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Dropshipping offshore

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  • #16
    DROPSHIPPING OFFSHORE/ONSHORE

    Le argomentazioni di Amedeo del Medico, FabioG e Oliveira Marzio sono approfondite e denotano competenza specifica. Oltre ad essere chirissime e piacevoli da leggere.
    A me sembra però, che si propongano soluzioni il cui costo, sia di costituzione che di gestione sia elevato in rapporto al tipo di attività a cui è interessato Piccio.
    Mi sembrerebbe maggiormente snella e economica una struttura di questo tipo:
    -Costituzione società offshore con azioni al portatore.
    -costituzione di LTD in UK di cui la offshore detiene il 100%.
    -Eventualmente aprire in Italia una sede di rappresentanza della LTD in cui Piccio
    figura come rappresentante fiscale e agente senza rappresentanza.
    Piccio potrebbe in qualità di agente visitare i clienti Italiani.
    I clienti finali potrebbero effettuare i pagamenti alla LTD con tutti i sistemi possibili.
    Piccio potrebbe fatturare alla LTD le sue provvigioni sulle vendite su cui pagherebbe le
    tasse in Italia.
    i rapporti tra la soc. offshore e la LTD potrebbero essere regolati in modo che la maggior parte degli utili siano attribuiti alla offshore. Per esempio un contratto di agenzia per l'Italia o l'Europa in cui alla LTD è riservata una percentuale del 10-15% delle vendite. Del resto avendo in pratica un unico proprietario i rapporti tra le due società sono semplici.
    Il fornitore asiatico puo' stipulare un accordo per la vendita in Italia con la offshore.
    Piccio pagherà le tasse in Italia per le provvigioni ( 5% ? ) fatturate alla LTD.
    La LTD pagherà le tasse in UK relative all'utile realizzato, 10-15% delle vendite meno i costi.
    La soc. offshore, non realizzando attività nel paese di costituzione non pagherà le tasse sul 85-90% dell'utile realizzato, a seconda del paese pagherà una tassa di concessione annuale, naturalmente ci saranno dei costi di gestione ma sono limitati.
    Il costo di start up non dovrebbe superare i 2.000 euro.
    Naturalmente dovranno essere accesi minimo 3 conti correnti, uno per la offshore uno per la LTD uno per Piccio.
    Un saluto a tutti.

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    • #17
      Amedeo - la struttura proposta è assolutamente semplificata: in nessun modo possiamo, ne io, te o altri fare della consulenza qui sul forum visto che mancano informazioni le più elementari che non mi sognerei mai di chiedere a Piccio in questa sede.

      Per esempio, è vero che il trust sembra essere a favore del solo Piccio, ma se non si conosce quali sono i suoi bisogni patrimoniali, familiari e le sue esigenze (è sposato, ha figli, parenti... vuole anche fare dell'estate planning e via discorrendo...). La scelta delle BVI è poi quasi casuale, per le medesime ragioni. È difficile scegliere la legge e la forma più appropriata alla situazione se... non si conosce la situazione!

      Su questo - Amedeo - mi sembri d'accorco visto che ti ho visto criticare (a ragione, sono perfettamente d'accordo con te) l'uso di contratti e/o statuti "standard".

      Una nota solo sul rapporto Piccio-Ltd-Offshore: non si tratta di un rapporto di agenzia (struttura criticata da diverse agenzie delle entrate). La caratterizzazione contrattuale dei servizi resi da Piccio alla Ltd e da questa alla società di trading sarebbe diversa, come sarebbe diversa la base per determinate i compensi. È vero, si corre il rischio di lasciare troppo utile alla UK (o troppo poco), ma proprio questo rischio d'impresa da contenuto economico alla società stessa: una società che gira il x% dell'utile a un mandante è meno credibile (anche se utilizatissima).

      Per semplificare la semplificazione, la LTD agirebbe come outsourcing di evasione ordini, customer care, agente amministrativo: tutte funzioni di tipo non decisionale. Il rapporto fra Ltd e Piccio sarebbe simile a quello fra un co.co.co. e la società che lo "assume" (stando attenti a non far caratterizzare il rapporto come di lavoro).

      Ma detto questo (e si potrebbe aggiungere altro), credo tutte le soluzione proposte (compresa quella relativa al forfettone della Finanziaria 2008: non si deve per forza operare offshore per ottenere legittimamente un risparmio fiscale) siano in linea di massima valide e che ci siano gli elementi necessari affinchè Piccio scelga cosa voglia fare e, quindi, si rivolga ad uno o più consulenti (commercialisti, avvocati e/o equivalenti stranieri). Anche se una consulenza ha un prezzo (e cito traducendo liberamente quanto letto su un opuscolo di Company House), quanto costa l'ignoranza?

      Un saluto di nuovo a tutti.

      FabioG
      "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
      obbliga a lasciare il resto
      " - Morgan Stanley

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      • #18
        Buonasera a tutti!
        Ora, credo, ti rimanga solo da fare due cose:
        1)scegliere
        2)partire
        E' vero, e lo devo anche a tutte le vostre preziosissime informazioni.

        Lo schema Ltd+offshore(+trust) nelle sue varianti una più interessante dell'altra mi piace, si adatta molto bene alle mie esigenze anche di immagine.
        Mi sono spaccato la testa ad analizzare l'ultimo schema proposto da Amedeo e lo trovo raffinatissimo. Mi piace soprattutto il poter mantenere la UK ltd separata dalla trading co. Mi piacciono anche le auto inglesi: Dax, Catheram, Lotus...è un pò di tempo che parlo di importarne una, magari è la volta buona!
        Tra l'altro questo schema mi permetterebbe a nome della trading co. anche di fare magazzino in un paese offshore adiacente EU (e. Isole del canale) dove stockare merce di basso valore unitario acquistata wholesale dai supplier risparmiando così enormemente sulla spedizione, per poi rivenderla retail in esenzione di dazio doganale, con spese per le spedizioni finali molto minori! Volendo fare due conti,se un prodotto-tipo 200-500g, 20$, mi costa di spedizione unitaria dall'asia 30$ (tot.50$), per 100 prodotti la spedizione è i.e. 1000$ e anzichè 20$ mi costano 15$ l'uno (tot.2500$, 25$/item), ho un risparmio del 50%! Posto che la spedizione dal magazino della trading co. mi costa 10$, ho un costo finale di 35$ contro 50$, circa il 30%! Non male.... Certo poi ci sono i costi di magazzino, l'invenduto,... ma se in futuro i volumi di vendita lo permetteranno, è un'opportunità unica! Non vedo un assetto più competitivo di questo!
        Penso oltretutto finalmente di aver anche inquadrato la funzione del trust e la figura del protector, nonchè l'holding di una società, concetti di cui non avevo conoscenza adeguata per tenerne conto nella mia prima pianificazione.
        Mi rendo conto di come sia complesso strutturare realtà di questo tipo, anche in un caso di commercio banale come il mio, e fondamentale l'appoggio di studi fiduciari competenti.
        E dire che io volevo acquistare una società panamense a 1000 euro...

        La soluzione proposta da LRservices, correggetemi se sbaglio, mi sembra in pratica l'esposizione professionale della mia idea da profano di risparmiare sui costi con una società offshore con azioni al portatore in luogo del trust, che aveva ricevuto critiche per conseguenze di possibile indeducibilità dei costi.

        Comunque, sono pienamente daccordo con FabioG che mi consiglia di rivolgermi direttamente ad un consulente in sede privata per discutere dei dettagli. Vorrei evitare in un forum pubblico di fornire ulteriori dettagli della mia situazione, per cui credo proprio che non potrei chiedervi di meglio. Mi porterò dietro tutti i vostri schemi quando mi rivolgerò ad una fiduciaria!

        Inoltre, dalle ultime informazioni che ho reperito sono davvero molto propenso a tentare l'apertura di una ditta individuale italiana in regime di forfettino, magari usufruendo di finanziamenti alle nuove imprese e agevolazioni per l'inps, per poi spostare tutta la struttura in uno di questi schemi entro il terzo anno di attività (nel quale decadono i privilegi del forfettino).
        Questo per i costi di avviamento praticamente nulli e una tassazione nel primo anno oggettivamente sostenibile.
        Devo ammettere che, ironicamente ovvio, per un anti-istituzionalista come me che sogna la fuga all'estero e le spiagge assolate di Panama, dover constatare che pagare le tasse in Italia è comunque l'alternativa più economica non è per niente facile!
        Cercherò di tenere duro,ricordando che c'è solo da resistere un paio d'anni prima di scappare in Inghilterra!!!

        Ieri e oggi per iniziare mi sono recato all'agenzia delle entrate e alla camera di commercio che mi hanno confermato le agevolazioni di cui al post precedente.
        Ho appuntamento con il mio commercialista per lunedì per avere un quadro completo.
        Continuerò a postare su questo tread, sperando che tutto questo possa essere d'aiuto a chiunque si trovi nella mia situazione.

        I migliori saluti,
        Piccio

        P.S. Intendo palese che questo tread ha unico scopo lo scambio di idee e informazioni che non può sostituirsi ad una consulenza finanziaria nè venire considerato tale. Quello che deciderò di fare in futuro a riguardo degli argomenti trattati sarà a mia completa discrezione e non potrò ritenere nessuno degli utenti intervenuti responsabile in alcun modo di ciò.

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        • #19
          ciao piccio ti elencherò una possibile soluzione hai tuoi dubbi/problemi

          step 1 : sito con hosting offshore ( buoni i panamensi ) con annesso merchand.account.. il merch.account non è nientaltro una parte del sito dove i clienti possono fare gli acquisti inserendo la loro carta prepagata/credito/paypal/postepay/insomma quasi qualsiasi circuti visa/maestro ecc...

          step 2 : un conto bancario offshore , non importa se troppo esotico o meno , i tuoi cienti non visualizzeranno mai la locazione della tua banca ma solo il nome della tua possibile società quando ti faranno l'accredito

          step 3 : servizi che offrono merchand account sono anche appunto il comodissimo paypal oppure ce ne sono altri in giro sul web , ma la soluzione migliore è affidarsi ad uno di quei siti del tipo www.pianificazionefiscale.com che ti costruiscono anche tutto il sito e rendono di fatto completamente anonima ogni sua parte

          e ora il problema qual'e' ??? tasse ecc.. dimenticale , tu sei offshore e non spedisci nemmeno dall'italia , manterrai semplicemente le comunicazioni e ordini attraverso internet da una casella postale o quello che vuoi... il tuo conto corrente offshore sarà intestato ad una società anonima panamense e le tasse che dovrai pagare saranno molto basse ; le possibilità di risalire a te piccolo commerciante del web divenuto di fatto anonimo e offshore sono praticamente nulle , primo xkè essendo la tua attività legale , nel senso che offri un prodotto legale , non c'e' motivo di aprire indagini , e metti caso che per assurdo si voglia aprire un indagine sul tuo conto e sul tuo sito , le banche offshore sono praticamente un muro impenetrabile ( fatta eccezione per reati di droga o cmq perseguibili penalmente a livello mondiale )

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          • #20
            ciao
            mi permetto di intromettermi poiche' vdo che in questo forum ci sono persone molto competenti e perche' mi trovo nella stessa situazione dell'autore del post ovvero la creazione di un'azienda che lavori in dropshipping con la differenza che io andro' a seguire il tutto da un paese che non e' l'italia....

            mi spiego meglio

            gia vendo in dropshipping per conto di aziende italiane che estere, l'attivita' di vendita on line e' uno dei due rami di attivita' della mia societa' che ho in italia, e' una srl, che pero' voglio trasformare interamente in azienda che si occupa di vendite on line e dropshipping. Per una serie di motivi la struttura attuale e' diventata poco flessibile e molto pesante in termini di costi fissi e quindi necessita di rimodulazione.

            Essendo io attivo da anni nelle vendite on line avendo accumulato referenze nel settore ed esperienze, operando anche per ditte estere, vendendo gia' in tutto il mondo, vorrei chiudere la srl ed aprire una ditta in uk che a sua volta sia controllata da una offshore (panama? trust isole del canale?)

            differenza fondamentale con il caso dell'autore e' che io per motivi personali andro' prossimamente a vivere all'estero (fuori dall'europa) ed probabilmente mi iscrivero' negli elenchi degli italiani residenti all'estero, mi chiedo questo e' sufficiente per evitare il rischio di sospetta estervestizione? Esterovestizione che non c'e' tra l'altro poiche' con il dropshipping gia' opero a livello mondiale...

            ringrazio da subito tutti quelli che interverrano

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            • #21
              esterovestizione o no?

              Premetto che la domanda che poni merita un'attenta valutazione,
              inizio con il farti i complimenti e gli auguri.. perchè incerni un po' il mito per chi bazzica nel forum e spesso dice o pensa "come vorrei andare via dall'Italia!!" e tu che te ne vai meriti un forte applauso da tutti noi.
              L'esterovestizione è secondo me uno di quelle classiche invenzioni italiche che mirano spudoratamente a rompere le scatole... nel senso che in Italia son capaci di accusarti di esterovestizione anche se stai attento a tutto, perchè il loro scopo è di rompere sperando che uno, se non altro, patteggi!
              Consideriamo però anche che il vento politico sembra voltare direzione in Italia e forse, dico forse, potrebbero allargarsi un po' le maglie visto che chi comanderà forse sarà più esterovestito di chi c'era ora.. che era più draculavestito!
              ma queste sono considerazioni e non vogliono essere POLITICHE ma constatazioni di fatto.
              Tecnicamente credo, ma sicuramente ci sarà qualcuno in grado di approfondire il concetto, che per l'esterovestizione sia necessaria una organizzazione sul territorio italiano che mi sembra di capire che tu non avrai più.
              Da un'analisi superficiale ti direi.. dovresti essere a posto...
              Ma visto come funziona l'Italia non mi sento di escludere che inventino una esterovestizione al quadrato, cioè che vadano a tassare chi risiede all'estero davvero!
              Originariamente Scritto da clipper Visualizza Messaggio
              ciao
              mi permetto di intromettermi poiche' vdo che in questo forum ci sono persone molto competenti e perche' mi trovo nella stessa situazione dell'autore del post ovvero la creazione di un'azienda che lavori in dropshipping con la differenza che io andro' a seguire il tutto da un paese che non e' l'italia....

              mi spiego meglio

              gia vendo in dropshipping per conto di aziende italiane che estere, l'attivita' di vendita on line e' uno dei due rami di attivita' della mia societa' che ho in italia, e' una srl, che pero' voglio trasformare interamente in azienda che si occupa di vendite on line e dropshipping. Per una serie di motivi la struttura attuale e' diventata poco flessibile e molto pesante in termini di costi fissi e quindi necessita di rimodulazione.

              Essendo io attivo da anni nelle vendite on line avendo accumulato referenze nel settore ed esperienze, operando anche per ditte estere, vendendo gia' in tutto il mondo, vorrei chiudere la srl ed aprire una ditta in uk che a sua volta sia controllata da una offshore (panama? trust isole del canale?)

              differenza fondamentale con il caso dell'autore e' che io per motivi personali andro' prossimamente a vivere all'estero (fuori dall'europa) ed probabilmente mi iscrivero' negli elenchi degli italiani residenti all'estero, mi chiedo questo e' sufficiente per evitare il rischio di sospetta estervestizione? Esterovestizione che non c'e' tra l'altro poiche' con il dropshipping gia' opero a livello mondiale...

              ringrazio da subito tutti quelli che interverrano

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              • #22
                soluzione piu pratica

                trsferisciti all estero e fai tutto offshoe e piu pratico e meno costoso ti suggerisco panama se guardi il sito di caporaso ha tutte le soluzioni anche a poco prezzo

                saluit

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                • #23
                  ciao a tutti e grazie delle risposte

                  grazie anhe dei complimenti ma penso che non sto tentando di fare nulla di cosi esagerato... sono della filosofia che se un qualcosa non piace o si fa qualcosa di attivo per cambiarlo o lo si accetta senza lamentele... al momento a me l'italia non piace, per ovvi motivi che tutti potete immaginare...

                  per ilr esto sto cercando di realizzare il mio sogno ovvero fare il lavoro che mi piace fare nel posto che mi piace

                  ci ho messo qualche anno a trovare il lavoro che realmente mi piace ed altrettanto a trovare ilposto che mi piace ed ormai e' solo questione di tempo (devo sistemare delle cose qui in italia prima di prendere il volo)

                  il paese dove voglio trasferirmi non e' panama ma da tutt'altra parte, conosco il sito di caporaso e lo trovo interessante... per il resto ci sto ancora lavorando.... molte info devo dire le ho trovate comunque su questo forum....

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