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ed ora cari miei facciamo un po di politica VOTA SI O VOTA NO

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  • Allucinante de che?
    Hai ascoltato il video? capisci l'olandese?
    Han fatto due battute in croce, vogliamo iniziare a riportare tutto ciò che Meloni, Salvini e sovranisti vari sparano in pubblico ogni santo giorno?
    Hanno offeso mezza Europa e forse anche di più e ti scandalizzi per questo?

    Ti ricordo nuovamente che questo non è il forum di "Italian first", e la globalizzazione è la linfa di cui vive che opera nell'offshore.

    Finora ho lasciato correre per rispetto nei confronti dell'utente Martin che in 200 pagine ci ha messo l'anima ogni giorno per portare analisi ed opinioni sensate, e non tollero che ne questo post ne questo forum diventi veicolo di promozione di idee idiote e contrarie ad ogni sensato principio di libero mercato e controllo dei pubblici bilanci.

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    • Questo e' il primo settore che salta. La maggior parte dei concessionari chiudera' (hanno costi fissi esorbitanti e margini molto bassi), si tornera' a filiali delle case madri e ad acquisti online (per le auto nuove). L'usato lo ritireranno e lo venderanno a commercianti che trattano solo l'usato. E' un settore ancora bloccato su estenuanti trattative col venditore di turno e si esce dalla concessionaria col contratto in mano e l'eterno dubbio "mi avra' fregato o l'avro' fregato io?" e la colpa e' delle scontistiche sempre trattabili. Se vai alla Mediaworld a comprare la Tv non ti metti a trattare il prezzo, quello e' e quello rimane, nelle auto e' tutto un mercanteggiare

      L'UNRAE ha rilasciato delle previsioni sul mercato auto di aprile 2020, le quali portano ad un negativo del -98%. Un disastro senza precedenti

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      • Io di solito acquisto nuovo/km zero solo da concessionari ufficiali ( monomarca ).
        Onestamente io sono sempre stato contrario e sempre lo sarò alle trattative. Di qualsiasi cosa necessito, chiedo il prezzo e stop. Se lo trovo giusto, bene; altrimenti tanti saluti.
        Oggi poi che è semplicissimo valutare un prezzo con internet, non vedo la necessità di mercanteggiare.
        Come dici tu, se vai da Mediaworld paghi fino all'ultimo centesimo il prezzo esposto. O così o torni a casa a mani vuote.

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        • Il Re è nudo

          Avete per caso visto Trump ringraziare la Fed per avergli permesso di lanciare uno stimolo fiscale da trilioni di dollari?

          Avete per caso visto Johnson ringraziare la Bank of England per lo scoperto in conto corrente per finanziare le spese?

          Avete per caso visto Shinzo Abe ringraziare la Bank of Japan per controllare i tassi d'interesse del debito pubblico?

          La risposta è ovviamente no, il motivo?
          Le BC sono entità pubbliche, che operano per il bene pubblico. Nel bene pubblico c'è anche quello di coprire il fabbisogno dei governi quando devono lanciare piani di spesa di ampia portata.
          Nella zona euro ci viene riechiesto di ringraziare la BCE per permetterci di spendere 55 miliardi. Durante una crisi che farà crollare il nostro pil, nelle stime migliori, del 9%.
          In questa richiesta c'è, ancora una volta, tutta la stortura di questa unione.

          Non c'è altro da aggiungere.

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          • PRELEVARE RICCHEZZA DAGLI ITALIANI: LA PROPOSTA DALLA GERMANIA

            Lo dice Daniel Stelter, economista tedesco, in ovvia continuità con la meravigliosa solidarietà europea.
            Testualmente: "Prendiamo l'Italia: secondo i dati del Credit Suisse, gli italiani hanno la più grande ricchezza privata rispetto al prodotto interno lordo in Europa. Allo stesso tempo, hanno il debito privato più basso, anche meno di noi tedeschi. Un prelievo una tantum del 20% sulle attività sarebbe sufficiente per ridurre il debito nazionale italiano del 100% del prodotto interno lordo."
            Niente da aggiungere.

            FONTE: https://www.wiwo.de/finanzen/vorsorg.../25789326.html

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            • Tecnicamente a livello di pura teoria economica ha perfettamente ragione, anche se si dovrebbero andare ad analizzare bene i dati di Credit Suisse.
              E' comunque ovvio e chiaro che i vari depositi bancari o peggio ancora quelli sotto al materasso, tolgono liquidità al mercato.
              Se il debito pubblico è alto, e quello privato basso o nullo, vi è uno scompenso tra i servizi offerti e la quota pagata da chi ne fruisce. Che poi la quota pagata venga spesa male, portando all' indebitamento dello Stato è un discorso diverso.

              Non serve però una patrimoniale a mio avviso. Basterebbe portare in negativo i tassi di interesse sui depositi, e nel contempo favorire l'acquisto di bond, titoli, azioni relative al mercato nazionale.
              Potrebbe essere facilmente creato un "recovery fund" alimentato da privati e rivolto alle aziende private, questo non andrebbe ad intaccare - aumentadolo- il debito pubblico ed anzi lo andrebbe a diminuire. Lo Stato si toglierebbe così il peso economico del sostegno alle aziende, potendo dirottare i propri fondi al sostegno del privato, della sanità e della scuola.

              Questo recovery fund italiano porterebbe vari vantaggi a tutti, le aziende avrebbero accesso ai finanziamenti, il privato avrebbe la sua rendita e non da ultimo sarebbe incentivato ad acquistare e utilizzare prodotti di aziende italiane.

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              • Col clima di incertezza attuale nessuno che abbia denaro, sia esso sotto il materasso, fermo sul c/c italiano o su qualche isola caraibica, ha la minima intenzione di "investire". La maggior parte delle attivita' e' e sara' in perdita. Basta un esempio banale, l'emergenza attuale di approvigionamento e' quella sulle famigerate mascherine che ora hanno un prezzo imposto dal governo di 50 centesimi l'una. Tanti imprenditori del tessile hanno convertito le loro produzioni facendo loro si investimenti e si sono trovati col cerino in mano dato che il costo di produzione supera abbondantemente il prezzo imposto di vendita. Sentivo uno ieri in televisione che sosteneva gli costassero circa 90 cent. a pezzo produrle, causa costo della manodopera ovviamente piu' elevata del cinese di turno che fa la stessa tipologia di produzione. Immagino che condizioni di igiene ci saranno in Cina, ma alla fine tutto come sempre si basa sul prezzo finale. Il governo vuole venderle a quel prezzo? Bene, rimborsi i produttori del differenziale, ma e' impossibile anche solo pensarlo.

                Ed uno, davanti a simili condizioni di mercato, dovrebbe investire i sudati risparmi per creare impresa? Per carita', fa bene a tenersi i soldi sotto il materasso e viverci con quelli nell'immediato, ed anche se dovesse arrivare il famoso helicopter money per un inaspettato regalo di Bce, i ns costi di produzione sarebbero sempre piu' elevati di quelli del sud est asiatico. E torniamo alla situazione pre-pandemia

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                • Non intendevo assolutamente dire che uno deve partire ora e creare un'azienda.
                  Intendevo dire che una soluzione potrebbe essere quella di creare un recovery fund nazionale, alimentato con fondi di privati cittadini (investitori) e finalizzato a sostenere le aziende nazionali.

                  Chi da sempre si strappa i capelli per la sovranità dovrebbe per coerenza essere il primo ad aderire ad un fondo volto a salvaguardare il tessuto produttivo nazionale.

                  Personalmente non me ne può fregar di meno sulla questione, io non ho ne attività ne soldi in Italia, però nel mio piccolo ( e per mio tornaconto economico ) in questo periodo ho acquistato molte azioni di società italiane (al momento del massimo tonfo avevano perso il 50-60% del loro valore di febbraio ).
                  Se costituissero un fondo "pro-aziende italiane" adeguatamente retribuito non avrei problemi ad investirci.
                  L'Italia ha un tessuto produttivo su cui si può dare fiducia? Io dico di sì, e per questo può benissimo venire strutturato uno strumento finanziario atto a recuperare liquidità per tutte le aziende che ora soffrono. Funzionerebbe? Io ne sono sicuro, gli investitori non hanno fiducia nel sistema Italia ossia nella capacità della politica di gestire i fondi; bypassa la politica ed investi nelle aziende e vedrai che la fiducia c'è.

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                  • concordo con quello detto sopra il nostro e un paese che l'azienda la sa fare sia nel piccolo che nel grande , quella esposta da Andy e un pensiero che anche io avevo ...sono convinto che potrebbe essere una soluzione valida e un investimento concreto che sicuramente porta dei ritorni a gli investitori stessi

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                    • Aggiungi che in questo modo verranno inoltre premiate le aziende sane, con una prospettiva di crescita e sviluppo. Ed è quello su cui, specie in questo periodo, si deve puntare.
                      Aiutare aziende "cotte" non ha senso; ha senso aiutare invece chi è sano e può creare ricchezza e nuovi posti di lavoro, ma rischia di incorrere in problemi di liquidità se non aiutato.
                      Alla fine ne escono tutti vincitori: le aziende sane sopravvivono e crescono, gli investitori vengono remunerati, e lo Stato si è potuto concentrare su altri aspetti.

                      Volendo si potrebbe anche pensare ad un secondo fondo, chiamiamolo high risk, dove vi possono aderire investitori professionali, con una maggiore remunerazione e destinato a finanziare solo le aziende più problematiche ( quelle cotte insomma ). Si potrebbe anche subordinare l'accesso ai capitali di questo fondo previa amministrazione controllata dell'azienda stessa; ossia che vi sia un amministratore incaricato dal fund manager di rimettere in sesto la gestione ed i bilanci.

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                      • E' in portoghese ma si capisce ...
                        O objetivo é reacender a economia turística da região assim que as restrições de viagens impostas para conter a pandemia chegarem ao fim

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                        • Beh perché non rendere concreta la cosa
                          ....io la lancio li ....

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                          • Originariamente Scritto da georgebest Visualizza Messaggio
                            Beh perché non rendere concreta la cosa
                            ....io la lancio li ....
                            Per la gioia di Salvini ci presentiamo con un Hedge fund delle BVI ed un fund manager olandese

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                            • Breve storia di un'economista e di una setta fuori dal mondo

                              Un professore dell'università Bocconi, dopo aver affermato che bisognava lasciar salire il prezzo delle mascherine e lasciar fare al mercato perché qualsiasi intervento sarebbe stato deleterio, ci regala un'altra bella perla.

                              Per il professore della Bocconi "stampare moneta" (qualsiasi cosa voglia significare) senza aumenti della produttività porterebbe solo ad inflazione. L'Italia perciò dovrebbe smetterla d'incolpare la banca centrale, la colpa è nostra che siamo poco produttivi.

                              Partiamo da un punto, è vero che l'Italia ha un problema di produttività del lavoro e che questo dovrebbe essere un punto centrale da affrontare nella politica.

                              Quello che rende fuori dal mondo questa affermazione è che avviene nel bel mezzo della più grande crisi dal dopo guerra ad oggi, mentre miliardi di redditi stanno scomparendo e migliaia d'imprese stanno chiudendo per la caduta del fatturato. In questo momento stiamo rischiando un serio problema di deflazione, dovuto alla caduta dei salari e dei redditi in generale. Lo stampare moneta, come lo chiamano in molti, dovrebbe essere indirizzato a sostituire redditi che stanno scomparendo, a domanda che in questo momento non c'è più. Solo sostendo la domanda e i redditi permetteremo alla produttività di non crollare ancora di più.

                              Questo era chiaro non solo a Keynes, che infatti voleva un sostegno dell'industria durante le recessioni proprio per non far crollare la produttività, ma anche a Smith, il quale collegava i benefici della divisione del lavoro all'ampiezza del mercato, cioè alla possibilità di vendere quei beni al di fuori della comunità che li produceva.

                              C'è da aggiungere che uno degli economisti più titolati al mondo, Oliver Blanchard, ha detto più volte che il rischio d'inflazione gli pare minimo in questo momento e che i governi dovrebbero fare di tutto per sostenere i redditi di lavoratori e imprese.

                              Certe posizioni sembrano provenire da persone che non sono a contatto con la realtà, ma che vivano in una setta adorando un dio ormai morto.

                              Fonte: FEF Academy

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                              • Originariamente Scritto da Andy Fratton Visualizza Messaggio
                                Tecnicamente a livello di pura teoria economica ha perfettamente ragione, anche se si dovrebbero andare ad analizzare bene i dati di Credit Suisse.
                                Ma la domanda è: perché bisogna ridurre il debito pubblico? Solo perché sta scritto nel trattato di Maastricht?

                                E' comunque ovvio e chiaro che i vari depositi bancari o peggio ancora quelli sotto al materasso, tolgono liquidità al mercato.
                                Su questo sono d’accordo. Una volta lessi uno studio economico sull’Italia che rilevava che uno dei due grossi motivi della mancata crescita in Italia era l’avanzo primario (lo Stato ogni anno tassa più di quanto reimmette nell’economia reale attraverso la spesa pubblica, di fatto riducendo la base monetaria in circolazione nell’economia reale) mentre all’altro era l’alta propensione al risparmio degli italiani.

                                Praticamente, gli italiani hanno l’esigenza culturale di risparmiare, molto molto più alto di altri popoli con culture diverse, e dunque fanno “sparire” dalla base monetaria circolante una certa fetta, che viene immobilizzata.
                                Ora, questa cosa non la considero affatto negativa e oggettivamente non lo è. Più volte in vari post ho esposto i benefici sociali di avere un risparmio diffuso.

                                A questo punto ci sono due possibilità: la prima è canalizzare il risparmio verso l’economia reale, rimettendo in circolo quella moneta che è stata immobilizzata. Lo si può fare in tanti modi, primo tra tutti incentivando la vendita di BOT alle famiglie.

                                La seconda possibilità è di emettere altra moneta e lo si può fare senza creare inflazione: dato che i prezzi dipendono dalla quantità di moneta moltiplicata per la sua velocità di circolazione (P = q * v), se si ha una fetta di base monetaria immobilizzata, questa è come se non esistesse ai fini dell’inflazione.
                                Ne consegue che un paese che ha dei cittadini con una mentalità improntata al risparmio (e che non mette in campo sistemi di ricircolo della moneta accantonata in risparmi) può permettersi, senza generare inflazione, di avere una base monetaria molto più ampia di un paese che ha pari economia reale ma con cittadini spendaccioni.

                                In altre parole, se oggi in Italia si vuole fare spesa pubblica per 200 miliardi, se questi miliardi li prendi dal risparmio privato (vendita BOT ai risparmiatori) oppure li stampi nuovi di zecca, non cambia nulla.

                                Se il debito pubblico è alto, e quello privato basso o nullo, vi è uno scompenso tra i servizi offerti e la quota pagata da chi ne fruisce. Che poi la quota pagata venga spesa male, portando all' indebitamento dello Stato è un discorso diverso.
                                No, questa non l’ho capita.
                                Non serve però una patrimoniale a mio avviso. Basterebbe portare in negativo i tassi di interesse sui depositi, e nel contempo favorire l'acquisto di bond, titoli, azioni relative al mercato nazionale.
                                Potrebbe essere facilmente creato un "recovery fund" alimentato da privati e rivolto alle aziende private, questo non andrebbe ad intaccare - aumentadolo- il debito pubblico ed anzi lo andrebbe a diminuire. Lo Stato si toglierebbe così il peso economico del sostegno alle aziende, potendo dirottare i propri fondi al sostegno del privato, della sanità e della scuola.

                                Questo recovery fund italiano porterebbe vari vantaggi a tutti, le aziende avrebbero accesso ai finanziamenti, il privato avrebbe la sua rendita e non da ultimo sarebbe incentivato ad acquistare e utilizzare prodotti di aziende italiane.
                                Nessuno investirebbe in un fondo che non sia garantito dallo Stato. Nessuno di quelli abituati a tenere i soldi sui conti correnti almeno.

                                Se il fondo è garantito dallo Stato, le obbligazioni (o altri strumenti finanziari) che emetterebbe, sarebbero comunque, di fatto, debito pubblico.

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