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ed ora cari miei facciamo un po di politica VOTA SI O VOTA NO

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  • Originariamente Scritto da anacleto Visualizza Messaggio
    Hai ragione, sicuramente gli istituti svizzeri si saranno sbagliati... :-))))))
    Qualcuno porta qualche decina di K in Svizzera. Allo stesso tempo arriva qualche miliardo estero nelle anche italiane.
    Risultato netto: positivo per l'Italia.
    Ma c'è la fugaaa...

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    • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
      Qualcuno porta qualche decina di K in Svizzera. Allo stesso tempo arriva qualche miliardo estero nelle anche italiane.
      Risultato netto: positivo per l'Italia.
      Ma c'è la fugaaa...
      Non so, io sta fuga non l'ho nemmeno nominata... avete fatto tutto tu e Atelier... io ho riportato una notizia svizzera che riguardava i capitali in svizzera e nulla di più... pero ora , forse, mi rendo conto di cosa intendono quando parlano di fuga di cervelli dall'Italia... :-)))))

      https://www.godominicanrepublic.com/it_IT/
      https://www.livio.com

      P.S. a chi mi scrive in PVT: la mia attività si svolge solo in RD, concediamo finanziamenti/prestiti esclusivamente ai residesidenti o a chi possiede garanzie sull'isola… :-)))

      .

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      • Originariamente Scritto da anacleto Visualizza Messaggio
        Non so, io sta fuga non l'ho nemmeno nominata... avete fatto tutto tu e Atelier... io ho riportato una notizia svizzera che riguardava i capitali in svizzera e nulla di più... pero ora , forse, mi rendo conto di cosa intendono quando parlano di fuga di cervelli dall'Italia... :-)))))
        Ah scusami, probabilmente volevi intendere che più italiani del solito sono andati un weekend in vacanza in Ticino e hanno speso facendo shopping e poi gli esercenti hanno depositato nelle banche "i soldi dell'Italia".

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        • Ecco, proprio di questo parlavo nel post precedente... esattamente di questo... :-)))))

          https://www.godominicanrepublic.com/it_IT/
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          P.S. a chi mi scrive in PVT: la mia attività si svolge solo in RD, concediamo finanziamenti/prestiti esclusivamente ai residesidenti o a chi possiede garanzie sull'isola… :-)))

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          • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
            Ah scusami, probabilmente volevi intendere che più italiani del solito sono andati un weekend in vacanza in Ticino e hanno speso facendo shopping e poi gli esercenti hanno depositato nelle banche "i soldi dell'Italia".
            Al massimo sono gli svizzeri che scendono in italia a fare shopping, talvolta pagando in franchi approfittando del tax-free. Ma di italiani che vanno a fare shopping in Svizzera... o non avete idea dei prezzi del Cantone rosso-blu o non so io :-)
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            • Originariamente Scritto da macgyver Visualizza Messaggio
              Al massimo sono gli svizzeri che scendono in italia a fare shopping, talvolta pagando in franchi approfittando del tax-free. Ma di italiani che vanno a fare shopping in Svizzera... o non avete idea dei prezzi del Cantone rosso-blu o non so io :-)
              Forse intendevano i soldi di cioccolato... dai fans della liretta mi aspetto di tutto...:-))))

              https://www.godominicanrepublic.com/it_IT/
              https://www.livio.com

              P.S. a chi mi scrive in PVT: la mia attività si svolge solo in RD, concediamo finanziamenti/prestiti esclusivamente ai residesidenti o a chi possiede garanzie sull'isola… :-)))

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              • Negli ultimi tre anni (2015-2017) il valore aggiunto della industria manifatturiera italiana è sempre regolarmente aumentato di più del valore aggiunto delle manifatture francese e britannica e in due anni su tre (il 2015 e il 2017) anche di più di quello della manifattura tedesca.

                Nel 2017 i dati sono stati i seguenti: Italia +3,8%, Germania +2,7%, Regno Unito +2,3%, Francia +1,7%.
                Ma ovviamente, secondo sedicenti esperti, se smettessimo di pagare decine e decine di interessi all'anno a grossi creditori e finanziassimo i nostri investimenti con moneta nazionale (il cui valore sarebbe, inoltre, non appesantito dall'export Tedesco come l'Euro e quindi ci renderebbe ancora più competitivi) faremmo "la fine del Venezuela", che non produce che petrolio. Boh. Un giorno qualcuno mi spiegherà il nesso logico.

                Intanto la Bce ha fatto sapere che non opererà MAI acquisti nel mercato primario dei titoli per placare appositamente lo spread, come richiede Savona, e si dice che se il governo non modificherà la manovra l'Italia sarà esclusa pure dai nuovi programmi di alleggerimenti della Banca Centrale successivi al QE.

                In tal caso, il governo dovrà PER FORZA aver preparato qualcosa per l'uscITA. Con personalità intellettuali convintamente no-Euro in entrambi i rami dell'esecutivo è impossibile che non lo abbia fatto. E io non vedo l'ora di scoprire cosa..

                Domenico Cortese - Filosofiadeldebito.it

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                • Un confronto gli altri paesi europei, zona euro e non, per rendersi conto di quaonto siamo messi male, anzi malissimo...

                  Peggio di noi solo l'Ungheria e la Grecia che stranamente manca.

                  Possibile che l'Italia debba pagare un interessi sui BTP decennali un interesse 10 volte quello della Germania, 5 quello della Francia, il doppio della Spagna... e tutto ciò in buona parte solo per le "chiacchiere" in libertà di chi ha responsabilità di governo?!?!





                  Dati in tempo reale su rendimento titoli di stato europei (Germania, Francia, Olanda ecc. ) e relativi tassi di interesse.

                  Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                  • Quest'oggi la trasmissioni condotta da Myrta Merlino ha affrontato un passaggio della manovra finanziaria del governo sul suo impatto sulle banche. Si sa dai saldi del DEF finora noti che è prevista una stretta fiscale di circa 4 milardi nei confronti di banche ed assicurazioni: 3,3 verso gli istituti bancari e circa 900 verso le compagie assicurative.
                    Inoltre, per le banche verrebbe rinviata al 2026 la possibilità di dedurre il 10% di svalutazioni e perdite sui crediti ai fini di Ires e Irap; gli interessi passivi deducibili saranno pari all’86% del totale e non più il 100%.



                    Ghisoni, uno dei pochi banchieri che ci mette la faccia, non fa mistero che se aumenta la pressione fiscale sulle imprese bancarie queste per fare utili devono aumentare i costi a discapito della loro clientela [cioè di noi tutti]. Non si sfugge!
                    Infatti, poco prima era andato in onda un servizio birichino dell'Aria che tira, i suoi inviati provvisti di telecamera nascosta erano andati a fare un sondaggio presso le varie fiili bancarie scoprendo come vengono imboscati i vari costicini per rifarsi sui correntisti.

                    Il Pres.Ghisoni dice poi una cosa importante, che con la crescita dello spread è diventato più difficile per le banche finanziarsi a loro volta, per esempio emettendo obbligazioni.
                    Questo ravviva il tema dello "spiazzamento degli investimeti" dal rischioso settore privato alla facile rendita dei titoli pubblci!!!
                    Se il risparmiatore si adagia sugli interessi elevati pagati dallo stato che si incassano così tranqullamente, si perde la linfa vitale diretta verso le oppurtunità offerte da sistema imprenditoriale privato.









                    Rosario Dimito per “il Messaggero”   PIAZZA AFFARI Sale l' impatto negativo sulle banche del nuovo corso della politica: dal 5 marzo a ieri gli istituti quotati in Borsa hanno bruciato 39,6 miliardi di valore, mentre a parte va contabilizzato il deprezzamento per 2


                    Da metà maggio le sei principali banche europee hanno perso mediamente il 22% circa di valore contro una media del 35% degli istituti italiani.

                    La migliore del sistema bancario italiano, Banca Intesa, dalle ultime elezioni, ha perso il 35,9% di valore: oggi capitalizza 33,2 miliardi contro 47 miliardi!!!

                    Da metà maggio Mps (-57,2%), Banca Ifis (-56,6%), Carige (-46,5%), Banco Bpm (-45,6%), Ubi (-38,5%), Unicredit (-35,9%), ...



                    Questo Governo sta danneggiando le banche su tutti i fronti: l'aumento dello spread per le incaute dichiarazioni ha abbassato ilvalore dei titoli pubblci che detengono, compromettendo il loro CTier1, Common Equity Tier 1 ratio,un altro parametro che stiamo imparando a conoscere; aumentando la pressione fiscale che vuol dire meno profitti, se non si reiscono a ricaricare sui clienti.
                    L'andamento dei titoli bancari nostrani in borsa è lo specchio di quanto sopra: banche con lapreoccupazione di dover ricapitalizzare in caso si va sotto l'inidice di solidità CTier1 stabilito dalla BCE, minimo 8%, per via dei BOT/BTP che svalutati che hanno in pancia e prospettiva di minori guadagni per l'aumento della pressione fiscale.

                    Entrambi questi fattori influiscono sulla quantità ed il costo del credito.
                    Last edited by Martin; 27/10/2018, 13:09. Motivo: correzione
                    Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                    • Originariamente Scritto da Martin Visualizza Messaggio
                      Un confronto gli altri paesi europei, zona euro e non, per rendersi conto di quaonto siamo messi male, anzi malissimo...

                      Peggio di noi solo l'Ungheria e la Grecia che stranamente manca.

                      Possibile che l'Italia debba pagare un interessi sui BTP decennali un interesse 10 volte quello della Germania, 5 quello della Francia, il doppio della Spagna... e tutto ciò in buona parte solo per le "chiacchiere" in libertà di chi ha responsabilità di governo?!?!





                      Dati in tempo reale su rendimento titoli di stato europei (Germania, Francia, Olanda ecc. ) e relativi tassi di interesse.

                      I fondamentali macroeconomici dell'Italia sono invidiabili. Gli interessi sui BTP sono frutto della mancanza di una BC degna di questo appellativo.
                      Lo spread si dilata in entrambe le direzioni: perché si alzano i tassi dell'Italia, ma anche perché scendono quelli della Germania. È fisiologico, se l'umore dei mercati porta a disinvestire in Italia, i flussi di euro devono finire da qualche altra parte, e finiscono in Germania perché i titoli tedeschi sono finiti per essere bene rifugio dei capitali in €. Circolo vizioso che abbassa i tassi tedeschi (e questa cosa aumenta lo spread anche se i tassi dell'Italia stessero fermi), ma non perché la Germania abbia fatto qualcosa di virtuoso in più, ma per semplice meccanica economica.
                      Così come il prezzo dell'oro che si alza, non è certo perché è diventato più lucente.

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                      • Originariamente Scritto da matmat Visualizza Messaggio
                        I fondamentali macroeconomici dell'Italia sono invidiabili. Gli interessi sui BTP sono frutto della mancanza di una BC degna di questo appellativo.
                        Lo spread si dilata in entrambe le direzioni: perché si alzano i tassi dell'Italia, ma anche perché scendono quelli della Germania. È fisiologico, se l'umore dei mercati porta a disinvestire in Italia, i flussi di euro devono finire da qualche altra parte, e finiscono in Germania perché i titoli tedeschi sono finiti per essere bene rifugio dei capitali in €. Circolo vizioso che abbassa i tassi tedeschi (e questa cosa aumenta lo spread anche se i tassi dell'Italia stessero fermi), ma non perché la Germania abbia fatto qualcosa di virtuoso in più, ma per semplice meccanica economica.
                        Così come il prezzo dell'oro che si alza, non è certo perché è diventato più lucente.

                        Fisiologico un paio di OO, direi piuttosto stronzologico... perchè dovuto ai sovranisti ed anti-euro per cui tifi che provocano instabilità in Europa/Euro e insicurezza sui mercati finanziari!


                        La dichiarazione del VPremier Di Maio "Il governatore Draghi sa che il problema dello spread non è legato alla manovra ma alla paura dei mercati che il paese possa uscire dall'Euro." è solita melina retorica che evidenzia l'incapacità di risolvere i problemi internamente scaricandoli sugli altri, ed in particolare sull'Europa:
                        - il M5S proponeva fino ad avanti-ieri il referendum consultivo per l'uscita dell'Italia dall'Euro
                        - la Lega era platealmente anti-Euro
                        - insieme sono andati a riesumare Savona portando al governo chi aveva elaborato il "piano B"
                        - nei fatti la coalizione di governo col DEF a sforato i parametri del Fiscal compact andando allo scontro scontro con la Commissione europea senza precedenti


                        Quel genio di Savona, quanto caro ci sta costando!,: "Alla Bce - ha dichiarato - dovrebbe spettare il compito di indicare soluzioni per evitare la crisi sistema bancario ed eventualmente intervenire. Se lo spread si innalza e nessuno interviene per calmierarlo, ed è un tipico compito delle banche centrali europee, inevitabilmente la caduta del valore dei titoli mette in difficoltà le banche. Se le responsabilità della stabilità del sistema bancario passano nelle mani della Banca centrale europea, dovrebbe essere la Bce a intervenire per evitare che il sistema bancario entri in crisi".

                        Lo spread dell'Italia l'ha fatto innalzare la poliica italiana solo con le chiacchiere, come diretto effetto collaterale si è indebolito lo stato patrimoniale delle banche italiche che detengono i titoli del nostro debito pubblico, ... cioè, chi è vittima del suo mal, pianga se stesso... lasci in pace la BCE








                        1 – MANOVRA, DI MAIO: DRAGHI AVVELENA IL CLIMA Estratto dell'articolo di Nicola Barone per www.ilsole24ore.com   DI MAIO STEWARD BIBITARO «Siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il
                        Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                        • http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/mattarella-draghi-putin-trump-quirinale-non-gradisce-affatto-186440.htm

                          Ecco perché, si fa notare, nessuno crede più alle smentite di rito di Premier e Vicepremier e lo spread continua a salire scommettendo e rilanciando l'ormai famoso Piano B: "Se vuoi restare in Europa non te ne vai a Mosca a cercare sponde e a tentare di stringere accordi per farti comprare i Titoli di Stato" spiegano esterrefatti ambienti di altissimo livello istituzionale. Insomma, ci sarebbe troppa distanza tra le parole e i fatti.


                          Questa storia che andiamo in giro a fare la questua col capello in mano
                          fra Trump e Putin è a dir poco indecorosa!

                          Ci siamo ridotti a questo figure imbarazzanti perchè i due dioscuri sta portando avanti un DEF che ricevuto bocciature senza appello prima ancora dai centri studi della società civile che dalle Autority indipendenti istituzionali.
                          Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                          • "Paolo Savona, in un'intervista a SkyTG24 che vale la pena ascoltare per intero, solleva un punto importante che di solito, nell'isteria sullo spread, viene trascurato.

                            L'aumento dello spread non comporta per il governo alcun costo aggiuntivo del debito pubblico già collocato: se il governo doveva 100 a scadenza quando lo spread era basso, deve ancora 100 quando lo spread è alto. L'aumento della spesa per interessi riguarda i titoli di nuova collocazione e il che concede al governo un buon margine di attesa prima che le ricadute sulla spesa pubblica diventino pesanti, e nell'attesa molte cose possono succedere (o essere fatte succedere).

                            Chi invece si trova fin da subito in difficoltà, in conseguenza degli aumenti dello spread, è il sistema bancario italiano (e qualunque altra istituzione bancaria che abbia al suo attivo i Btp), poiché la caduta del valore dei Btp comporta uno squilibrio fra attivi e passivi nel patrimonio finanziario delle banche, cioè un problema di potenziale instabilità del sistema bancario italiano (e quindi europeo).

                            L'autorità responsabile della stabilità del sistema bancario dovrebbe essere la BCE, non il governo italiano, e nemmeno la Banca d'Italia. La BCE non ha il mandato di garantire l'acquisto dei titoli del debito pubblico, ma quello di garantire la stabilità del sistema bancario e dei pagamenti ce l'ha eccome!

                            Come ha dichiarato Savona nell'intervista: "non possiamo avere un'istituzione che avoca a sé i poteri di controllo delle banche, avoca a sé i poteri monetari e non svolge quelle funzioni tipiche che una banca centrale, compresa la Banca d'Italia, ha sempre svolto in Italia. Vi sono incongruenze che vanno affrontate. Se le responsabilità della stabilità del sistema bancario passano nelle mani della Banca centrale europea, dovrebbe essere la Bce a intervenire per evitare che il sistema bancario entri in crisi".

                            Draghi invece rilascia dichiarazioni pubbliche di segno opposto.

                            Anziché focalizzarsi sui rischi per il sistema bancario, di cui sarebbe responsabile per mandato, e negando anche i rischi di contagio tra Italia e il resto dei paesi dell'eurozona, fa riferimento, come unico strumento a sua disposizione, all'opzione di un "salvataggio" di un singolo paese, l'Italia, attraverso il programma di OMT (che implica acquisti di titoli di stato in cambio di misure di deflazione e compressione della capacità produttiva di un paese, sostanzialmente un commissariamento), qualora il governo italiano non venisse incontro alle richieste della Commissione Europea.

                            Richieste che peraltro hanno sollevato un polverone su una manovra tutto sommato timida, che non mette in discussione il saldo primario; non sfora rispetto agli obiettivi concordati dal governo precedente più di quanto abbia sforato la manovra di Renzi del 2015; non sfora il 3% di deficit del patto di stabilità e crescita; e non genera alcun aumento immediato significativo della spesa pubblica per interessi.

                            Per quanto ne capisco io, è assolutamente chiaro che qui lo scontro è puramente politico, dal punto di vista economico c'è ben poca carne al fuoco.

                            Non esiste rischio di default del governo italiano; non esiste emergenza di alcun tipo; declassamenti e impennata dello spread non trovano giustificazione razionale; e Draghi sta minacciando di astenersi da un intervento doveroso finalizzato a salvaguardare la stabilità bancaria, per perseguire uno scopo, che evidentemente gli sta più a cuore pur essendo fuori mandato, di ingerenza politica sulle scelte di un governo democraticamente eletto. Peraltro è un vizietto che già gli conosciamo".

                            nota di Marcello Spanò

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                            • 56 ANNI FA L'ITALIA PERDEVA ENRICO MATTEI

                              Lo vogliamo ricordare con il bellissimo discorso che tenne nel 1961 all'inaugurazione della Scuola di studi superiori sugli idrocarburi, in cui specificava l'importanza dell'INDIPENDENZA ECONOMICA di un Paese.
                              Che sia d'ispirazione e di riflessione per tutti:

                              "Noi ci siamo trovati, sedici anni fa, in una situazione tragica. Sapevamo che c’era qualcosa da fare, ma solo un piccolissimo numero di uomini erano preparati per coadiuvarci. Non avevamo le esperienze necessarie nella ricerca degli idrocarburi e gli altri ne approfittavano. Quando ci siamo messi al lavoro siamo stati derisi, perché dicevano che noi italiani non avevamo né le capacità né le qualità per conseguire il successo. Eravamo quasi disposti a crederlo perché, da ragazzi, ci avevano insegnato queste cose. Io proprio vorrei che gli uomini responsabili della cultura e dell’insegnamento ricordassero che noi italiani dobbiamo toglierci di dosso questo complesso di inferiorità che ci avevano insegnato.

                              Ma per fare questo è necessario studiare, imparare, conoscere i problemi. E noi ci mettemmo con tanto impegno, e abbiamo creato scuole aziendali per ingegneri, per specialisti, per operai, per tutti e dappertutto. Con questo sforzo continuo ci siamo formati i nostri quadri. Oggi abbiamo, solo nel gruppo ENI, circa 1300 ingegneri, 3000 tra periti industriali e geometri, 300 geologi, 2000 dottori in chimica, in economia e in legge, migliaia e migliaia di specialisti. Conosciamo i problemi, li sappiamo discutere e riusciamo a vedere che niente va bene, niente di tutto quello che ci hanno insegnato sulle nostre inferiorità.

                              Erano tanto accettate queste false conoscenze che avevano diffuso sugli italiani: sul dolce far niente, su questa razza pigra che non è pigra, che ancora oggi ce le sentiamo ripetere come verità. Voglio raccontarvi un episodio. Ritornavo tre anni fa dalla Cina, da Pechino. Rimasi bloccato una settimana in Siberia per il cattivo tempo. Ero con quattro giovani miei collaboratori, quattro tecnici, ed eravamo andati in quel lontano Paese per rapporti di affari. Era la vigilia di Natale; finimmo per passare il Natale in Siberia perché non fu possibile ritornare.

                              L’aeroporto era pieno di gente; arrivavano aerei da tutte le parti e scaricavano passeggeri che non potevano ripartire: coreani, indocinesi, mongoli, sovietici, europei. Mi ricordo che i cecoslovacchi erano dodici ed erano tecnici che tornavano dalla Cina: ci domandarono se volevamo passare il Natale insieme e noi rispondemmo che lo avremmo gradito. Ci trovammo così intorno ad un lungo tavolo, pieno di fiori, la vigilia di Natale, nella Siberia orientale, noi cinque italiani, i dodici cecoslovacchi, cinque polacchi, cinque ungheresi, quattro della Germania orientale, tre sovietici e un cinese. Si mangiò caviale e si bevvero vodka e champagne.

                              Alle undici di sera i cecoslovacchi si mossero dai loro posti, si riunirono in gruppo e nella notte di Natale in Siberia incominciarono a cantare le canzoni cristiane della vigilia. Dopo i cecoslovacchi cantarono i polacchi; anche loro cantavano benissimo, erano bravissimi; erano tutti tecnici sulla via del ritorno a casa per passare il Natale. Poi gli ungheresi cantarono le czarde. Infine cantarono i tedeschi orientali. Nessuno di noi conosceva gli altri, gli altri non conoscevano noi, ma sapendo che eravamo italiani vollero che ci mettessimo a cantare. Eravamo cinque italiani e nessuno di noi sapeva cantare. Al primo momento si offesero e dissero: “Voi non siete italiani”. Tirammo fuori i nostri passaporti. “E allora voi dovete cantare!”. “Noi siamo degli italiani che non sanno cantare”.

                              Amici miei, mi riallaccio a quello che dicevo prima: per gli altri non solo non conoscevamo i problemi, ma meritavamo le umiliazioni. Io vi dico questo per far risaltare l’importanza che ha per voi lo studio di questi problemi, il conoscerli a fondo, perché la cosa più importante per un Paese, e cioè l’indipendenza politica, non ha valore, non ha peso, se non c’è l’indipendenza economica. Avere l’indipendenza economica significa avere il controllo delle proprie risorse, significa per voi, che vi addestrate per lavorare in uno dei maggiori settori dell’industria mondiale, avere la possibilità di scambiare direttamente le proprie fonti di energia. Con esse si controllano i più importanti settori lanciati verso il domani, i settori nei quali tutti voi potete dire una vostra parola, potete diventare qualcuno".

                              (Caterina Betti)

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                              • Effettivamente si è trattato di una profezia negativa auto-avverante...


                                Last edited by Martin; 27/10/2018, 15:30.
                                Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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