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ed ora cari miei facciamo un po di politica VOTA SI O VOTA NO

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  • L'USATO GARANTITO

    Mi permetto di raccontare le vicende elettorale del mio paesello (ca 3500 abitanti nel profondo Nord).
    4 liste (cose mai viste) campagna elettorale serrata e pesanti critiche, anche personali, altrettanto inedite.
    Eviterò di dire d'aver visto fare propaganda elettorale anche sabato (vietatissimo dalla legge) ma anche nel cortile dei seggi il giorno delle elezioni (palese reato).
    Una delle liste era capeggiata dallo storico sindaco 80enne, astenutosi nell'ultimo decennio, ma alla sua sesta esperienza al vertice del comune.
    La cattiveria dei candidati nei confronti degli avversari era palpabile ed anch'essa assai inconsueta.
    Allo spoglio del seggio che presiedevo, ma anche negli altri, c'era un'affluenza di pubblico e di rappresentanti di lista ben superiore a tutte le precedenti elezioni (ho svolto funzioni di presidente qualche decina di volte, quindi parlo con precisa cognizione di causa).
    Alle prime schede scrutinate, con precisa tendenza favorevole alla lista del citato sindaco di vecchia data, vedevo visi sorpresi degli astanti, ma, soprattutto la delusione e la rabbia dei delusi avversari.
    Nel prosieguo dello spoglio, che conducevo con calma, con animo sereno e con allegria, facendo sorridere anche le preziose scrutatrici che mi coadiuvavano, la tendenza iniziale, che s'andava delineando come inarrestabile, mortificava sempre più molti dei presenti, ormai color verde bile e faceva invece rallegrare molti altri che, inaspettatamente, avevano percepito l'ormai inevitabile vittoria d'una persona, forse non amata da tutti e da molti criticata, ma certamente capacissima ed in grado di gestire le sorti del comune con competenza di gran lunga superiore a quella di chiunque altro.
    La vittoria finale s'è certificata col doppio dei voti rispetto alla seconda lista classificata.

    Morale della storia: l'80enne sindaco, da alcuni certamente considerato anche filibustiere, ha comunque prevalso nel consenso rispetto ai 40-50enni delle altre liste, che hanno ampiamente dimostrato, sia in maggioranza, che all'opposizione, di non essere all'altezza della situazione.

    Non intendo fare paragoni con la politica nazionale, ma a buon intenditor ...
    Tutto il resto: ... sono fanfalucche!

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    • Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio
      L'USATO GARANTITO


      ....: Thanks, Gigi!!
      Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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      • I candidati Sindaci del centro-sinistra hanno fatto bene a seguire il proverbio Chi fa da se, fa per tre... perchè se avessero contato sull'apporto elettorale del PDR, Partito Di Renzi, sarebbe stata una catastrofe!!

        Alcuni risultati del candidato sindaco e del PDR

        Comune di Palermo
        Leoluca Orlando 46,28 % - Democratici e Popolari 8,57%

        Comune di Padova
        Sergio Giordani 29,20 % - Partito Democratico 13,48%

        Comune de L’Aquila
        Americo Di Benedetto 47,07 % - Partito Democratico 17,18%

        Comune di Genova
        ******** Crivello 33,39 % - Partito Democratico 19,83%

        Comune di Catanzaro
        Vincenzo Antonio Ciconte 30,98 % - Partito Democratico 5,11%

        Comune di Verona
        Orietta Salemi 22,48 % - Partito Democratico 15,88%

        Comune di La Spezia
        Paolo Manfredini 25,07 % - Partito Democratico 15,30%

        Comune di Piacenza
        Paolo Rizzi 28,19 % - Partito Democratico 18,50%



        E' andata ancor meglio per il PDR che la settimana precedente le elezioni di sia discusso e polimizzato sui media solo del disastroso tentativo di dare una misera legge elettorale alla Repubblica Italiana.

        Altri "fatti" potevano aver spazio in tv e sulla carta stampata, come:

        La manifestazione dei "truffati", lunedì 5 giugno, della banca Etruria che hanno issato striscioni lungola via principale di Laterina recanti scritte come "La nostra vita azzerata" e "Dimettiti, dimettiti" all'indirizzo della Sottosegrtario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.
        L'Associazione Vittime del Salvabanche ribadisce forte e chiaro che non voglione essere trattati come risparmiatori di serie "b" da parte del Governo, e che sia accertato che sono stati raggirati da banchieri intrallazzatori intenti a perseguire i loro loschi scopi.




        Il caso Consip, Giovedì 8 Giugno, l'Amministratore Marroni nell'interrogatorio davanti ai PM, che lo vedeva convocato quale "persona informati sui fatti", ha ribadito la sua versione sull'essere stato avvertito da diverse fonti che era "sotto controllo". Infatti, in seguito ad accertamento furono ritrovate delle "cimici" nei sui uffici. Marroni conferma che gli avvisi gli vennero, fra altri, da Luca Lotti, all'epoca sottosegretario alla PdC, e dal generale Saltalamacchia.
        In pratica, la fuga di notizie fece saltare l'indagine in corso.
        Marroni ha confermato le pressioni di Tiziano Renzi, tramite, Carlo Russo per facilitare un'impresa nella gara d'appalto più "sostanziosa" d'Europa; comprese le minacce sul suo destino professionale.


        Ripeto, è andata bene al PDR, i titoli dei giornali e telegiornali potevano essere ben diversi... alla vigilia delle elezioni!!!
        Last edited by Martin; 14/06/2017, 14:56. Motivo: correzioni
        Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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        • La normativa "salvabanche" è doverosa perché scarica sull'investitore anziché i contribuenti il costo del salvataggio,
          sinceramente far passare Renzi come un ladro perché ha tutelato i contribuenti mi sembra ridicolo.
          Se poi le banche hanno venduto strumenti finanziari ad analfabeti, deve intervenire la magistratura, non il governo.

          Sul fatto poi che il padre di Renzi dovrebbe essere nominato a presidente ad honorem di questo forum non ci piove
          Two roads diverged in a wood, and I took the one less traveled by. And that has made all the difference.

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          • #mainagioia

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            • Originariamente Scritto da afratton Visualizza Messaggio
              #mainagioia


              Forse andrà pure peggio...





              E per il Belpaese non è alle viste un miglioramento significativo. Nella media, i paesi dell' Ocse tra la fine del 2018 e l' inizio del 2019 dovrebbero tornare ai valori pre-crisi, con un tasso di disoccupazione del 5,7%. Per il 2018 il tasso di disoccupazione italiano è stimato, invece, all' 11,2%, con attese di un modesto miglioramento nei prossimi mesi (in parte anche per l' aumento del tasso di partecipazione).

              Ma anche dal punto di vista qualitativo l'Italia del lavoro è nella retroguardia dei Paesi industrializzati. L'insicurezza nel mercato del lavoro, cioè la perdita monetaria attesa in caso di disoccupazione, è quasi il doppio rispetto alla media. Il 46,6% dei lavoratori accusano stress da lavoro (contro il 41,4% medio). La quota di persone in età lavorativa che vivono sotto la soglia di povertà (13,4%) e il divario di reddito tra uomini e donne (45,3%) sono più alti delle media Ocse (10,6% e 39% rispettivamente).

              Roberto ********ni per “la Stampa”
              Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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              • Originariamente Scritto da fabio Visualizza Messaggio
                Se poi le banche hanno venduto strumenti finanziari ad analfabeti, deve intervenire la magistratura, non il governo.

                Ma il Governo la tanto decantata "Commissione parlamentare d'inchiesta" sulle banche dissestate la può varare, invece è dalle parti della maggioranza che si scivola sull'argomento. Detto chiaramente, Renzi non ha voluto la Commissione... perchè chissà che avrebbe trovato nei Boschi dell'Etruria?!?!


                La ricezione della normativa europea sul "bail-in" in Italia o non è stata compresa e/o è stata sottovalutata sugli effetti che poteva dispiegare. Altrimenti, al pari delle banche tedesche, quelle italiane si potevano preparare all'impatto del bail-in facendo "pulizia" al loro interno prima dell'entrata in vigore dello stesso.
                Last edited by Martin; 14/06/2017, 20:44. Motivo: correzione
                Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                • Martin,
                  sulle banche ci hanno mangiato tutti,
                  sinistra, destra, lega, M5S non ci ha mangiato solo perché non era in parlamento....

                  Ormai chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto.
                  Two roads diverged in a wood, and I took the one less traveled by. And that has made all the difference.

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                  • Originariamente Scritto da fabio Visualizza Messaggio
                    Martin,
                    sulle banche ci hanno mangiato tutti,
                    sinistra, destra, lega, M5S non ci ha mangiato solo perché non era in parlamento....

                    Ormai chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto.

                    Ciao,

                    magari ci avessessimo mangiato tutti con le banche, perchè io sto ancora cercando chi s'è pappato la mia parte...


                    Il fatti dicono che ci hanno mangiato in pochi negli istituti di credito, in particolare i "sospetti" ricadono sugli stessi amministratori e loro compari. Poi, gli stessi amministratori che hanno creato i dissesti, per risolvere la situazione disperata si son messi a rifilare titoli spazzatura ai clienti delle banche stesse: quello che si chiama(va) Patto di fiducia!!!

                    E sì, io ho firmato sempre tutto in bianco in banca. L'impiegato mi sottoponeva i moduli allo sportello e li redigeva in back-office quando non era aperto al pubblico.

                    Poi, un giorno di quelli precedenti il diluvio, ricevo una telefonata da un addetto della mia banca che mi proponeva dei "prodotti" con un rendimento superiore al misero C/C...
                    Dato che in quel periodo avevo bisogno di liquidità (poca roba, eh!) ho rinunciato all'offerta. Deo gratias!!

                    Così ho evitato di andare in strada incazzato col cartello in mano a manifestare contro le banche, contro il governo... e con le obbligazioni subordinate nel c..o!!!

                    In fede.
                    Last edited by Martin; 15/06/2017, 19:36.
                    Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                    • Renzi l' "anguilla"

                      Ieri sera ad Ottoemezzo, il nostro ribaldo è riuscito a svicolare al tentativo di pressing di 2 veterani del giornalismo. Non faccio nomi, ma c'erano solo 2 giornalisti!

                      Ma nessuno che chieda a Renzi come mai gli investimenti fissi lordi* sono crollati nel nostro paese Come mai sta diminuendo la produttività Ed anche durante il regno delo suo governo sono diminuiti gli investimenti pubblici a favore della spesa corrente e delle mancette

                      In particolare, gli investimenti pubblici sono fondamentali per attivare il moltiplicatore [(1/1-MCP**) x €xxx], e soprattutto perchè fanno da volano nel creare le condizione per attirare gli investimenti dei privati!

                      Perchè nessuno gli sbatte in faccia a Renzi che gli incentivi del Jobs Act sono stati come la bamba, finita la quale nessuno tira più... 15 miliardi di € buttati in sballo

                      Mi si potrebbe obiettare che ho proposto con una certa insistenza una forma di "salario minimo", non per tutti. Non c'è nessuna dicotomia con gli investimenti:
                      - gli investimenti fissi lordi attivano il moltiplicatore, e se sono ben mirati aumentano la produttività, catalizzando altri investimenti
                      - la manovre di tipo fiscale di redistribuzione e taglio delle tasse, tipo €80, NON attivano il moltiplicatore, specilamente in Italia dove i consumatori hanno paura dell'aumento delle tasse
                      - a meno che, la redistribuzione del reddito non sia diretta verso le fascie che sono al di sotto dei loro bisogni fondamentali, le quali spendono tutto subito senza risparmiare! Così almeno aumenta la circolazione della moneta: MxV=PxY


                      A Renzi gli è stata fatta la domanda se finito il QE della BCE l'Italia poteva tornare ad essere a rischio. Renzi che risponde? ... l'Europa in generale sta andando meglio!
                      Certo, l'Europa... mica l'Italia! E la speculazione finanziaria internazionale "aggredisce" con lo spread il rifinazianmento del debito pubblico dei singoli stati, mica l'Europa "in generale"...
                      L'Italia è sempre un osservato speciale a causa della sua bassa crescita che rende incerta la sostenebilità del suo debito.



                      * Questi sono dati reali che ho evidenziato qui nel forum postando i grafici della Banca d'Italia.

                      ** Marginal Propensity to Consume
                      Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                      • ed ora cari miei facciamo un po di politica VOTA SI O VOTA NO

                        Concordo con Fabio, se alla fine a pagare non deve essere il governo, è corretto sia l'investitore e non il contribuente a rimetterci. Forse l'unica cosa corretta che stanno facendo, anche se purtroppo qualcuno i soldi li vede e altri no, su basi empiriche: o tutti o nessuno, tanto dalla tasca di pantalone escono.


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                        • @Martin
                          Ma nessuno che chieda a Renzi come mai gli investimenti fissi lordi* sono crollati nel nostro paese
                          - Non lo devi chiedere a Renzi, lo devi chiedere a Grillo !!! Se quella fucina di cazzate con quattrini offshore e palle a mollo in kenia da Briatore minaccia ogni 3x2 di tornare al dinaro tunisino è palese che nessuno sano di mente investe in Italia col rischio di trovarsi un rendimento in datteri !!

                          Come mai sta diminuendo la produttività
                          - La produttività pro capite è il rapporto tra il prodotto realizzato e la popolazione residente. E' evidente che se l'Italia continua ad importare negri e magrebini la cui unica attività è stata finora quella di svuotare l'augello va da se che aumenta la popolazione residente e la produttività va ulteriormente alla cozze

                          Ed anche durante il regno delo suo governo sono diminuiti gli investimenti pubblici a favore della spesa corrente e delle mancette
                          - Questo avviene con tutti i governi. Qui in UK la May per poter formare un governo dovrà laccare d'oro le latrine di tutta l'irlanda del nord
                          Two roads diverged in a wood, and I took the one less traveled by. And that has made all the difference.

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                          • @Fabio

                            Non posso non essere d'accordo con te sul modello di sviluppo (?) che l'Italia sta passivamente seguendo.

                            Possiamo parlare di una via alta come modello produttivo capace di flessibilità, dinamismo e innovazione. Le condizioni di lavoro in un contesto high skilled ben remunerato ed infrastruttura istituzionale-amministrativa avanzata.

                            Poi, c'è la via bassa che punta sul basso costo del lavoro per la competitività nelle produzioni a bassa qualità=basso costo. Spesso si sconfina nella cosiddetta economia informale in cui gli immigrati fanno comodo!

                            Dato che l'Italia non ha scelto, non c'è stata alternativa per gli italiani su quale sentiero ritrovarsi...


                            Un plauso tutti gli italiani che ci credono ancora e si fanno il mazzo per il nostro Bel Paese, malgrado tutto!
                            Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                            • Tornando all'esibizione del segretario Renzi alla trasmissione Ottoemezzo di avanti ieri, c'è un'altra perla artistica

                              Renzi ha dichairato che la lotta all'evasione ha portato un incremento del recupero dal "14 miliardi di euro a 19 nel 2016"


                              Ora vediamo l'analisi del recupero fiscale di "14" miliardi del 2015 da un articolo del settimanale L'Espresso:


                              La lotta all'evasione fiscale è una bufala

                              Da Renzi a Gentiloni il copione non è cambiato: il contrasto a chi non paga le tasse si fa solo a parole. E la Corte dei Conti denuncia: nel 2015 i controlli sono diminuiti del 4 per cento
                              di Stefano Livadiotti
                              19 gennaio 2017

                              Il nostro governo è quello che ha ottenuto più risultati nella storia italiana nella lotta contro l’evasione: 14,9 miliardi di recupero», aveva scolpito il 17 ottobre l’allora premier Renzi.

                              Parole, e numeri, in libertà.

                              Basta prendersi la briga di ficcare il naso nella relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato per il 2015 per scoprire come stanno davvero le cose: «L’attività di controllo e accertamento sostanziale», scrivono i magistrati contabili, «ha comportato entrate per complessivi 7,753 miliardi».
                              Cioè la metà di quanto incautamente vantato da Renzi & Co.
                              Ma non basta: altro che record; la performance è addirittura inferiore a quella del precedente anno. Del 3,9 per cento, mette nero su bianco la Corte.

                              Come si spiega la differenza tra la realtà e i successi che i governi Renzi e Gentiloni si attribuiscono nella lotta all’evasione lo dice con chiarezza un documento di 150 pagine elaborato da una commissione di esperti guidata dall’ex presidente dell’Istat, Enrico ********ni. Il fatto è che sono state indebitamente sommati agli effettivi proventi da riscossione coattiva una serie di versamenti effettuati in seguito ad accertamenti e di pagamenti spontanei di semplici ritardatari, oltreché qualcosa come 4 miliardi di incassi da voluntary disclosure.

                              Se si sottraggono queste cifre, si scende da 14,9 a 7,8 miliardi.
                              (cioè il reale incassato!!)
                              Con buona pace di Renzi, di Gentiloni e del loro record farlocco.


                              Secondo le elaborazioni del Fmi gli arretrati, che al 30 giugno 2015 erano pari a 728 miliardi di euro, continuano a crescere (dai 55 miliardi del 2009 ai 79 del 2014), mentre il tasso di recupero non va oltre il 6 per cento, con il grosso delle pratiche intestato a soggetti falliti, deceduti, cessati, nullatenenti...



                              La stima del "valore" dell'evasione in Italia è molto difficile, si sparano cifre che vanno dai 120 ai 250 miliardi all'anno. In pratica si recuperano le briciole, perchè chi vuol evadere si organizza per bene e vengono beccati solo i faciloni alla Valentino Rossi, Tiziano Ferro, Luciano Pavarotti,, ecc . Peraltro con ottimi sconti sugli accerttamenti iniziali...







                              Last edited by Martin; 16/06/2017, 16:45.
                              Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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                              • E' sempre così con Matteo Renzi, punta a cogliere gli interlocutori di sorpresa propinando bombe su bombe...

                                Alcune fake news le avevo già rivelate nei posts soprastanti dell'intervista del segretario PD ad Ottoemezzo, ma non si finice mai di sorprendersi per l'abilità, o la stupidità... con cui Renzi blatera su risultati e successi completamente immaginari!?!?!?


                                Franco Bechis per http://limbeccata.it/












                                Non avevo visto in diretta la puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 14 giugno, che vedeva protagonista Matteo Renzi interrogato oltre che dalla conduttrice Lilli Gruber dal giornalista Vittorio Zucconi. Me l’ha segnalata però un gruppo di giovani militanti del Pd, delusissimi e perfino infastiditi dalla performance del loro beniamino. Così ho visto la registrazione della puntata e non ho potuto dare loro torto.

                                Una delle peggiori ospitate dell’ex premier, bulimico più del solito, incapace di staccare da vuoti slogan in risposte non all’altezza di un politico di livello, arrogante in ogni istante: non solo non rispondeva alle domande fatte, ma non ne lasciava proprio la formulazione…

                                Messo alle strette sugli insuccessi degli ultimi due governi sull’economia, Renzi ha provato ad uscirne sfoderando quello che credeva il suo asso nella manica: “Posso dirvi che ho visto la curva e finalmente dopo tanti anni negli ultimi mesi il rapporto fra debito pubblico e pil sta iniziando a scendere. E perché? Grazie alla nostra crescita…”. Nella puntata ne aveva già sparate grosse una dietro l’altra, ma il segretario Pd non immaginava che quest’ultima si sarebbe frantumata nel giro di poche ore. E’ bastata una notte e la favoletta del debito che scendeva si è schiantata sul muro del bollettino statistico di Banca di Italia.

                                A fine aprile il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record, raggiungendo 2.270,355 miliardi di euro. Dieci miliardi di euro più del mese precedente. Ma soprattutto 52,445 miliardi in più rispetto al dato consuntivo del debito pubblico al 31 dicembre 2016. Significa che in appena un terzo dell’anno solare il debito pubblico italiano che avrebbe dovuto scendere secondo tutti i trattati firmati e secondo i patti con la commissione europea scritti da Renzi e confermati dal suo successore Paolo Gentiloni (il ministro dell’Economia è lo stesso, Pier Carlo Padoan), è invece salito del 2,36%.

                                Sarà pure vero come ha detto Renzi che qualcuno gli avrà fatto vedere meravigliose curve (e ce ne felicitiamo con lui), ma è chiaro che quelle non avessero nulla a che vedere con le curve del rapporto fra debito pubblico e pil. Perché la famosa crescita italiana di cui si gloriano sia l’ex che il nuovo premier nello stesso periodo è stata di circa 7 volte inferiore (lo 0,4%).

                                Quindi quel rapporto fra debito pubblico e Pil che è il vero tallone di Achille dell’economia italiana non solo non si è ridotto come avrebbe dovuto, ma è addirittura aumentato in maniera preoccupante. E infatti sembrano assai preoccupati i commissari europei, come con una certa diplomazia ha fatto capire il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, ricordando all’Italia che “deve rispettare i suoi impegni di finanza pubblica, perché è interesse comune che l’alto livello di debito pubblico sia progressivamente ridotto”.

                                e fosse restato almeno allo stesso livello di prima, il rapporto debito/pil si sarebbe ridotto senza fare nulla (e infatti il governo Gentiloni non sta facendo proprio nulla) grazie a quella timida crescita che l’economia europea sta regalando all’Italia nonostante l’esecutivo invece di assecondarla addirittura la freni.

                                Quell’1,2- 1,3 per cento di crescita corretto grazie all’ultimo intervento contabile dell’Istat è infatti il 26° dato sui 28 paesi in Europa: 25 crescono più dell’Italia, e solo due paesi fanno peggio. Non c’è proprio nulla di cui gloriarsi, quindi. Anzi: avremmo immaginato Padoan e Gentiloni ventre a terra per cercare di capire quali dei loro provvedimenti, o di quelli del governo Renzi che li ha preceduti, sta ostacolando la crescita dell’economia che se tutti loro fossero stati fermi non decidendo nulla sarebbe stata almeno il 50% superiore a quella registrata.

                                I dati di Bankitalia rivelano purtroppo che invece di eliminare gli ostacoli che loro stessi hanno messo alla crescita, ne stanno aggiungendo altri. Oltre la metà dell’incremento del debito nell’ultimo mese, e più del 75% da inizio anno è dovuta all’aumento del fabbisogno pubblico, e quasi interamente questo è dovuto agli sforamenti di spesa delle amministrazioni centrali.

                                E’ chiaro che la spending review (altra favola raccontata da Renzi nella stessa trasmissione) è restata un capitolo vuoto nel bilancio pubblico italiano, e i dati raccontano come ad avere le mani bucate sia il governo centrale, e non quegli enti locali su cui spesso si scarica ogni colpa.

                                Mentre aumenta la spesa pubblica in modo così preoccupante crescono allo stesso ritmo pure le entrate tributarie: 28,9 miliardi nel solo mese di aprile e 120,9 miliardi di euro nei primi quattro mesi dell’anno, con un aumento del 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016. Vero che le entrate fiscali crescono quando sale il pil, ma la crescita acquisita in quello stesso periodo è circa la metà (0,9 per cento) del dato sulle entrate. Quindi i numeri smascherano un’altra favola raccontata dall’esecutivo: è falso che le pressione fiscale (le tasse) sia diminuita, perché è aumentata a tasso doppio rispetto alla crescita…
                                Last edited by Martin; 17/06/2017, 12:54.
                                Sono capitato in questo forum per caso, volevo delocalizzare me stesso...

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