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Le pressioni dell'Europa verso la Svizzera sono molto forti, e con l'ultimo G20 sembra che abbiano trovato un accordo per eliminare il segreto bancario in Europa.
Quindi il mio consiglio è quello di non avere conti in Europa intestati a se stessi, o si mette un fiduciario, oppure una società offshore che fa da schermo.
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Originariamente Scritto da Lucio Visualizza Messaggiociao Escape, perdona la mia totale ignoranza in materia, ho sentito che presto anche la Svizzera firmerà un accordo con l'Italia e tasserà pesantemente i capitali degli Italiani detenuti nelle banche Elvetiche
Non penso sia la Svizzera a volere l'accordo ma l'Europa, credo che non sarà una scelta da fare ma un'imposizione da rispettare!I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.
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Originariamente Scritto da Escape Visualizza MessaggioQuindi il mio consiglio è quello di non avere conti in Europa intestati a se stessi, o si mette un fiduciario, oppure una società offshore che fa da schermo.I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.
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Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggiosempre conti societari, e meglio se intestati a società blacklisted in paesi che non scambiano informazionicon nessuno. niente conti personali in europa mi raccomando!
CHE NE DITE DEL SEGRETO BANCARIO IN AUSTRIA (..essendo a 2 passi..) ?
La responsabile austriaca all’Economia, Maria Fekter, ha dichiarato recentemente di essere riuscita a preservare il segreto bancario in Austria. E in chiusura, citando le Isole Cayman, oltre che le Isole Vergini, come i luoghi che da anni ricevono, ospitano e comodamente alloggiano corposi flussi illegittimi di capitali, ha indicato proprio queste giurisdizioni come maggiori indiziate in merito alla fuga dei capitali dal Vecchio Continente registrata nel decennio passato e ancora in atto. Conclusione, Vienna può riposare sonni tranquilli così come il segreto bancario che ne caratterizza l’ordinamento?? che ci sia veramente da crederci ancora..?
La risposta della giurisdizione caraibica (Cayman) non s’è fatta attendere. Flussi illegali di capitali, zero-trasparenza e cooperazione modesta, se non insignificante, in materia di fisco e tasse. E in coda, l’appendice del segreto bancario. Un kit di temi caldi, roventi, che secondo le autorità delle Isole Cayman riguardano più Vienna che non la giurisdizione caraibica. E di seguito, nella risposta ufficiale al Ministro austriaco segue il memo che spiega come le Isole Cayman indirettamente, tramite il Regno Unito, siano già parte della rete internazionale riconducibile al piano Usa (FATCA) sullo scambio automatico delle informazioni bancarie relative ai contribuenti titolari di conti esteri. Allo stesso tempo, l’Europa in particolare include anche le Cayman nell’area di applicazione della direttiva sul risparmio. E ancora, l’ex-territorio oltremare da tempo è schierato tra i maggiori oppositori all’evasione fiscale e alle frodi internazionali. Politiche che, negli anni, hanno di fatto ridimensionato la questione legata alla privacy e alla riservatezza in materia di depositi bancari e flussi di finanza. Insomma, vista dalle Cayman l’accusa va riconsegnata al mittente, cioè a Vienna che, per alleggerire la pressione degli altri Stati membri dell’Unione, ha inteso deviare proprio sulle Cayman l’attenzione generale per alleggerire le decise prese di posizione che molti Stati membri dell’Ue hanno riservato di recente all’Austria.
Perché l’Austria dipende dal segreto bancario?? – La norma che lo custodisce è iscritta nella Costituzione. Intervenire con una modifica richiede quindi una maggioranza dei 2/3. Per due volte, nel corso del secolo passato, gli austriaci sono stati vittima dell’inflazione, con il risultato che i rispettivi patrimoni, liquidi, hanno subito non una fuga ma una evaporazione di massa. Allo stesso tempo, più volte, anzi, continuamente e per prassi, i capitali dell’intera area sono stati attratti dalla Svizzera, dal Liechtenstein e dal Lussemburgo, lasciando le banche e le aziende austriache in rosso, sotto il profilo delle disponibilità. Il risultato è stato che per decenni il sistema imprenditoriale austriaco non ha mai potuto contare su degli investimenti sicuri da indirizzare sulle proprie iniziative o attività, autocondannandosi all’isolamento e alla perdita di posizioni. Le banche sono state progressivamente nazionalizzate, mentre s’è radicata l’ostilità dei contribuenti, titolari di conti correnti, a lasciar libero accesso sui propri conti personali alla Pubblica Amministrazione. E così il segreto bancario è stato innalzato a principio economico di privacy. Un gemellaggio quanto meno imperfetto, viste le cronache attuali e senza andar dietro nella storia. Comunque, è con il crollo del “muro” e l’aprirsi di nuovi mercati a est che il sistema imprenditoriale e la finanza hanno scoperto una nuova età. Questa rivincita è stata in parte trainata dall’introduzione di norme tra cui, per esempio, quelle relative alle fondazioni e ai trust e al ritocco, verso il basso, della tassazione dei profitti. Normative che abbinate al segreto bancario hanno nel tempo trasformato le stesse fondazioni, inclusi i trust, in veri e propri parcheggi del capitale con un risparmio fiscale garantito. Smuovere oggi l’infrastruttura normativa su cui poggia il segreto bancario, oltre che una perdita di consensi, potrebbe quindi avere come effetto una riconfigurazione dell’intero sistema finanziario, ed economico.... mah !!!Bye > ODF
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