Annuncio

Collapse
No announcement yet.

ed ora cari miei facciamo un po di politica VOTA SI O VOTA NO

Collapse
This topic is closed.
X
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
    Visto che siamo in recessione tecnica... per il momento, poi sarà recessione e basta Bisognerà pure chiedersi come fanno gli altri a conseguire e sostenere nel tempo certi risultati economici.

    Il cartello A che rappresenta in scala logaritmica l'impetuosa crescita economica del GDP (PIL) degli USA ci evidenzia che è dovuta all'aumento della produttività cartello B. Infatti se il valore del GDP caolcolato in PPP in dollari del 2009 è aumentato di 46 volte dal 1890 al 2014, esso è dovuto solo in parte al quintuplicarsi della popolazione, ma molto di più all'aumento x9 del PIL procapite.




    Sempre gli USA come è aumentato l'output per ora lavorata.






    La produttività dell'Italia è pressochè ferma dal 2000



    Da Economics, 4th ed., Krugman-Wells






    Allora, è indispensabile iniziare massicciamente a pensare, e studiare, in termini Endogenous growth theory, perchè come dimostrato dalla storia americana quando cresce la produttività cresce pure il PIL. Il circolo virtuoso sta nel fatto che con lo stesso ammontare di inputs si possa ottenere un maggior output attirando investimeti e aumentando il potere d'acquisto.
    Chissà perché l'Italia è ferma dal 1997 circa.

    Sono successe tante cose quell'anno:

    1. All'avanzo primario si aggiunge il riaggancio del cambio fisso all'ECU dal quale l'Italia era uscita dopo lo sganciamento del 1992.

    2. È uscito il film Titanic.

    3. C'è stata una eclissi solare il 2 settembre.


    Dev'essere stata colpa sicuramente dell'eclissi!

    Comment


    • I bambini: la bocca della verità

      Nel 2179, in una piccola scuola elementare di provincia…

      “Su, forza bambini! Oggi giochiamo all’economia dell’Unione Europea!”

      disse la maestra, affiancata da una ricercatrice dell’istituto di sociologia che aveva piazzato un paio di telecamere nella classe per riprendere tutto.

      “Vi presento la signorina Rosy.” continuò la maestra.
      “Lei starà qui per osservarci giocare. Mario, tu farai la parte della Banca Centrale. Lilli, tu farai i giornalisti. Matteo R., tu farai il governo. Tutti gli altri saranno i cittadini.”

      I bambini sembravano entusiasti di questo nuovo gioco.

      “Funziona così, io vi darò dei mattoncini che rappresentano i soldi e poi vi fornirò su richiesta e senza limiti della plastilina al costo di un mattoncino a confezione, con la quale dovrete creare delle statuine da vendere ai vostri compagni, al prezzo che volete voi.

      I mattoncini che vi darò però li dovrete restituire con gli interessi perché i soldi vengono immessi in circolazione solo attraverso il prestito bancario.

      Io passerò per i banchi per prelevare, quando sarà il momento, i soldi per pagare gli interessi. Vince chi accumula più statuine e soldi. Valuterò le statuine al prezzo medio di mercato quando sarà il momento. Tutto chiaro bambini?”

      “Sìiiiiiii” risposero in coro
      “Bene, eccovi una quantità iniziale di soldi uguale per tutti e 2 confezioni di plastilina omaggio. Chiamatemi se vi serve altra plastilina!”

      I bambini si misero subito all’opera e cominciarono a produrre le statuine ed a comprarsele a vicenda. Chi le faceva più belle ed originali riusciva a farsele pagare un po’ di più. Sotto ogni statuina veniva messo un foglietto con l’ultimo prezzo di vendita.

      La maestra passava per ritirare i soldi degli interessi ogni 5 minuti per consegnarli a Mario e dopo appena mezz’ora vi furono alcuni bambini che non avevano più soldi per comprare la plastilina.

      Per pagare gli interessi dovettero cedere le loro statuine a Mario, che in cambio gli dava altri mattoncini. Dopo un altro po’ i mattoncini in circolazione diventarono insufficienti per gli scambi, anche perché la plastilina costava sempre un mattoncino e non diminuiva di prezzo.

      Molti bambini erano diventati “disoccupati”, alcuni altri erano ancora in possesso di mattoncini e statuine ed erano quelli che erano riusciti a venderle ad un prezzo più alto.

      La maestra sussurrò qualcosa all’orecchio di Lilli e le diede un foglio da leggere.

      “Il governo vara un nuovo piano di investimenti pubblici. Le opposizioni protestano perché il peso del debito ricadrà sulle future generazioni”.

      La maestra consegnò una cassetta di mattoncini a Matteo R. e gli diede il compito di passare tra i banchi ed acquistare statuine a tutti.

      “Bambini, il governo è intervenuto ma il debito pubblico è aumentato. Qui sulla lavagna scriverò l’ammontare del vostro debito. Ognuno di voi ha una parte di questo debito.”

      Una bimba di nome Gabriella disse ad alta voce: “La mamma dice che non bisogna indebitarsi, perché noi lo facciamo?”

      La maestra rispose: “Se non ti indebiti in questo gioco non hai soldi e poi l’economia va in difficoltà”.

      La bimba rimase un po’ perplessa e continuò a produrre e vendere statuine.

      Dopo un po’ accadde la stessa situazione di prima. Mario entro in possesso di altre statuine dando in cambio nuovi mattoncini ed alcuni bimbi rimasero disoccupati perché non avevano più né statuine da vendere, né soldi per comprare la plastilina.

      La maestra sussurrò qualcosa all’orecchio di Lilli e le diede un altro foglio da leggere.

      “Il governo interviene con dei fondi speciali per le imprese in difficoltà. Il debito pubblico si attesta su nuovi record”.

      Matteo R. cominciò a distribuire scatole di mattoncini a destra e a manca tra le file dei bimbi disoccupati o sull’orlo del fallimento, che ripresero a giocare tutti felici.

      La maestra sussurrò qualcosa all’orecchio di Lilli e le diede un altro foglio da leggere.

      “L’Unione Europea chiede una riduzione del debito, il governo vara un piano di rientro attraverso lo stop a nuove spese in deficit ed un aumento delle tasse”

      Matteo R. prese istruzioni dalla maestra e cominciò a togliere un mattoncino ciascuno a tutti ogni due minuti. La maestra, inoltre, continuava a ritirare i soldi degli interessi ed a consegnarli a Mario.

      Dopo un quarto d’ora ci fu già chi dovette vendere le sue statuine a Mario. Poi i disoccupati divennero quasi la metà della classe.

      La maestra sussurrò qualcosa all’orecchio di Lilli e le diede un altro foglio da leggere.

      “Il governo vara un piano di austerity e mantiene gli impegni con l’Unione Europea. Il debito pubblico non diminuisce nonostante gli sforzi. Le opposizioni: scontiamo le politiche cicala delle scorse legislature. L’Italia ha vissuto al di sopra delle sue possibilità”.

      I bimbi rimasero in attesa ma stavolta nessuno fece niente.

      “Non mi piace questo gioco” disse una bambina

      “Maestra, se il governo non si vuole indebitare perché allora non prende un po’ di mattoncini da chi è più ricco e ce li dà?”

      La ricercatrice Rosy suggerì la risposta alla maestra, che disse: “L’Unione Europea non è d’accordo con queste politiche assistenzialiste. Tu vuoi vivere a spese di chi è riuscito a fare soldi perché fa delle statuine più belle di te? Non è colpa loro se la loro produttività è più alta della tua.” disse indicando i bambini che avevano ancora delle statuine e dei mattoncini “E’ così che funziona il mondo.”

      Il bimbo ci rimase male.

      “Maestra, che cos’è la produttività?” disse una bambina
      “E’ il valore di ciò che produci in relazione a ciò di cui hai bisogno per produrlo. Ad esempio chi di voi riesce a produrre statuine più belle ed in meno tempo ha una produttività più alta e merita di guadagnare di più.”

      Un bimbo disse
      “Ma Mario che ha fatto per meritarsi tutte quelle statuine e quei mattoncini?”
      “Vi ha prestato i soldi” disse la maestra “Senza di quelli non potreste scambiarvi le statuine ed acquistare la plastilina”

      “Maestra, ma lui dove li ha presi i soldi?” chiese un bimbo
      Rosy scriveva freneticamente sul suo taccuino.
      “Ti ringrazio per la domanda… Ecco vedi… li crea lui i soldi... e poi ve li presta.”
      Un bimbo cominciò a riflettere
      “Ma se ne crea solo dieci ed io gliene devo restituire 11, come faccio?”
      “Chiedi un nuovo prestito!” rispose la maestra
      “E mi indebito sempre di più?” chiese il bambino
      “Sì, tesoro…”

      I bambini cominciarono a parlare tra loro in cerchio.
      Ogni tanto Giuseppe rimarcava ad alta voce: “E’ una truffa, è una truffa! Vi dico che è una truffa! La maestra e la signorina Rosy stanno facendo un esperimento.”
      Dopo un altro po’ di discussione i bambini dissero alla maestra: “Vogliamo giocare con altre regole! Ci servono un foglio di carta, una matita ed una gomma ciascuno. Anche per te maestra.”

      I bambini avevano escogitato questo: ognuno scriveva su di un pezzo di carta i soldi che aveva. Iniziavano tutti con 20. Poi ogni volta che scambiavano statuine o acquistavano plastilina cancellavano il numero vecchio e scrivevano quello nuovo. Anche la maestra scriveva su un pezzo di carta i soldi che le erano stati dati per la plastilina.
      Dopo un po’ un bimbo disse: “Ma non è che così finiamo i soldi perché la maestra non spende?”

      “Maestra!” disse una bimba “La compri la mia statuina?”
      Problema risolto.

      La signorina Rosy era molto soddisfatta. Uscì dalla classe e telefonò al suo capo, il signor Smith.

      “Tre ore! Ci hanno messo solo 3 ore! E’ incredibile”.
      “Si, notevole!” disse il signor Smith.
      “Non capisco come tutta quella gente adulta si sia fatta fregare in questo modo! E’ incredibile! Soprattutto dopo che abbiamo trovato quei post di Facebook che denunciavano l’accaduto. Ce n’era uno che raccontava proprio quello che è successo qui oggi. C’era la maestra, i bambini, io…”

      “Signorina Rosy sa benissimo che quei post sono un falso. Dopo la terza guerra mondiale e l’impulso elettromagnetico globale è andato tutto perduto. Si sono salvati solo i dati registrati sui Blu-Ray.”
      “No direttore, lei sa bene che bla bla bla…”

      Un caro saluto a tutti i bimbi europeisti che stanno giocando all’Unione Europea.

      Comment


      • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
        Chissà perché l'Italia è ferma dal 1997 circa.

        Sono successe tante cose quell'anno:

        1. All'avanzo primario si aggiunge il riaggancio del cambio fisso all'ECU dal quale l'Italia era uscita dopo lo sganciamento del 1992.

        2. È uscito il film Titanic.

        3. C'è stata una eclissi solare il 2 settembre.


        Dev'essere stata colpa sicuramente dell'eclissi!


        Questi cartelli sono la terza volta che li inserisco, altrimenti qualcuno che passa di qua potrebbe prederti sul serio...

        Tuuti possono rendersi conto dei benefici per l'Italia che l'ingresso nell'€ ha implicato in minor spesa per interessi sul debito pubblico e minore inflazione.








        Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

        Comment


        • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
          Questi cartelli sono la terza volta che li inserisco, altrimenti qualcuno che passa di qua potrebbe prederti sul serio...

          Tuuti possono rendersi conto dei benefici per l'Italia che l'ingresso nell'€ ha implicato in minor spesa per interessi sul debito pubblico e minore inflazione.








          È come dire che se prendi una malattia che è un po meno dolorosa (ma solo all'inizio) di quella di prima, allora va tutto bene.

          Ti svelo un segreto, se non l'hai ancora capito: se invece di entrare nell'Euro l'Italia avesse ripreso il controllo della Banca d'Italia, i tassi di interesse li avrebbe DECISI il Ministero del Tesoro, in funzione della convenienza economica. Avrebbe potuto anche azzerarlo del tutto, volendo.

          Vedi, tu presenti il fatto che il debito pubblico debba per forza esistere e che l'immissione di moneta sia per forza a debito.
          Che è come dire che una persona deve essere per forza malata, e quindi una malattia minore rispetto a una peggiore è qualcosa da festeggiare.


          Se un giorno uscirai dalla caverna di Platone fai un fischio.

          Comment


          • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
            È come dire che se prendi una malattia che è un po meno dolorosa (ma solo all'inizio) di quella di prima, allora va tutto bene.

            Ti svelo un segreto, se non l'hai ancora capito: se invece di entrare nell'Euro l'Italia avesse ripreso il controllo della Banca d'Italia, i tassi di interesse li avrebbe DECISI il Ministero del Tesoro, in funzione della convenienza economica. Avrebbe potuto anche azzerarlo del tutto, volendo.

            Vedi, tu presenti il fatto che il debito pubblico debba per forza esistere e che l'immissione di moneta sia per forza a debito.
            Che è come dire che una persona deve essere per forza malata, e quindi una malattia minore rispetto a una peggiore è qualcosa da festeggiare.


            Se un giorno uscirai dalla caverna di Platone fai un fischio.


            Matmat, Nomen omen, hai desertificato il forum a forza di str°nzate...


            Last edited by Martin; 02/02/2019, 16:09.
            Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

            Comment


            • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
              Questi cartelli sono la terza volta che li inserisco, altrimenti qualcuno che passa di qua potrebbe prederti sul serio...

              Tuuti possono rendersi conto dei benefici per l'Italia che l'ingresso nell'€ ha implicato in minor spesa per interessi sul debito pubblico e minore inflazione.








              È come dire che se prendi una malattia che è un po meno dolorosa (ma solo all'inizio) di quella di prima, allora va tutto bene.

              Ti svelo un segreto, se non l'hai ancora capito: se invece di entrare nell'Euro l'Italia avesse ripreso il controllo della Banca d'Italia, i tassi di interesse li avrebbe DECISI il Ministero del Tesoro, in funzione della convenienza economica. Avrebbe potuto anche azzerarlo del tutto, volendo.

              Vedi, tu presenti il fatto che il debito pubblico debba per forza esistere e che l'immissione di moneta sia per forza a debito.
              Che è come dire che una persona deve essere per forza malata, e quindi una malattia minore rispetto a una peggiore è qualcosa da festeggiare.


              Se un giorno uscirai dalla caverna di Platone fai un fischio.

              Comment




              • Romer is one of the 2018 economics laureates, the Royal Swedish Academy of Sciences stated that he had shown "how knowledge can function as a driver of long-term economic growth. . . . [Prior macroeconomic studies] had not modelled how economic decisions and market conditions determine the creation of new technologies. Paul Romer solved this problem by demonstrating how economic forces govern the willingness of firms to produce new ideas and innovations."

                After receiving the prize, Romer described how he started thinking about the relationship between growth and innovation: "The question that I first asked was, why was progress . . . speeding up over time? It arises because of this special characteristic of an idea, which is if [a million people try] to discover something, if any one person finds it, everybody can use the idea."



                Proverò indegnamente a riassumere il pensiero teorico riguardo alla Endogenous Growth theory di Paul Romer, cioè del primo economista che ha studiato in modo integrato il processo creativo tra l'economia delle idee e la crescita econmica all'interno di un quadro economico coerente. Così il premio Nobel a lui attribuito è un riconoscimento all'economia della conoscenza e, di conseguenza, al progresso tecnologico.

                Nel 1986, l'articolo "Increasing Returns and Long-run Growth" segnava da parte di Romer un approccio diverso nell'analisi e nell'interpretazone del motore della crescita economica rispetto al framework neo-classico. Un cambio di paradigma contraddistinto dalle seguenti carateristiche:
                - l'enfasi che la "conoscenza" è un fattore essenziale come fattore di produzione
                - la creazione della conoscenza è un prodotto dell'attività di ricerca e sviluppo (R&D) intrapresa da agenti privati; non è un sottoprodotto accidentale dell'accumulazione di capitale, ne una "manna dal cielo" come la Exogenous Growth theory di Solow
                - la conoscenza è per sua natura non-rival e solo in parte escludibile

                Secondo Romer la conoscenza non può essere completamente secretata e solo in parte internalizzata per profitto dal suo creatore. Perciò anche altri ne beneficeranno liberamente, questo processo di esternalità positiva va ad incremetare l'economia generale.
                In questo modo la conoscenza rafforza l'effetto spillovers generando rendimenti incrementali dovuti all'accumulazione di conoscenza; l'interazone a livello aggregato apre il sentiero alla costante crescita di lungo periodo, long-run growth.
                In altre parole, le nuove idee fanno innalzare la produttività di beni e servizi, le idee potenziano il Total Factor Productivity. Di solito quando cresce la produttività cresce il livello delle retribuzioni, cioè si innalza lo standard di vita. Ma ne riparliamo

                Nel 1990, in un altro articolo "Endogenuos Technological Change" Romer mse in evidenza una labilità della suo stesso lavoro: se la conoscenza si riversa liberamente nell'economia diventa difficile per chi ha investito nella ricerca innovativa di appropriarsi del giusto compenso. Così Romer dichiara che per evitare lo sfruttamento delle idee da parte di altri lo Stato deve proteggere i diritti dela proprietà intellettuale, vedi brevetti, in questo modo si favoriscono ulteriori investimeti in R&S.
                Inoltre, Romer sostiene che il governo deve sovvenzionare la formazione del capitale umano e la ricerca per incrementare la conoscenza, rimarcando quanto sia vitale la collaborazione fra istituzione pubblche ed imprese per promuovere la crescita economica basata sul progresso tecnologico.

                Last edited by Martin; 02/02/2019, 22:01.
                Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

                Comment


                • Allora… Allora… Pensiamoci bene…

                  Cottarelli e Marattin che risponderebbero se gli chiedessi:

                  "Ci sarebbe inflazione, a parità di spesa pubblica, se la moneta ottenuta col debito pubblico fosse improvvisamente esente da interessi così come dovrebbe essere se questo non fosse un mondo in mano ai potentati della finanza?"


                  Comment


                  • A proposito: la banca centrale tedesca, la Bundesbank, fa esattamente quello che faceva Bankitalia fino al 1981. Compra i titoli invenduti del debito pubblico tedesco, violando i trattati UE. Ipernflazione? No. 1,9%. Avvisate Marattin.

                    Comment


                    • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
                      È come dire che se prendi una malattia che è un po meno dolorosa (ma solo all'inizio) di quella di prima, allora va tutto bene.

                      Ti svelo un segreto, se non l'hai ancora capito: se invece di entrare nell'Euro l'Italia avesse ripreso il controllo della Banca d'Italia, i tassi di interesse li avrebbe DECISI il Ministero del Tesoro, in funzione della convenienza economica. Avrebbe potuto anche azzerarlo del tutto, volendo.

                      Vedi, tu presenti il fatto che il debito pubblico debba per forza esistere e che l'immissione di moneta sia per forza a debito.
                      Che è come dire che una persona deve essere per forza malata, e quindi una malattia minore rispetto a una peggiore è qualcosa da festeggiare.


                      Se un giorno uscirai dalla caverna di Platone fai un fischio.


                      La folle illusione di un falò da 250 miliardi di debito



                      "La narrazione (illusoria) sul ruolo della moneta e della banca centrale recita così: poiché la banca centrale è potenzialmente in grado di creare moneta in modo illimitato, ciò non porrebbe alcun limite alla sua capacità di acquisto di titoli. In estrema ipotesi, tutto il debito pubblico di un paese potrebbe essere acquistato e detenuto dalla banca centrale. Se, quindi, la banca centrale semplicemente bruciasse quei titoli, ciò non avrebbe alcuna conseguenza, perché le perdite potrebbero sempre essere ripianate stampando più moneta."


                      "L’illusione si scontra però contro due macigni logici. La moneta (circolante e riserve bancarie) costituisce una passività della banca centrale. Ripianare una perdita di 100 euro dal lato delle attività (il falò dei titoli) stampando moneta sarebbe equivalente a ripianare un minore attivo di bilancio incrementando le passività (invece di diminuirle). Non proprio una condotta da buon contabile. Anzi, una follia. Ma supponiamo pure di ignorare questa fondamentale legge di bilancio.

                      Supponiamo, per puro paradosso, che a fronte del falò di titoli di Stato, la banca centrale continuasse a stampare moneta. Esiste comunque un limite alla possibilità di stampare moneta e si chiama default della banca centrale. Il default di una banca centrale non corrisponde a sportelli che chiudono e persone che perdono il lavoro. Il default di una banca centrale è più sottile, ma non meno rilevante. E corrisponde al non onorare la promessa originale che ogni banca centrale sottoscrive nell’emettere un singolo euro di moneta: che se quell’euro compra una mela al momento dell’emissione, deve continuare quanto meno a comprare una mela anche domani e dopodomani. Quando il pubblico si rende conto che la promessa potrebbe non essere mantenuta, tende a liberarsi della moneta come una patata bollente.

                      Quando le masse monetarie in gioco sono grandi (e nel caso della monetizzazione del debito italiano staremmo parlando di volumi giganteschi), possiamo chiamarla iperinflazione, o svalutazione della moneta, o altro: di fatto, vorrebbe dire default della banca centrale. Il compito di una banca centrale ben funzionante, infatti, è prima di tutto quello di contenere il livello e la variabilità dell’inflazione, proprio per onorare la propria promessa di debitore che emette moneta."

                      Articolo
                      Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

                      Comment


                      • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
                        La folle illusione di un falò da 250 miliardi di debito



                        "La narrazione (illusoria) sul ruolo della moneta e della banca centrale recita così: poiché la banca centrale è potenzialmente in grado di creare moneta in modo illimitato, ciò non porrebbe alcun limite alla sua capacità di acquisto di titoli. In estrema ipotesi, tutto il debito pubblico di un paese potrebbe essere acquistato e detenuto dalla banca centrale. Se, quindi, la banca centrale semplicemente bruciasse quei titoli, ciò non avrebbe alcuna conseguenza, perché le perdite potrebbero sempre essere ripianate stampando più moneta."


                        "L’illusione si scontra però contro due macigni logici. La moneta (circolante e riserve bancarie) costituisce una passività della banca centrale. Ripianare una perdita di 100 euro dal lato delle attività (il falò dei titoli) stampando moneta sarebbe equivalente a ripianare un minore attivo di bilancio incrementando le passività (invece di diminuirle). Non proprio una condotta da buon contabile. Anzi, una follia. Ma supponiamo pure di ignorare questa fondamentale legge di bilancio.

                        Supponiamo, per puro paradosso, che a fronte del falò di titoli di Stato, la banca centrale continuasse a stampare moneta. Esiste comunque un limite alla possibilità di stampare moneta e si chiama default della banca centrale. Il default di una banca centrale non corrisponde a sportelli che chiudono e persone che perdono il lavoro. Il default di una banca centrale è più sottile, ma non meno rilevante. E corrisponde al non onorare la promessa originale che ogni banca centrale sottoscrive nell’emettere un singolo euro di moneta: che se quell’euro compra una mela al momento dell’emissione, deve continuare quanto meno a comprare una mela anche domani e dopodomani. Quando il pubblico si rende conto che la promessa potrebbe non essere mantenuta, tende a liberarsi della moneta come una patata bollente.

                        Quando le masse monetarie in gioco sono grandi (e nel caso della monetizzazione del debito italiano staremmo parlando di volumi giganteschi), possiamo chiamarla iperinflazione, o svalutazione della moneta, o altro: di fatto, vorrebbe dire default della banca centrale. Il compito di una banca centrale ben funzionante, infatti, è prima di tutto quello di contenere il livello e la variabilità dell’inflazione, proprio per onorare la propria promessa di debitore che emette moneta."

                        Articolo
                        Mamma che pansane!
                        È palpabile la parodia dell'incubo del contabile di cui parlava Keynes.

                        Chi ha scritto questa colossale minchiata si permette anche il lusso di dire che bisogna osservare le regole base del bilancio e si dimentica (o fa finta?) cosa succede quando un debito e un credito sono in mano alla stessa persona: si compensano!

                        La banca centrale ha al passivo la moneta creata e all'attivo i titoli di stato che ha comprato con quella moneta.

                        Lo Stato ha al passivo il debito verso la banca centrale e all'attivo la moneta ottenuta vendendo i titoli.

                        Se la BC è dello Stato, entrambi potrebbero cancellare entrambe le voci di bilancio.

                        Ma la BC potrebbe anche solo cancellare l'attivo (bruciando i titoli) senza cancellare il passivo (si, una BC può operare con patrimonio negativo, e sta scritto sul sito BCE).
                        In entrambi i casi non c'è bisogno di stampare altra moneta perché non c'è bisogno di ripianare nulla.

                        In Inghilterra il debito acquistato dalla BOE viene cancellato, perché non avrebbe senso considerarlo un debito, ma piuttosto è immissione di nuova moneta.

                        In Italia si potrebbe fare lo stesso, ma poi come si fa ad andare in TV e dire al terremotato che non possono dargli una casa perché c'è il debito pubblico troppo alto?

                        Comment


                        • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
                          Mamma che pansane!
                          È palpabile la parodia dell'incubo del contabile di cui parlava Keynes.

                          Chi ha scritto questa colossale minchiata si permette anche il lusso di dire che bisogna osservare le regole base del bilancio e si dimentica (o fa finta?) cosa succede quando un debito e un credito sono in mano alla stessa persona: si compensano!

                          La banca centrale ha al passivo la moneta creata e all'attivo i titoli di stato che ha comprato con quella moneta.

                          Lo Stato ha al passivo il debito verso la banca centrale e all'attivo la moneta ottenuta vendendo i titoli.

                          Se la BC è dello Stato, entrambi potrebbero cancellare entrambe le voci di bilancio.

                          Ma la BC potrebbe anche solo cancellare l'attivo (bruciando i titoli) senza cancellare il passivo (si, una BC può operare con patrimonio negativo, e sta scritto sul sito BCE).
                          In entrambi i casi non c'è bisogno di stampare altra moneta perché non c'è bisogno di ripianare nulla.

                          In Inghilterra il debito acquistato dalla BOE viene cancellato, perché non avrebbe senso considerarlo un debito, ma piuttosto è immissione di nuova moneta.

                          In Italia si potrebbe fare lo stesso, ma poi come si fa ad andare in TV e dire al terremotato che non possono dargli una casa perché c'è il debito pubblico troppo alto?


                          Questi sono degli Eroi della Patria all'opera, con discrezione, per finanziare il Reditto di cttadinanza...






                          Mat, smettila di diffondere fakenews sul debito pubblico in UK!!

                          La discussione è in calce all'articolo postato https://www.lavoce.info/archives/531...rdi-di-debito/






                          Gli inglesi il debito pubblico ce l'hanno tutto sul groppone, solo che loro partivano da una situazione pre-crisi 2007 nella quale il debito era il 40% del PIL, così hanno avuto più spazio di manovra.

                          Last edited by Martin; 04/02/2019, 10:24.
                          Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

                          Comment


                          • La task force di Di Maio impegnata segretamente per la riuscita del Reddito di cittadinanza da cui dipendono le sorti... di Di Maio stesso dopo il risultato delle Elezioni europee di maggio 2019!!

                            [IMG][/IMG]
                            Last edited by Martin; 04/02/2019, 11:06.
                            Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

                            Comment


                            • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
                              Questi sono degli Eroi della Patria all'opera, con discrezione, per finanziare il Reditto di cttadinanza...






                              Mat, smettila di diffondere fakenews sul debito pubblico in UK!!

                              La discussione è in calce all'articolo postato https://www.lavoce.info/archives/531...rdi-di-debito/






                              Gli inglesi il debito pubblico ce l'hanno tutto sul groppone, solo che loro partivano da una situazione pre-crisi 2007 nella quale il debito era il 40% del PIL, così hanno avuto più spazio di manovra.

                              1. La BOE effettivamente cancella il debito che acquista. Non ha senso per lo Stato restituire i soldi alla sua BC, perche questa potrebbe farci due cose: o li distrugge, determinando una riduzione della base monetaria, e non mi sembra molto salutare, oppure utilizza quei soldi per acquistare nuovi titoli, che è la stessa cosa che lasciare i titoli originali "non redimibili" con la differenza che in quest'ultimo modo il debito continua a essere segnato come "debito" e continua ad essere conteggiato.
                              Non che ci sia qualcosa di male in questo, per esempio il Giappone continua a conteggiarlo, ma in Giappone non c'è nessun cazzaro che ha messo un limite del 60% debito/PIL, che è un numero assolutamente inventato frutto solo della fantasia di colui che quel pomeriggio in cui venne scritto il trattato si è alzato e ha tirato a sorte il numero 60.

                              Visto che siamo dentro queste folli regole anti scientifiche e completamente inventate, cancellare il 40% del debito (quello in mano alla BCE) dal conteggio, ci permetterebbe di operare con più flessibilità.

                              Ma ripeto, poi come fai a dire in TV che l'italiano è brutto, cattivo, sporco, inutile, stronzo, corrotto, buono a nulla, marda, mafia, mandolino, se non hai più il numerino del debito pubblico da sfoggiare a bocca spalancata???


                              Codice:
                              2) Consolidare il debito pubblico detenuto da Banca d’Italia
                              
                              Il debito pubblico detenuto dalla Banca d’Italia può essere “consolidato”, cioè convertito in “debito irredimibile” , in modo che non debba mai più essere restituito il capitale. La rendita annua di questo debito irredimibile può anche essere “convertita” a rendita nulla, considerato che Bankitalia è una istituzione di diritto pubblico che svolge questa funzione in nome e per conto dello Stato.
                              
                              Comunque anche rimanessero gli interessi, sarebbe solo una partita di giro, visto che sarebbero corrisposti dallo Stato a Banca d’Italia e quindi concorrerebbero al suo utile, che verrebbe comunque alla fine girato allo Stato.
                              
                              In questo modo questa parte di debito pubblico, non pptrebbe più essere considerato tale perchè nel bilancio consolidato dello Stato dovrebbe essere cancellato come fa già oggi ad esempio lo Stato Inglese nel suo (questo fatto è spiegato chiaramente in questo articolo sul Bilancio Consolidato Inglese e sulla cancellazione del debito pubblico detenuto dalla Bank of England http://www.taxresearch.org.uk/Blog/2015/08/05/qe-does-cancel-government-debt-its-own-accounts-prove-the-point/).
                              
                              Questa soluzione è forse quella più “politically correct” perchè stabilizza il sistema attuale evitando la finzione del rimborso dei titoli in scadenza che costringe al loro continuo riacquisto sui mercati finanziari da parte della Banca d’Italia.
                              
                              3) Eliminazione dei Titoli di Stato detenuti da Banca d’Italia
                              
                              Come affermato dalla BCE nel documento n.169 dell’aprile 2016, dal titolo “Profit distribution and loss coverage rules for central banks“, nota n.7 a pagina 14, le Banche Centrali “sono protette contro l’insolvenza a causa della loro capacità di creare denaro e possono perciò operare con patrimonio netto negativo“.
                              
                              Con il Quantitative Easing quello che accade da un punto di vista contabile può essere sintetizzato in questo modo:
                              
                              la BCE crea denaro elettronico dal nulla nel suo passivo (riserve) e all’attivo segna un credito nei confronti della Banca d’Italia;
                              la Banca d’Italia segna un debito nei confronti della BCE nel suo passivo e segna le riserve della BCE nel suo attivo;
                              con le riserve nel suo attivo acquista Titoli di Stato sui mercati finanziari, che vengono iscritti all’attivo del suo bilancio al posto delle riserve.
                              Cosa succede se si decide di eliminare i Titoli di Stato senza rimborsarli ? Accade che sparisce la voce nell’attivo del bilancio della Banca d’Italia pur rimanendo la voce nel passivo, per cui si dice che la Banca d’Italia a quel punto “opera in regime di patrimonio netto negativo“.
                              
                              E’ una possibilità contemplata dalle norme e già accaduta ad alcune altre banche centrali al mondo, ma ritengo siano preferibili le soluzioni precedenti che mantengono il patrimonio netto a zero attraverso l’intervento dello Stato.
                              
                              http://www.vietatoparlare.it/cancellare-consolidare-o-sterilizzare-il-debito-pubblico-non-e-eresia/

                              Comment


                              • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
                                1. La BOE effettivamente cancella il debito che acquista. Non ha senso per lo Stato restituire i soldi alla sua BC, perche questa potrebbe farci due cose: o li distrugge, determinando una riduzione della base monetaria, e non mi sembra molto salutare, oppure utilizza quei soldi per acquistare nuovi titoli, che è la stessa cosa che lasciare i titoli originali "non redimibili" con la differenza che in quest'ultimo modo il debito continua a essere segnato come "debito" e continua ad essere conteggiato.
                                Non che ci sia qualcosa di male in questo, per esempio il Giappone continua a conteggiarlo, ma in Giappone non c'è nessun cazzaro che ha messo un limite del 60% debito/PIL, che è un numero assolutamente inventato frutto solo della fantasia di colui che quel pomeriggio in cui venne scritto il trattato si è alzato e ha tirato a sorte il numero 60.

                                Visto che siamo dentro queste folli regole anti scientifiche e completamente inventate, cancellare il 40% del debito (quello in mano alla BCE) dal conteggio, ci permetterebbe di operare con più flessibilità.

                                Ma ripeto, poi come fai a dire in TV che l'italiano è brutto, cattivo, sporco, inutile, stronzo, corrotto, buono a nulla, marda, mafia, mandolino, se non hai più il numerino del debito pubblico da sfoggiare a bocca spalancata???


                                Codice:
                                2) Consolidare il debito pubblico detenuto da Banca d’Italia
                                
                                Il debito pubblico detenuto dalla Banca d’Italia può essere “consolidato”, cioè convertito in “debito irredimibile” , in modo che non debba mai più essere restituito il capitale. La rendita annua di questo debito irredimibile può anche essere “convertita” a rendita nulla, considerato che Bankitalia è una istituzione di diritto pubblico che svolge questa funzione in nome e per conto dello Stato.
                                
                                Comunque anche rimanessero gli interessi, sarebbe solo una partita di giro, visto che sarebbero corrisposti dallo Stato a Banca d’Italia e quindi concorrerebbero al suo utile, che verrebbe comunque alla fine girato allo Stato.
                                
                                In questo modo questa parte di debito pubblico, non pptrebbe più essere considerato tale perchè nel bilancio consolidato dello Stato dovrebbe essere cancellato come fa già oggi ad esempio lo Stato Inglese nel suo (questo fatto è spiegato chiaramente in questo articolo sul Bilancio Consolidato Inglese e sulla cancellazione del debito pubblico detenuto dalla Bank of England http://www.taxresearch.org.uk/Blog/2015/08/05/qe-does-cancel-government-debt-its-own-accounts-prove-the-point/).
                                
                                Questa soluzione è forse quella più “politically correct” perchè stabilizza il sistema attuale evitando la finzione del rimborso dei titoli in scadenza che costringe al loro continuo riacquisto sui mercati finanziari da parte della Banca d’Italia.
                                
                                3) Eliminazione dei Titoli di Stato detenuti da Banca d’Italia
                                
                                Come affermato dalla BCE nel documento n.169 dell’aprile 2016, dal titolo “Profit distribution and loss coverage rules for central banks“, nota n.7 a pagina 14, le Banche Centrali “sono protette contro l’insolvenza a causa della loro capacità di creare denaro e possono perciò operare con patrimonio netto negativo“.
                                
                                Con il Quantitative Easing quello che accade da un punto di vista contabile può essere sintetizzato in questo modo:
                                
                                la BCE crea denaro elettronico dal nulla nel suo passivo (riserve) e all’attivo segna un credito nei confronti della Banca d’Italia;
                                la Banca d’Italia segna un debito nei confronti della BCE nel suo passivo e segna le riserve della BCE nel suo attivo;
                                con le riserve nel suo attivo acquista Titoli di Stato sui mercati finanziari, che vengono iscritti all’attivo del suo bilancio al posto delle riserve.
                                Cosa succede se si decide di eliminare i Titoli di Stato senza rimborsarli ? Accade che sparisce la voce nell’attivo del bilancio della Banca d’Italia pur rimanendo la voce nel passivo, per cui si dice che la Banca d’Italia a quel punto “opera in regime di patrimonio netto negativo“.
                                
                                E’ una possibilità contemplata dalle norme e già accaduta ad alcune altre banche centrali al mondo, ma ritengo siano preferibili le soluzioni precedenti che mantengono il patrimonio netto a zero attraverso l’intervento dello Stato.
                                
                                http://www.vietatoparlare.it/cancellare-consolidare-o-sterilizzare-il-debito-pubblico-non-e-eresia/


                                [IMG][/IMG]



                                Ecco come siamo andati a finire da quando qualcuno ha fatto uscire una bozza del Programma di governo parlando di cancellazione dl debito con la BCE (ma detenuto dalla Banca d'Italia) e uscita dall'€zona!!

                                L'Istat ha dichiarato che nei mesi di luglio, agosto e settembre 2018 l'Italia ha pagato 1,7 miliardi di € in più rispetto ai mesi precedenti nei quali lo spread era rimasto a livelli accettabili. Vediamo il consuntivo finale del 2018, benchè facilmente prevedibile: più di 3 mld buttati un fumo

                                Se continua così il 2019 sarà un anno tutt'altro che bellissimo... il rallentamento dell'economia europea condannerà l'Italia, che cresceva la metà degli altri Paesi, alla recessione strisciante. Il calo della produzione industriale è un fatto, di conseguenza sono diminuiti i contratti a tempo determinato, non sarei sorpreso che si registrasse un calo degli investimenti privati per l'ansia infusa da Di Maio e Salvini nei primi mesi del loro governo.

                                Ancor peggio, data la nulla crescita del PIL il nostro debito pubblico diverrà meno sostenibili; la campagna elettorale per l'elezione del Parlamento europee rinfocolerà ed esaspererà i toni dei sorvanisti euroscettici; rischio altissimo di ritrovarsi politicamente isolati per l'assenza o confusione totale di una linea in politica estera; abbiamo evitato la Procedura d'infrazione della Commissione europea, ma siamo rimasti "osservati speciali"; un governo giallo-verde dalle fibrilazione sempre accentuate; ... tutti elementi di cui terranno conto le agenzie di rating, le quali ci avevano già avvisati!!!!!


                                Vedi Mat, consolidare, inertizzare, cancellare, non-ridimere il debito pubblico finora sono solo chiacchiere teoriche, nelle quali si dilettano anche alcuni accademici , ma appena vai a toccare la moneta scatta il fuggi fuggi: gli investitori esteri scappano via, i cittadini portano i soldi all'estero, ...



                                Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

                                Comment

                                Working...
                                X