariamente Scritto da afratton Visualizza MessaggioErica , non ho capito una cosa . I soci interessati sono gli stessi produttori ? Oppure loro sono semplici fornitori ?
Ad ogni modo tornado alla mia prima ridposta :
mettiamo un prezzo al produttore di 5 euro al litro
la societa italiana rivende al distributore estero a 5.50 /6 .
il distributore rivende al prezzo finale .
L italiana stara sempre in bilico tra pareggio e perfita e tutto il guadagno lo fa la estera
Comprano in blocco e rivendono in blocco. Il meccanismo di margine della società estera e "il basso profilo" di quella italiana lo avevo capito, cercavo di comprendere se una cosa del genere però è realmente fattibile, o se ci possono essere ostacoli normativi/legali/strutturali, ad esempio con la gestione del magazzino italiano, con le spedizioni da italiana ad estera e da estera ad estero...
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